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L’autosvezzamento

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L’autosvezzamento è una pratica sempre più diffusa, che si fonda sul principio della richiesta da parte del bambino e sul rispetto dell’autoregolazione della sua fame e sazietà.
L’autosvezzamento
Da tempo si parla sempre più spesso dell’alimentazione complementare a richiesta, che si traduce spesso nel cosiddetto «autosvezzamento». «Questa pratica si fonda sul principio della richiesta da parte del bambino e sul rispetto dell’autoregolazione della sua fame e sazietà. Occorre quindi accettare anche l’eventuale rifiuto da parte del piccolo» spiega il dottor Mario Berveglieri, pediatra ed esperto di nutrizione.
«Questa modalità induce a comprendere bene l’atteggiamento del bambino verso il cibo, che è lo stesso che viene assunto dai genitori, in quanto il bambino lo vede a tavola in casa. Ciò facilita un’ampia esperienza gustativa che il bambino conserverà per tutta la vita. Scegliere l’autosvezzamento comporta però un percorso di approfondimento che induce la famiglia a un miglioramento dello stile di vita. Nella fase iniziale, non varia il ritmo delle poppate al seno e vi è solo un’aggiunta di cibo diverso dal latte, indotta dal bambino stesso. Si presenta a portata di mano del bambino la posata con il cibo dei genitori, opportunamente schiacciato, passato o tritato, se necessario, e si attende che il piccolo decida di  afferrarla e portarla alla bocca con l’aiuto dell’adulto, come spiega anche Lucio Piermarini nel suo libro Sereni a tavola».
C’è anche la forma del cosiddetto baby led weaning, che prevede che il cibo sia proposto al piccolo non con una posata ma tagliato a listelle o strisce che lui può afferrare con le mani. «Naturalmente, in questo caso, non tutti i cibi si prestano» prosegue Berveglieri «e alla famiglia è richiesto un impegno non trascurabile. Il cibo dei genitori deve essere adattato alla consistenza e alla qualità adeguata a permettere la manipolazione e la masticazione del bambino piccolo».
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Brano tratto dall’articolo I cibi dello svezzamento: bio, freschi e di stagione

Leggi l’articolo completo sul mensile Terra Nuova Aprile 2021
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