Alcune nozioni di base per conoscere la pratica dello yoga e capire qual è quella più adatta ad ognuno.
I quattro sentieri dello yoga
Dei quattro sentieri yogici, uno solo è generalmente noto e ampiamente praticato in Occidente, quello di Hatha e Raja Yoga, un percorso di focalizzazione psicofisica che include posizioni ed esercizi di respirazione.
HATHA E RAJA YOGA È il sentiero che conduce al controllo fisico e mentale. Meglio conosciuto per i suoi aspetti concreti, in particolare per asana (posizioni) e pranayama (esercizi di respirazione), questo percorso insegna una serie di tecniche, fra cui la meditazione silenziosa, che portano al controllo di corpo e mente, e le sue pratiche trasformano gradualmente l’energia del corpo e della psiche in energia spirituale. È adatto a chi è in cerca di una trasformazione interiore ed esteriore.
KARMA YOGA È il sentiero dell’azione e va praticato in forma disinteressata, senza pensare a eventuali successi o ricompense. È ottimo per purificare il cuore e ridurre l’influenza dell’ego nel nostro modo di parlare, agire e interagire con gli altri. Praticare Karma Yoga è il modo migliore per prepararsi alla meditazione silenziosa. È consigliato alle persone attive e intraprendenti.
BHAKTI YOGA È il percorso della devozione, e prevede preghiera, culto e rito, compreso il canto di inni religiosi, e chi lo pratica arriva a concepire Dio come incarnazione dell’amore. È un sentiero che esercita grande interesse sulle persone emotive.
JNANA YOGA È il percorso della saggezza o conoscenza, e prevede lo studio del Vedanta, una delle sei filosofie classiche dell’India. Insegna a esaminare il proprio sé e ad analizzare la natura umana. Obiettivo di questa tipologia di yoga è riconoscere il Sé Supremo in se stessi e in tutte le creature. È un percorso che si addice agli intellettuali, ed è da molti considerato il più impegnativo.
Gli otto stadi di Hatha e Raja Yoga
Questo percorso fu esposto dall’antico saggio Patanjali nel suo trattato Yoga Sutra e consiste in un metodo di educazione psicofisica suddiviso in otto stadi, chiamato Ashtanga Yoga (in sanscrito, ashta significa «otto» e anga «parti» o «membra»). Gli stadi purificano corpo e mente fino al raggiungimento dell’illuminazione.
1. YAMA Definizione delle azioni dalle quali gli yogi dovrebbero astenersi. Gli Yama propugnano una vita all’insegna della non violenza, dell’onestà, della sublimazione dell’energia sessuale, e prescrivono di evitare il furto, la corruzione e l’accettazione di regali altrui.
2. NIYAMA Elenco delle cose che uno yogi dovrebbe fare. I Nyama prescrivono la pulizia del corpo e della mente, l’essere contenti di ciò che si ha, l’autodisciplina, lo studio dei testi sacri, e la devozione a Dio. Insieme, Yama e Nyama formano il codice di comportamento morale ed etico dello yoga.
3. ASANA Le dodici asana di base e le relative varianti preparano il corpo alle posizioni meditative utilizzate negli stadi 6, 7, e 8.
4. PRANAYAMA Il quarto stadio si riferisce al controllo del prana o energia vitale. Ciò si ottiene mediante esercizi di respirazione profonda, che includono tecniche di ritenzione del respiro.
5. PRATYAHARA Gli stadi 3 e 4 proiettano il praticante in un mondo di intensa percezione interiore. Il livello 5 insegna come stabilizzare questo ritiro dei sensi in preparazione alla concentrazione.
6. DHARANA In questo stadio di concentrazione la mente si focalizza su un oggetto reale o immaginario, così da escludere ogni altro pensiero. Si tratta di una tecnica fondamentale, che sta alla base di tutte le pratiche meditative.
7. DHYANA Il livello 6 conduce al livello 7, la meditazione. Il continuo e inarrestabile fluire e rifluire delle onde del pensiero è come un rivolo d’olio che scorre ininterrottamente da un contenitore all’altro.
8. SAMADHI Lo stadio finale si produce quando la mente è assorbita dalla Coscienza Assoluta, al di là di tutti i consueti stati di veglia, sogno e sonno profondo.
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Brano tratto dall’articolo Yoga, alleato per la salute di corpo e mente
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