#NonUnLibroQualunque. Una gang e l’arma del libro

«Ci piace guardare le persone negli occhi. Ci piace sentire la carta sotto le dita!». Basterebbero queste parole per descrivere lo spirito di questa libreria indipendente di Torino.

La Gang del Pensiero è una libreria di quartiere, che ha appena cambiato sede, collocandosi in un ambiente più grande, in una via che promette maggiore afflusso.

Da dove viene questo nome così originale? «Mi sono ispirato a un titolo di Tibor Fischer» racconta il titolare Andrea Bertelli. «Un testo originale e stravagante di cui parlavamo spesso tra amici. Il negozio l’abbiamo messo in piedi nell’anno 2000. Avevo trent’anni e, dopo diverse esperienze lavorative, avevo deciso di creare qualcosa di mio, che mettese insieme il piacere della lettura e la voglia di coltivare il contatto con il pubblico. La cosa direi che ha funzionato, perché ad oggi è ancora un negozio dove si incrociano storie, si fanno incontri, ci si arricchisce, c’è scambio continuo. Ovviamente dobbiamo essere anche bravi a fare economia, perché la libreria deve poter stare in piedi».

Pur essendo una libreria generalista, con testi di narrativa e saggistica, con il tempo La Gang si è specializzata soprattutto in letteratura dell’infanzia, sviluppando un’ampia sezione con albi illustrati e organizzando incontri e letture per le scuole.

Una delle carte vincenti è il forte legame con il territorio e il cambio di sede va in questa direzione, nella previsione di ulteriori occasioni di incontro con i lettori, che in tempi di Covid sono state per forza di cose ridotte. «Ho sempre voluto rendere la libreria un luogo dove ci si incontra» prosegue Andrea.

«Abbiamo clienti che ci chiamano per nome e si sentono ricambiati. Vediamo crescere i bambini e c’è sempre tempo per quattro chiacchiere. Si è creata una comunità attorno a noi, di lettori e amici, che è rimasta ben salda anche nel periodo della pandemia, in cui ci siamo messi di nuovo in gioco, ampliando il nostro raggio di azione anche fuori dalla libreria. Ciò che conta è la personalità. Sugli scaffali, da sempre, diamo spazio privilegiato a tutti quei libri che ci hanno toccato, come lettori ancor prima che come librai. Tolte rare eccezioni, sui nostri scaffali trovano posto soprattutto i libri che ci piacciono e ci incuriosiscono. In Italia oggigiorno c’è un’iperproduzione di libri. Escono duecento titoli alla settimana, ovviamente ci è impossibile leggerli tutti e dobbiamo fare una selezione alla fonte. Abbiamo le nostre passioni personali che ci guidano, ma stiamo attenti alle novità e guardiamo alle classifiche per capire i libri che possono andare. Lavoriamo molto sul servizio, dalle proposte alla velocità nel procurare i libri, all’accoglienza delle persone, una cosa importante, che in internet non si trova. In questo modo l’acquisto del libro diventa un’esperienza. Ci piacciono gli editori che fanno qualità.
Qualche nome? L’orma, Marcos y Marcos, Iperborea, ma anche tanti altri editori medi e piccoli».

«Il nostro rapporto con il territorio è forte, favorito da una città che sull’editoria ha sempre dato molto. Oltre al celebre Salone del libro, dove La Gang gestiva un piccolo stand di editori per bambini, ci sono altri eventi importanti, come Portici di carta, in cui tutte le librerie della città per due giorni vanno con i loro banchetti, sotto i portici, con 2 km lineari di libreria».