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Oggi iniziative di pace in tutta Italia

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Peacelink ha mappato le iniziative che oggi, sabato 26 febbraio, sono state organizzate da movimenti, cittadini, associazioni in Italia per lanciare un appello e una richiesta chiara e netta: si trovi la via della pace e si fermino i combattimenti in Ucraina.
Oggi iniziative di pace in tutta Italia
Peacelink ha mappato le iniziative che oggi, sabato 26 febbraio, sono state organizzate da movimenti, cittadini, associazioni in Italia per lanciare un appello e una richiesta chiara e netta: si trovi la via della pace e si fermino i combattimenti in Ucraina.
Solidarietà con le vittime della guerra e intangibilità del diritto internazionale sono i punti di riferimento fondamentali che Alessandro Marescotti di Peacelink sottolinea.
Appelli a far tacere le armi provengono da molte realtà nel nostro paese.
«Negoziare, negoziare, negoziare. Su tutto. Anche nelle condizioni più difficili e sui temi più intrattabili posti dalla Russia. L’alternativa è una catastrofica guerra globale che devasterà l’Europa e non avrà vincitori. Questa è la supplica che rivolgiamo all’Italia, all’Unione Europea, all’Onu e a tutti responsabili della politica internazionale»: inizia così l’appello di Tavola della pace e Centro Diritti Umani di Perugia, storici organizzatori della Marcia della Pace.
«Siate realisti! Queste sono le ore in cui dobbiamo spezzare le leggi della guerra e la logica dello scontro – si legge nella nota – Non possiamo aspettare che sia il governo russo a fare il primo passo. Negoziare non vuol dire cedere alla guerra e alla legge della forza ma fermare la sua pericolosa escalation militare. Dobbiamo uscire dalla politica delle sanzioni, dalla logica del colpo su colpo, per ricostruire lo spazio per il dialogo e il negoziato politico con la Russia. Lo si è fatto durante la guerra fredda con la Conferenza e gli Accordi di Helsinki. E lo si deve fare ora che rischiamo la catastrofe più grande. Negoziare vuol dire essere disponibili a modificare le proprie posizioni per costruirne una comune. Fare un passo indietro per fare un passo avanti sulla via della pace. Ripetiamo: con la guerra tutto è perduto. Con la pace tutto è possibile!».
Il MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione) si unisce agli appelli elevati da ogni parte al cessate il fuoco, alla pace, al dialogo, al disarmo, alla soluzione nonviolenta del conflitto. Fa propri e diffonde i comunicati dell’IFOR e della Rete Italiana Pace e Disarmo (delle quali fa parte), dell’ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), del Movimento Pacifista Ucraino, del Movimento degli obiettori di coscienza Russi, di War Resisters’ International. E invita tutti «a esporre le bandiere della pace e a manifestare nelle piazze contro la follia della guerra, perché si fermino gli eserciti e si segua la via della nonviolenza e della riconciliazione, del dialogo con ascolto reciproco, della ricerca della libertà e della giustizia per tutti».
La Rete Italiana Pace e Disarmo Condanna chiede lo stop immediato delle ostilità: «il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili. Necessarie poi iniziative di demilitarizzazione e disarmo, in particolare nucleare» e invita le proprie organizzazioni «a partecipare alle iniziative di mobilitazione già convocate in tutta Italia e in particolare alla mobilitazione prevista a Roma in Piazza SS. Apostoli alle 11 di sabato 26 febbraio».

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