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Covid, nasce commissione scientifica indipendente: «Chiediamo confronto urgente con il cts»

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È nata una commissione scientifica indipendente sulla gestione Covid, che ha chiesto un confronto urgente con il comitato tecnico scientifico a cui attualmente il governo si riferisce per le sue decisioni. L’iniziativa è promossa dal Coordinamento 15 Ottobre, con l’appoggio della Fondazione Allineare Sanità e Salute. 
Covid, nasce commissione scientifica indipendente: «Chiediamo confronto urgente con il cts»
È nata una commissione scientifica indipendente sulla gestione Covid, che ha chiesto un confronto urgente con il comitato tecnico scientifico a cui attualmente il governo si riferisce per le sue decisioni. L’iniziativa è promossa dal Coordinamento 15 Ottobre, con l’appoggio della Fondazione Allineare Sanità e Salute.
I componenti della commissione sono: Alberto Donzelli (medico specialista in Igiene e Medicina preventiva e in Scienza dell’Alimentazione, già direttore sanitario e già membro del Consiglio Superiore di Sanità), Paolo Bellavite (già professore di patologia generale all’università di Verona e autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche), Marco Cosentino (docente di farmacologia all’univeristà dell’Insubria), Giovanni Frajese (endocrinologo), Patrizia Gentilini (oncologa) ed Eugenio Serravalle (pediatra, presidente dell’associazione Studi Scientifici e Informazioni sulla Salute).
La commissione scientifica si è dichiarata aperta ai contributi e alla partecipazione di altri professionisti critici nei confronti delle decisioni del cts.
La commissione è stata presentata in una conferenza stampa tenutasi a Milano di cui qui potete rivedere la diretta video. La conferenza stampa è stata tenuta all’aperto, portando all’esterno l’allestimento necessario, in segno di rispetto anche per tutte le persone prive di green pass.
All’iniziativa ha dato il suo appoggio anche Stefano Puzzer, che già nei giorni successivi allo sgombero del varco 4 del porto di Trieste aveva lanciato l’idea di un cts alternativo a quello governativo.
Alla conferenza stampa, oltre a diversi medici, era presente anche il professor Alberto Contri, docente universitario ed esperto di comunicazione.
“Sono imbarazzato e allarmato che il Presidente della Repubblica sposi la tesi dominante del governo sulla gestione del Covid e vaccinazione di massa anche per i bambini e discrimini in maniera così grave un 15% della popolazione che la pensa in maniera diversa, così facendo si crea una frattura sociale grave”, ha dichiarato il professor Contri.
Durante l’incontro aperto al pubblico, il professor Paolo Bellavite ha ricordato i rischi del protocollo ministeriale tristemente noto con il binomio tachipirina e vigile attesa. In difesa di questo protocollo, accusato da molti medici e scienziati di peggiorare il quadro clinico e le difese immunitarie dei pazienti Covid, il Ministero della Salute e l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) avevano fatto ricorso al Consiglio di Stato e vinto l’appello, dopo che un’ordinanza del Tar Lazio aveva sospeso la nota dell’Aifa che indicava come unica cura domiciliare proprio il paracetamolo e la vigile attesa.
“Dopo la sentenza il Ministero della Salute ha leggermente cambiato il tiro, aggiungendo anche gli anti infiammatori non steroidei, però ha lasciato scritto nei suoi documenti ufficiali che nei primi tre giorni il paziente può aspettare senza far niente”, ha detto Bellavite. “Di sicuro al Ministero ci sono consulenti tecnici che danno consigli, devono essere gli stessi che compaiono anche nelle televisioni”, ha chiosato il professore.
Dario Giacomini, presidente dell’associazione di operatori sanitari ContiamoCi: «Bisogna portare all’attenzione dei cittadini tutte quelle informazioni che purtroppo faticano ad arrivare. Vogliamo fare in modo che si interrompa la catena che sta portando alla frattura socale, c’è bisogno di pacificazione, occorre che le persone tornino a lavorare, che tutti i sanitari tornino a lavorare e che cittadini tornino ad avere fiducia in una sanità che li tuteli. Ricordiamoci che sono i cittadini a subire le conseguenze di queste scelte di politica sanitaria».
Il professor Donzelli, tra le altre cose, ha detto: «Ho sempre lavorato nelle sanità, mi riconosco nel metodo scientifico e non intendo derogare da questo; siamo una componente della comunità scientifica e abbiamo posizioni e osservazioni anche critiche nei confronti di alcune delle strategie messe in opera per contrastare la pandemia. Riteniamo di avere un contributo importante da fornire e chiediamo di essere ascoltati. Abbiamo rinnovato questo appello e restiamo fiduciosi che in maniera molto celere ci sia un confronto, chiediamo di arrivare subito a un tavolo scientifico istituzionale per interlocuire rapidamente con il cts».

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