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Green Pass: in Spagna i tribunali lo bocciano. In Italia si amplia il fronte critico

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Anche il tribunale della Galizia ha bocciato il green pass per accedere a bar, ristoranti e locali, era l’unica regione spagnola dove fosse ancora obbligatorio. Ora in Spagna questo obbligo è caduto. Intanto in Italia si amplia il fronte critico nei confronti del green pass per il personale della scuola e per le università (nell’articolo aggiornamento del 14 agosto).
Green Pass: in Spagna i tribunali lo bocciano. In Italia si amplia il fronte critico
Il Tribunale superiore della Galizia ha bocciato l’obbligo di presentazione del Green Pass per accedere all’interno di ristoranti, bar e locali notturni nella comunità. La regione autonoma era l’unica dove ancora fosse obbligatorio il certificato, dopo che in Andalusia, Cantabria e Canarie era stato escluso. Il tribunale ha affermato che la misura “manca di validità perché non autorizzata dalla giustizia”, si legge in una nota.
Il tribunale regionale ha spiegato che ha adottato questa risoluzione in seguito a irregolarità di procedura da parte del governo della Galizia, che, secondo i giudici, non ha sottoposto correttamente alla valutazione dell’autorità giudiziaria l’ordinanza del 22 luglio scorso.
L’ok del tribunale era requisito indispensabile in quanto si tratta di una misura limitativa di diritti individuali. A causa di queste irregolarità riscontrate, il requisito del certificato obbligatorio in determinate circostanze è pertanto considerato “privo di vigenza”.
E in Italia cosa sta accadendo?
Dopo la circolare della ministra Lamorgese e il parere del Garante della Privacy che hanno fornito informazioni contraddittorie riguardo i controlli che gli esercenti dovrebbero effettuare su certificati e documenti di identità, in diverse regioni ristoratori e titolari di attività annunciano battaglia.
Intanto il microbiologo, noto per la sua presenza sui media, Andrea Crisanti ha dicharato (come si legge da AdnKronos): “Il green pass – sottolinea – viene millantato come misura per creare ambienti sicuri, non ha proprio senso, niente di più falso. Io non sono contrario all’utilizzo del green pass in senso lato, basta chiamarlo per quello che è. Non tollero l’ipocrisia del governo su questo. Se uno Stato vuol fare rispettare la legge deve comminare sanzioni molto chiare ma non può mentire”.
E ha aggiunto: “Che l’immunità di gregge fosse impossibile mi era già chiaro da tempo, adesso ne abbiamo la certezza. L’unico scopo positivo del green pass, per come la vedo io, è quello di aumentare la percentuale dei vaccinati. Ma attenzione: non è una misura di sanità pubblica come viene fatta passare dal governo in modo totalmente errato“.
Intanto, nessuna firma per ora da parte dei sindacati al Protocollo sulla sicurezza Covid nelle scuole in vista dell’avvio dell’anno scolastico. E’ quanto emerge al termine dell’incontro tra sindacati e i tecnici del ministero dell’Istruzione. Diverse criticità sarebbero sorte in relazione al Green pass, ai controlli, ai tamponi e al distanziamento in classe. 
E dopo i primi giorni di reazioni anche differenti (peraltro da più parti si annunciavano disdette di tessere), i sindacati di categoria hanno sottoscritto un documento unitario che pone riflessioni critiche sul certificato verde obbligatorio a scuola ( QUI per approfondire).
Docenti e personale Ata delle Marche contrari al Green Pass, con circa 500 membri, hanno costituito un comitato e chiedono un incontro in Regione ( QUI per approfondire).
Sono nati su Telegram gruppi che raccolgono numerosi membri e che si stanno organizzando per fornire tutela e supporto legale a chi è critico nei confronti delle misure introdotte sia per il personale sanitario che per la scuola, sia a livello regionale che nazionale.
Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori), per mezzo del suo presidente Marcello Pacifico, ha lanciato una petizione rivolta ai parlamentari per la modifica della norma del Green pass sulla scuola.
I l movimento “La scuola che accoglie” ha dato notizia di numerosi gruppi di studenti universitari che si stanno organizzando per protestare contro l’obbligo del green pass che ora interessa anche loro. 
Scuola Informa annuncia anche che paiono essere ormai parecchie e a pioggia le disdette delle tessere sindacali da parte del personale scolastico; e pare che ve ne siano state numerose anche tra gli operatori sanitari.
Stanno anche circolando sui social i link a istruzioni e modulistica per disdire la tessera del sindacato, come ad esempio quello che è reperibile qui 
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Aggiornamento 14 agosto, AGI, ore 8.51
(AGI) – Roma, 14 ago. – Trovato l’accordo sul Protocollo sicurezza delle scuole in vista dell’avvio del nuovo anno. La bozza dell’intesa trovata al termine di un confronto fiume le organizzazioni sindacali e i tecnici del Ministero dell’Istruzione riguarda i tamponi gratuiti per il corpo docente, la corsia preferenziale per i vaccini del personale scolastico e le misure per evitare le classi pollaio.
 Solo Anief non ha sottoscritto l’accordo, confermando il ricorso collettivo gratuito al Tribunale di Roma per impugnarlo insieme al Decreto legge n. 106 per contrasto al Regolamento comunitario n. 953/21, dopo aver raccolto centomila firme in sei giorni per la sua abolizione. La bozza di Protocollo si sicurezza che circola in queste ore, come si legge sul sito Tuttoscuola.com, prevede corsie preferenziali per la vaccinazione del personale scolastico attraverso degli accessi prioritari. Inoltre prevede un supporto concreto per le modalita’ di verifica dei Green pass del personale scolastico e sugli aspetti applicativi della normativa. Il nodo Green pass sara’ comunque contenuto in una nota specifica che l’Amministrazione inviera’ alle istituzioni scolastiche nel prossimi giorni.
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Precisazione del Miur: “Scuola, Ministero: nessun tampone gratis ai no vax. Prevista intensificazione della campagna vaccinale“.

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L’associazione Umanesimo e Scienza ha redatto un Manifesto fortemente critico nei confronti della misura del certificato verde, sottoscritto già da docenti universitari, intellettuali, medici, ricercatori, professionisti, avvocati e che trovate disponibile QUI.
Intanto Francesco Vaia, direttore dell’Istituto Spallanzani, ospite di “Timeline” su Sky TG24 ha dichiarato riguardo alla vaccinazione dei bambini: “Sono assolutamente contrario alla vaccinazione degli under 12“. “Nei bambini è statisticamente irrilevante non solo il contagio ma anche la malattia In questo caso quindi la bilancia rischio-beneficio penderebbe tutta sulla parte del rischio”. 
E sulla terza dose: “Io dico alle industrie: fermiamoci rispetto alla terza dose per la quale non dobbiamo accelerare ma pensare alla memoria immunologica e ai linfociti T, e per le popolazioni che non sono statisticamente rilevanti rispetto alla malattia non facciamo pendere la bilancia verso il rischio”.

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