Energia, fronti di guerra e rischio blackout: il dossier su Terra Nuova di marzo
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Da un’emergenza a un’altra, fronti di guerra, allarme approvvigionamenti, mercati che tremano: la tensione è alle stelle, timori e preoccupazioni anche. Con il fronte di guerra che si è aperto in Ucraina cresce l’instabilità delle forniture, così come crescono le storture di un mercato energetico che ci tiene in scacco. L’approfondimento sul numero di marzo di Terra Nuova, con uno sguardo verso un altro possibile orizzonte.
Da un’emergenza a un’altra, fronti di guerra, allarme approvvigionamenti, mercati che tremano: la tensione è alle stelle, timori e preoccupazioni anche. Cresce l’instabilità delle forniture, così come crescono le storture di un mercato energetico che ci tiene in scacco. L’approfondimento sul numero di marzo di Terra Nuova, con uno sguardo verso un altro possibile orizzonte.
Nel numero di marzo della rivista (disponibile nelle edicole del nord e centro Italia, nei negozi del naturale di tutta Italia e QUI), vi parliamo del rischio sempre più presente del black out energetico. Un’eventualità non così lontana e impossibile, vista appunto l’instabilità nelle forniture, sia di carburanti che di materie prima in genere, e la facilità con cui possono verificarsi anche attacchi informatici. E dalle forniture di combustibili dipende non solo l’energia con cui riscaldiamo e illuminiamo le nostre case, ma anche la movimentazione delle merci.
Dalla Russia proviene attualmente oltre la metà del gas naturale che consumiamo in Europa e le ripercussioni si annunciano pesanti. Che ci fosse qualcosa di distorto era già chiaro nei mesi scorsi quando abbiamo assistito all’impennata delle bollette, che potranno riservarci anche ulteriori sorprese. La soluzione non è estrarre quel poco gas che c’è in Italia, è una visione miope e impattante. Il cambio di prospettiva richiede un altro orizzonte, ma si tratta di capire se gli interessi in ballo lo renderanno raggiungibile.
