Greenpeace attacca duramente la scelta della Commissione Europea di «etichettare come
sostenibili gas fossile e
nucleare nell’ambito della
tassonomia, cioè la lista degli investimenti ritenuti “
green” a livello comunitario». E sulle scelte del governo Draghi parla di «Finzione Ecologica allo stato puro».
«Detto chiaramente: qualcuno sta cercando di togliere miliardi di euro alle rinnovabili per buttarli in tecnologie che, come il nucleare, non fanno nulla per contrastare la crisi climatica o che, come il gas fossile, peggiorano attivamente il problema. Per trovare i responsabili basta cercare nella Commissione Europea: qualcuno fa solo finta di prendere sul serio l’emergenza ambientale e climatica» scrive l’associazione ambientalista.
«Il piano presentato dalla Unione Europea potrebbe infatti dirottare centinaia di miliardi di euro di investimenti privati dalle rinnovabili al gas fossile o alla produzione di energia nucleare – prosegue Greenpeace – Una scelta questa discutibile a livello ambientale e climatico, visto che il gas è il combustibile più inquinante d’Europa e i rifiuti radioattivi sono pericolosi e ingestibili, ma non solo. Anche dal punto di vista economico qualcosa non quadra, per due buoni motivi che tutti fingono di non vedere:
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i reattori nucleari richiederebbero così tanto tempo per essere costruiti da non poter entrare in funzione abbastanza rapidamente per contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici che l’UE si è prefissa per il 2030, periodo che la comunità scientifica indica come decisivo per contrastare la crisi climatica;
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l’impennata del prezzo del gas ha già scatenato una crisi energetica nel Vecchio Continente».
«Si tratta del più grande esercizio di greenwashing di tutti i tempi ed è esattamente il contrario delle pretese di leadership globale sul clima e sull’ambiente che l’Europa sbandiera. Inserire gas e nucleare nella tassonomia spacciandoli come green è un regalo a due industrie disperate, che non sarebbero in grado di stare sulle proprie gambe da sole e che hanno oltretutto potenti legami politici» è ancora l’associazione.
«In questa figuraccia internazionale dell’UE spicca anche l’Italia, che prima ha dato la colpa del caro bollette alle rinnovabili, poi ha cominciato a straparlare di nucleare per distrarre l’opinione pubblica dal vero obiettivo: promuovere il gas. Difendere questo combustibile fossile non solo è dannoso per il clima, ma è anche un chiaro favore alle big nazionali del settore, che in questi mesi hanno accumulato enormi extraprofitti, rivendendo a caro prezzo il gas – acquistato dalla Russia a cifre inferiori rispetto a quelle di mercato – e facendo pagare il conto ai consumatori e alle aziende del settore delle rinnovabili. Un paradosso italiano unico nel suo genere, che dimostra che il governo non ha nessuna visione strategica sull’indipendenza energetica del Paese – prosegue ancora l’associazione – Quanto al nucleare, dopo aver fantasticato di un fantomatico ritorno all’atomo, l’Italia a Bruxelles ha ammesso che questo salto indietro nel passato non avverrà mai. Al tempo stesso, ha chiesto limiti di emissione per le centrali a gas fossili analoghi a quelle delle centrali a carbone. Non c’è dubbio: quella del governo Draghi è Finzione Ecologica allo stato puro!».
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