Con la prospettiva dei blocchi degli autotrasporti, dei prezzi alle stelle delle materie prime anche alimentari e di una situazione generalizzata che nel nostro paese alimenta una continua emergenza, ecco che comprendere e conoscere come cambiare prospettiva anche di azione e di acquisto può veramente essere non solo utile, ma cruciale!
Prospettiva nuova e azione local: poche parole per un grandissimo significato. Non solo cercare espedienti per riadattarsi alla meglio nel mutare veloce delle situazioni, ma anche e soprattutto passare a un differente modo di concepire acquisti, consumi, relazioni, denaro e impatti delle nostre azioni quotidiane.
Non si tratta di novità sconvolgenti, ma la loro forza sta nell’inserirsi in un contesto complessivo di cambiamento necessario; queste scelte possono essere concretamente calate, declinate e realizzate in un periodo difficilissimo come è quello in cui ci troviamo ad annaspare.
E partiamo da ciò che ogni giorno ci dà le energie per andare avanti: il cibo
Gli sforzi vanno indirizzati verso un’economia alimentare locale per avere cibo sano, rivitalizzare relazioni e fiducia, supportare l’agricoltura biologica e la biodiversità e per non dipendere da un sistema centralizzato.
• Frequentate i mercati contadini (se non l’avete vicino a casa, pensate a organizzarne uno) e acquistate dai produttori; può tornare molto utile stabilire relazioni di fiducia per un cibo sano e sicuro.
• Raccogliete i vegetali che crescono spontaneamente nelle aree meno inquinate vicine a voi. Ci sono ottimi libri per imparare a riconoscerle.
• Organizzate (o partecipate a) frutteti od orti comunitari e food forest; si possono anche richiedere spazi pubblici. Spesso in molte aree urbane esistono già e attendono di essere rivitalizzate.
• Organizzate una (anche se piccola) autoproduzione alimentare coltivando vegetali commestibili nel giardino o sul balcone.
• Non acquistate alimenti, vegetali o animali, provenienti da coltivazioni o allevamenti intensivi. Cercate di ridurre il più possibili gli acquisti dalla grande distribuzione organizzata; in caso di scarsità di approvvigionamenti, la differenza la faranno appunto le relazioni e i contatti con chi vi può garantire cibo in loco.
• Cercate modi di recuperare o redistribuire il cibo che andrebbe sprecato: aiutate a raccogliere dove le coltivazioni sono in eccedenza e accordatevi per trattenerne per il vostro consumo personale o dei vostri conoscenti; accordatevi anche per recuperare e utilizzare e/o distribuire alimenti che andrebbero gettati ma che sono ancora buoni.
• Preservate i semi di tutto ciò che coltivate e ripiantateli; procuratevi semi autoctoni e coltivate vegetali robusti che possono essere riprodotti.
• Individuate produttori della vostra zona e andate personalmente a conoscerli; sostenendoli, si preserva anche l’accesso alla terra.
• Individuate Gruppi d’acquisto solidale(Gas) nelle vostre zone o piccoli empori di comunità e acquistate tramite questi canali locali.
Contatti utili: nell’impossibilità di fornire contatti capillari riferiti alle tantissime realtà presenti sul territorio nazionale, ci limitiamo a qualche riferimento. L’
Associazione Rurale Italiane mette a disposizione una mappa di scuole di agricoltura, piccoli produttori, case delle sementi e Gas che trovate qui
www.assorurale.it/mappatura-contadina .