Le storie vere che parlano di un’altra Italia. L’editoriale di Nicholas Bawtree, direttore di Terra Nuova.
Qui a Terra Nuova ci è sempre piaciuto raccontare storie. Storie vere, che parlano di un’altra Italia rispetto a quella che ci dipinge la tv. Un’Italia che parte dal sogno semplice di una vita in sintonia con gli equilibri della natura, ma che con coraggio e determinazione vuole consentire a questo sogno di mettere radici nella realtà.
Un’altra Italia è fatta di persone di tutte le età e delle più svariate esperienze. E che partendo anche da una piccola scelta, sono arrivate a volte a trasformare la propria vita, quella della propria famiglia e della propria comunità.
Un’altra Italia non appartiene a un preciso partito politico, ma porta avanti valori profondi, uno fra tutti il rispetto e la valorizzazione delle differenze, che stanno alla base del principio di biodiversità.
Un’altra Italia è cittadina e straniera, è radicata e di passaggio, è urbana e rurale… è come un grande arcobaleno.
Un’altra Italia è pronta a mettersi in discussione, ma anche a lottare per le proprie convinzioni. E sa che per leggere tra le righe c’è bisogno di guardarsi negli occhi. Un’altra Italia è di una generosità che non ti aspetti, e non te l’aspetti perché è molto più diffusa di quanto si vorrebbe far credere. Perché a un’altra Italia non piace esibirsi nel grande teatrino mediatico, ma piuttosto portare avanti con concretezza il proprio sogno, prendere la parola in un incontro, coltivare una propria idea piuttosto che acquistarla già pronta.
Un’altra Italia sa anche non prendersi troppo sul serio ed è fatta soprattutto di calore umano, antidoto alla freddezza impietosa dei comunicati statali. Perché un’altra Italia è “altra” nell’ascolto ancor più che nelle parole, non ha paura dei dubbi e delle domande, è sempre attenta ai bisogni e alle espressioni del singolo.
Un’altra Italia oggi è un po’ stanca, ha un grande bisogno di silenzio, di deporre per qualche ora le armi della dialettica, di ritrovarsi la sera attorno a un focolare, sedersi e…ascoltare una buona storia.
E noi siamo qui per raccontarla.
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