Semi rivoluzionari: biodiversità condivisa per un’agricoltura libera
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La Fondazione “Seminare il Futuro” lancia un crowdfunding per sostenere la ricerca che preserva la biodiversità nei campi. Il ricavato verrà utilizzato per l’acquisto di uno strumento che renderà più efficiente la selezione nei campi catalogo.
«Anche per fare un frutto per una macedonia, un’insalata e il grano per il pane, ci vogliono i semi di varie specie alimentari vegetali. I semi sono alla base della nostra alimentazione, quindi della nostra vita»: esordisce così il crowdfunding della Fondazione “Seminare il Futuro” che conferma il suo impegno per la scelta dei semi liberi.
Il ricavato servirà per acquistare uno strumento «che ci permetterà di rendere più efficiente la selezione nei campi catalogo» spiegano dalla Fondazione.
La Fondazione Seminare il Futuro
«L’obiettivo della Fondazione Seminare il Futuro è quello di preservare sementi tradizionali e selezionare nuove varietà vegetali adatte alle condizioni di coltivazione dei sistemi agricoli biologici, biodinamici e a basso impiego di mezzi tecnici – spiegano i promotori dell’inziativa – Un tempo l’agricoltore poteva scegliere quali varietà di prodotti coltivare e ne conservava il seme anno dopo anno, in base al loro adattamento alle condizioni climatiche tipiche del territorio. La scelta degli agricoltori ricade quindi tra poche varietà selezionate più per un’agricoltura industrializzata che per la loro capacità di adattamento alle condizioni locali ed a un’agricoltura biologica. Ma com’è possibile che i semi che si piantano in Perù siano gli stessi che si seminano in Italia o in Vietnam? Presto detto: la chimica trasforma l’ambiente agricolo rendendolo tutto omogeneo, attraverso l’uso di fertilizzanti, pesticidi e fungicidi che fanno inoltre aumentare l’inquinamento ambientale».
«Mancano semi adatti all’agricoltura biologica, liberi da manipolazioni genetiche, da oligopoli e monopoli economici, liberi di essere auto riprodotti dagli agricoltori e 100 % adatti a un’agricoltura locale, biologica e biodinamica – prosegue la Fondazione – Stiamo perdendo la biodiversità e la varietà delle piante coltivate, quindi anche del cibo: stando ai dati FAO, il 75% delle specie vegetali un tempo impiegate in agricoltura è scomparso».
Lo sviluppo di nuove varietà
«Tutto il processo di sviluppo di nuove varietà, dall’incrocio alla riproduzione del seme, avviene in regime di agricoltura biologica o biodinamica. In questo modo si può osservare fin dalle prime fasi di selezione l’interazione della pianta con l’ambiente e con il suolo e beneficiare di possibili effetti epigenetici – spiega la Fondazione – La selezione biologica è un metodo di sviluppo e selezione di nuove varietà creativo, cooperativo e aperto al confronto con l’ambiente scientifico, all’intuizione e alle nuove scoperte. Le varietà sviluppate devono fornire rese sufficientemente elevate e stabili facendo un uso minimo delle risorse esterne ed avere buone qualità nutrizionali e tecnologiche».
Perché un crowdfunding e come saranno impiegate le risorse
«Proprio come le piante, anche la ricerca nasce da un seme e come un seme ha bisogno di nutrimento. Attraverso la campagna crowdfunding vorremmo coinvolgerti per acquistare uno strumento indispensabile per la selezione delle sementi, una setacciatrice automatica che ci permetterà di efficientare la prima selezione dai campi catalogo. Crediamo che tramite i semi si possano costruire comunità di agricoltori e cittadini, uniti dal desiderio di un sano rapporto con la terra, che rafforzi le nostre comunità – prosegue la Fondazione – Vorremmo che il nostro lavoro fosse un laboratorio di partecipazione, aperto anche alle persone che vogliano approfondire la conoscenza di questo mondo affascinante e complesso».
Per poter ottenere dal suolo ciò che si vuole, bisogna prima capire di cosa il suolo ha bisogno; le tecniche ce le spiega Jesse Frost, coltivatore biologico certificato e famoso conduttore del podcast The No-Till Market Garden, seguito a livello internazionale con oltre un milione di download. È anche co-fondatore del sito notillgrowers.com.
Un nutrito gruppo di vignaioli, agricoltori, gruppi, associazioni, movimenti e cittadini ha lanciato un appello (che è possibile sottoscrivere) per dire no e fermare la diffusione e la deregolamentazione dei nuovi OGM.
Mondeggi Bene Comune chiede alla Regione Toscana l’attivazione di un Patto di collaborazione secondo la legge regionale n. 71/2020 sul Governo collaborativo dei beni comuni e del territorio, per la promozione della sussidiarietà sociale, «cercando così di attivare una collaborazione proficua tra amministrazione regionale, metropolitana e comunale».
«II Ministero dell’Ambiente ha aspettato l’ultimo dell’anno per pubblicare il decreto di autorizzazione alla sperimentazione in pieno campo di vitigni OGM di varietà Chardonnay realizzati dalla Fondazione Edmund Mach vicino a Trento con le New Genomic Techniques (NGT)»: lo afferma il Centro Internazionale Crocevia.
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