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Essiccatore solare: ecco come costruirlo!

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Il team del Parco dell’energia Rinnovabile (PeR) ha progettato e realizzato un essiccatore solare leggero e maneggevole per disidratare e conservare frutta e verdura mantenendone tutte le caratteristiche nutrizionali e in totale risparmio energetico.
Essiccatore solare: ecco come costruirlo!
Conservare i cibi disidratandoli in modo naturale consente di mantenere le loro proprietà nutritive e ci garantisce un approvvigionamento di salute a tavola ogni giorno.
Ma attenzione: spesso, quelli industriali che si acquistano confezionati al supermercato contengono anche sostanze che sarebbe meglio evitare. La scelta migliore, quindi, è essiccare gli alimenti a casa propria, in autonomia, autoproducendo la propria scorta di nutrienti di qualità. Peraltro, i cibi disidratati, oltre a essere consumati essiccati, possono anche essere reidratati al momento del consumo, quindi diventano estremamente versatili.
Per autoprodurre i propri alimenti disidratati non è necessario avere chissà quali spazi o attrezzature complicate, anzi! Oltre agli essiccatori pronti e montati che si trovano in commercio, un’idea e una soluzione le propone, ingegnosamente, anche il PeR, il Parco dell’energia Rinnovabile, laboratorio e centro didattico e sperimentale in Umbria che studia costantemente soluzioni tecnologicamente semplici ma funzionali e utili per incentivare pratiche di sostenibilità.
«Abbiamo progettato e realizzato, con il team del PeR, un essiccatore solare che permette di disidratare frutta e verdura utilizzando e amplificando il calore del sole. Centrando quindi tre obiettivi in uno: salute, risparmio e autoproduzione. E ricavandone uno strumento che mettiamo in vendita, a disposizione di tutti, e al quale alleghiamo il manuale di istruzioni complete anche per la preparazione dei cibi» spiega Alessandro Ronca, direttore scientifico del PeR. «Grazie alla sua funzionalità e all’efficacia, questo essiccatore, costruito con sapienza e competenza artigiana, è un compagno insostituibile della produzione agricola, orticola e domestica» prosegue Ronca. «Piuttosto che congelare i prodotti dell’orto, si ha la possibilità di essiccarli usando esclusivamente l’energia solare, senza dispendio di altri fonti. L’essiccazione solare consente, nella massima sicurezza, di conservare gli alimenti a lungo».

Il team del PeR ha dato anche un nome all’essiccatore solare, che si chiama Ettore 2.0. «Funziona con l’immagazzinamento in posizione verticale e con un ingombro laterale di soli 34 centimetri» prosegue Ronca. «Anche la sua leggerezza lo rende estremamente pratico nel trasporto e negli spostamenti. È realizzato con grande cura e con materiale fatto per durare a lungo nel tempo. È dotato di griglie di areazione per la ventilazione naturale, di un termometro a bulbo analogico per verificare la temperatura interna e il telaio è in legno di faggio trattato a cera. I vassoi sono facilmente rimovibili e abbiamo inserito dei fermi per assicurare che non scivolino durante lo spostamento dell’essiccatore o durante la sua sistemazione a riposo».

Al PeR, l’autocostruzione è un elemento caratterizzante dell’attività formativa e della gestione della struttura, che è appunto centro/laboratorio di attività sperimentali ed esperienziali e struttura agrituristica in quasi totale autosufficienza energetica, a impatto positivo sull’ambiente e sui consumi.
Tant’è che il PeR propone anche corsi sull’autocostruzione, sull’autoproduzione e sull’autosufficienza energetica (che negli ultimi mesi hanno conosciuto alcune sospensioni a causa delle restrizioni legate al Covid).
 
PER INFORMAZIONI, APPROFONDIMENTI E CONTATTI: www.per.umbria.it
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Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Maggio 2021

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