La civetta è un rapace notturno sul cui conto si raccontano molte leggende. Impariamo a conoscerla meglio.
Vi è mai capitato di soffermarvi qualche minuto ad ascoltare il canto degli uccelli? Se sì, vi sarete accorti della meravigliosa diversità di suoni, melodie, tonalità che compone le loro vocalizzazioni. Magari vi sarete anche chiesti a quale specie corrisponda un determinato canto o una particolare penna screziata trovata nel vostro cortile. Tutte queste sono tracce e segni di presenza lasciati dagli animali con i quali condividiamo, spesso senza rendercene conto, il medesimo habitat.
Che viviate in campagna, in un piccolo centro urbano o in una grande città, esistono tantissime specie animali con le quali convivete da sempre. Non stiamo parlando di animali domestici come cani e gatti, ma dei poco conosciuti animali selvatici, di cui l’Italia è riccamente popolata.
Con l’espansione sempre più massiccia dei centri urbani, la cementificazione sconsiderata e l’abbattimento di migliaia di alberi, il nostro territorio nazionale è andato incontro a una drastica diminuzione degli habitat naturali, con un enorme impatto sulla sopravvivenza delle specie selvatiche. Queste azioni sono diretta conseguenza del pensiero antropocentrico, che vede la specie umana separata dalle altre e dal mondo naturale, sentendosi per questo legittimata a sfruttarlo e a depredarlo a suo piacimento. Il nostro moderno stile di vita, figlio della cultura consumistica, ha inoltre un enorme impatto su tutto l’ecosistema naturale. Per questo è importante maturare la consapevolezza che ogni nostra azione ha una diretta conseguenza su di esso e sulla vita delle altre specie animali che, oltre la nostra, lo popolano. Imparare a conoscere gli animali selvatici che vivono intorno a noi è il primo importante passo per la loro conservazione e per trovare le strategie per una rispettosa coesistenza.
Sentirsi parte del sistema naturale
Selvatiche Armonie è un progetto che vuole rendere le persone più consapevoli del mondo sconosciuto che vive e respira intorno a loro, di come interagisce con tutto il sistema dei viventi. Possiamo veramente avere un impatto positivo su quest’ultimo, approfondendo la conoscenza delle altre specie animali, scoprendo che non siamo poi così diversi, ma che in verità condividiamo con loro tanti aspetti della nostra vita. Tornare a sentirsi parte del sistema naturale fa scaturire in noi il desiderio di proteggerlo e preservarlo, grazie ad azioni concrete che vanno nella direzione dell’inclusione e non della separazione.
La curiosa civetta
In questo articolo conosceremo un animale presente in molte aree del territorio italiano, un rapace notturno che nidifica non solo in luoghi remoti, ma anche in zone urbane, condividendo il suo habitat con l’uomo. Parliamo della civetta, un esemplare davvero curioso, sul cui conto si narrano svariati miti e leggende, per la maggior parte molto lontani dalla vera natura di questo rapace.
Conosciamola meglio, allora.
Le sue vocalizzazioni sono il più facile indizio della sua presenza, mentre non è altrettanto semplice individuare visivamente questo volatile schivo e dalle dimensioni modeste. Condividere l’habitat con la civetta ha ottimi risvolti sull’equilibrio dell’intero ecosistema. Infatti, essendo un predatore, la sua funzione è quella di portare armonia al sistema stesso. La sua dieta è basata su insetti, anfibi, rettili e piccoli mammiferi, perciò la sua presenza evita una crescita eccessiva di queste popolazioni, spesso infestanti, limitandone l’intrusione nelle nostre abitazioni e i possibili danni alle coltivazioni.
Quando si parla di coesistenza con gli animali selvatici ricordiamoci sempre che è molto importante preservare la loro selvaticità, senza avvicinarli, disturbarli o foraggiarli. Questi esemplari possono diventare ottimi maestri di vita, insegnandoci a diventare osservatori discreti e vicini rispettosi. Con le nostre azioni potremo preservare e favorire la loro sopravvivenza e gettare le basi per una coesistenza felice.
La scheda
Identità: selvatica.
Nome scientifico: Athene noctua.
Dimensioni: altezza 21-23 cm, peso 164 g, apertura alare 59 cm.
Longevità: dati insufficienti, si stima una media di circa 5 anni in natura.
Areale di distribuzione: Europa, gran parte del continente Nord-Asiatico e alcuni stati del Nord Africa.
Habitat: aree mediterranee, montane e habitat antropizzati come aree agricole, suburbane e urbane.
Dieta: carnivora, prevalentemente insetti, micromammiferi e piccoli rettili e anfibi.
Sito di riproduzione: cavità di alberi, pietraie e fabbricati in disuso (casolari o stalle).
Caratteristiche riproduttive: prevalentemente monogama, con una nidiata annuale in media di 3 uova.
Migratrice: No.
Segni di presenza: borra (resti dei pasti non digeriti), penne e vocalizzazioni.
Fase di attività: a differenza di altri rapaci notturni, la civetta può essere attiva non solo di notte ma anche nelle ore diurne.
Stato di conservazione: non a rischio d’estinzione.
Pericoli: principalmente viene catturata e allevata per il commercio illegale come animale da compagnia, viene spesso abbattuta dalla caccia illegale e la sua popolazione risente fortemente della perdita dell’habitat naturale.
Azioni per la coesistenza: costruzione di posatoi e ripari come cumuli di pietre, legna o erba tagliata. Apprezza molto un territorio caratterizzato da aree incolte, come prati o ambienti a bassa vegetazione. La sua presenza è strettamente legata a quella delle specie da lei predate (insetti, rettili, anfibi e piccoli mammiferi) per questo è molto importante ridurre al minimo l’utilizzo di pesticidi e altre sostanze chimiche inquinanti. Acquistando dei nest-box (nidi di legno, vedi i link utili) da installare semplicemente nelle vicinanze della nostra abitazione, possiamo favorire la sua nidificazione vicino a noi, proteggendola da possibili predatori.
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Articolo tratto dalla rubrica
Taccuino selvatico
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