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Covid: ministero e Aifa ricorrono al Consiglio di Stato contro cure domiciliari

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Il ministero della Salute e l’Agenzia Italiana del Farmaco hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar Lazio secondo cui i medici potevano «prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza» ai pazienti Covid a domicilio senza essere obbligati ad attenersi ai protocolli Aifa che prevedono solo paracetamolo e vigile attesa. Aggiornamento 23 aprile, ore 18.40: come ha spiegato l’avvocato Grimaldi, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello di Aifa e Ministero.
Covid: ministero e Aifa ricorrono al Consiglio di Stato contro cure domiciliari
Il ministero della Salute e l’Agenzia Italiana del Farmaco hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar Lazio dello scorso 4 marzo secondo cui i medici potevano «prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza» ai pazienti Covid a domicilio senza essere obbligati ad attenersi ai protocolli Aifa che prevedono solo paracetamolo e vigile attesa.
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(Aggiornamento 23 aprile: come ha spiegato l’avvocato Grimaldi, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello di Aifa e Ministero).
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Il ricorso, che è stato definito da più parti “incomprensibile”, arriva peraltro dopo che pochi giorni fa il Senato aveva approvato un ordine del giorno proprio per l’impegno a implementare le cure domiciliari; l’approvazione era avvenuta in modo quasi unanime (212 a favore, 2 astenuti, 2 contrari) e ha chiesto al governo di approvare un protocollo unico nazionale per regolamentare e ampliare le cure domiciliari contro il Covid-19.
Un ricorso che «lascia senza parole» afferma in una nota il Comitato Cure Domiciliari Covid-19, la rete di medici che aveva presentato il ricorso in favore delle cure domiciliari poi accolto dal Tar. Nella nota si sottolinea come il ricorso vada contro le fondamenta stesse delle cure domiciliari che necessitano «la libertà dei medici di fare riferimento alla propria esperienza e formazione per curare i pazienti in scienza e coscienza, con libertà prescrittiva dei farmaci ritenuti più efficaci e la necessità di agire tempestivamente, ovvero entro le prime 72 ore» differentemente da quanto era previsto dal protocollo Aifa basato su vigile attesa con paracetamolo. Il Comitato chiede al ministro Speranza di fornire al più presto delucidazioni in merito al ricorso.
E sarà dedicato proprio alle cure domiciliari per il Covid, e alle numerose reti di medici e operatori sanitari che si sono attivate in questo ultimo anno in proposito, l’approfondito articolo che troverete sul numero di maggio del mensile Terra Nuova di prossima uscita.  QUI per restare aggiornati sull’uscita.
 

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