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Mangiare biologico con 150 euro al mese

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Non è detto che per mangiare biologico si debba spendere un patrimonio. Ma occorre guardare cosa si mette nel carrello. Il dottor Franco Berrino ha condotto un semplicissimo “esperimento” per quindici giorni.
Mangiare biologico con 150 euro al mese
Se – secondo recenti indagini – un italiano su sei acquista con continuità prodotti bio un altro 57% non vi si avvicina perché trova che il loro prezzo sia troppo alto.  Eppure c’è chi è riuscito a mangiare completamente biologico – colazione, pranzo e cena – spendendo solo 5 euro al giorno.
Franco Berrino, medico, direttore per 40 anni del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto Tumori di Milano, all’inaugurazione di Cibo a Regola d’Arte che si è tenuta a Milano, ha raccontato un suo esperimento volto a dimostrare che si può mangiare solo biologico senza spendere un patrimonio.
«Per 15 giorni ho fatto la spesa esclusivamente in un negozio di cibo biologico a Milano. Ho comprato tutto: ortaggi e frutta di stagione, cereali, legumi, uova, pesce, olio caffè. Ebbene, ho speso 5 euro al giorno mangiando due volte a settimana pesce. In pratica in un mese avrei speso al massimo 150 euro”.

No al cibo pronto

Questo significa che per spendere poco e stare bene – e questo vale sempre – occorre tornare a una dieta sana, non eccessivamente ricca di proteine animali. E soprattutto  tornare a dedicare tempo alla preparazione dei pasti, partendo da cibo vero.
“Dobbiamo tornare a fare la spesa con attenzione, evitando prodotti pronti e junk food, cibi veloci da preparare ma costosi e poco salutari. In quei 15 giorni ho comprato solo ingredienti elementari da cucinare, scegliendo – quando disponibili – prodotti sfusi piuttosto che confezionati. Ho anche fatto attenzione alle offerte promozionali in corso selezionando i marchi più economici”.
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Letture utili

Con un intervento di Franco Berrino.

Una vera rivoluzione oggi può e deve partire dalla produzione del cibo, un grande campo di azione dove il sistema agroalimentare globalizzato ha cancellato la biodiversità, avvelenato il suolo e reso la nostra dieta sempre più industriale, omologata e insostenibile.
Il cambio di paradigma si impone anzitutto nella produzione agricola e nella salvaguardia dell’ambiente, da cui dipendono il mantenimento degli ecosistemi e della salute dell’uomo.
Gli autori del libro, tra cui spiccano le figure di Vandana Shiva e Franco Berrino, tracciano un’inversione di rotta a cominciare dal nostro stile di vita.
Bisogna dire sì ai sistemi agricoli naturali su piccola scala, per recuperare la vitalità del cibo e garantire un accesso più democratico alle risorse della terra.
E bisogna dire no all’avanzata di un modello produttivo basato sullo sfruttamento dei popoli e degli ecosistemi.
In gioco c’è la nostra salute e la sopravvivenza pacifica sul pianeta Terra.

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