Camper, strutture occupate, tende e case sugli alberi. Ci siamo fatti spiegare i diritti di chi ci vive dall’avvocato Michele Pezone, che risponde alle nostre domande.
Voglio vivere in camper: è possibile farlo legalmente in modo nomade, senza dover affittare un terreno o recarsi in un campeggio o un’area ad hoc?
Sì, è possibile vivere in camper, ma non è possibile effettuare soste prolungate nello stesso posto. La legge vieta l’occupazione stabile di un terreno pubblico. A differenza delle roulotte, che possono sostare solo nelle aree adibite a campeggio, il camper può sostare temporaneamente anche su suolo pubblico. La sosta, quindi, è consentita, ma non per lunghi periodi.
L’art. 185 del Codice della Strada prevede che la sosta delle auto-caravan, dove consentita, sulla sede stradale non costituisce campeggio, attendamento e simili se: l’autoveicolo non poggia sul suolo salvo che con le ruote; non emette deflussi propri, salvo quelli del propulsore meccanico; e non occupa comunque la sede stradale in misura eccedente l’ingombro proprio dell’autoveicolo medesimo.
È possibile vivere in una tenda, dormendo sul suolo pubblico, almeno temporaneamente? Sarebbe paragonabile a fare campeggio libero?
È necessario chiarire che per il campeggio libero non esiste una normativa nazionale e bisognerebbe verificare le disposizioni sul punto delle leggi regionali e dei Comuni. In Italia è piuttosto difficile poter campeggiare liberamente al di fuori delle aree appositamente adibite. Quando la tenda è montata dal tramonto all’alba si parla di bivacco notturno e generalmente è consentito, ma il consiglio che posso dare a chi vuole dormire in tenda è di consultare prima le leggi regionali e i regolamenti comunali.
Sa dirci qualcosa relativamente alle case sugli alberi?
Alcune regioni hanno provveduto a disciplinare la materia ma la normativa di riferimento generale è il Testo unico per l’edilizia (D.P.R. 380/2001) che demanda ai Comuni la competenza. Per costruire una casa sull’albero occorre consultare il piano regolatore del proprio Comune per verificare se l’area interessata è edificabile, richiedere il permesso di costruire o presentare la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività).
È possibile abitare in strutture dismesse, come una fabbrica, ad esempio? Come funziona la norma dell’usucapione?
Non è possibile andare ad abitare in un capannone industriale: occorre che la destinazione urbanistica dell’immobile, ossia la sua destinazione d’uso, sia residenziale. Se la persona che occupa una casa agisce in stato di necessità e di pericolo inevitabile, quindi occupa abusivamente l’immobile per evitare un danno grave, allora la compressione del diritto di terzi è giustificabile e quindi la condotta dell’occupante può essere scriminata.
Ai fini dell’usucapione (che è un modo di acquisto della proprietà mediante il possesso continuato del bene per venti anni), il possesso protratto nel tempo non deve essere viziato. Ai sensi dell’art. 1163 del codice civile, infatti, il possesso acquistato in modo violento o clandestino non giova per l’usucapione.
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Brano tratto dall’articolo Vivere in natura è diventato illegale?
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