La biodinamica permette alle piante di sviluppare buone qualità che entrano nella catena alimentare. Il punto di Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica.
Presso l’istituto del Goetheanum, dove è nata l’agricoltura biodinamica, si conducono dagli anni Venti esperimenti di agricoltura ecologica, ma anche sulla nutrizione. La responsabile della nutrizione per la sezione «agricoltura» è la dottoressa Jasmin Peschke, che spiega come la qualità alimentare dipenda dalle condizioni di coltivazione, perché le piante si adattano e sviluppano proprietà specifiche e gli stessi animali crescono in equilibrio e salute.
La biodinamica permette alle piante di adattarsi e sviluppare buone qualità che entrano nelle catene alimentari. «In queste circostanze le piante sviluppano una maggiore resilienza rispetto a quelle coltivate in modo convenzionale e ciò è evidenziato da un contenuto di polifenoli più elevato e di nitrati più basso». Questi sono esempi di qualità salutari.
«Se il microbioma umano riceve stimoli diversi, può svilupparsi di conseguenza e questo migliora la risposta immunitaria». La dottoressa Peschke cita uno studio di Daniel Kusche, coordinatore dell’agricoltura biodinamica all’Università di Kassel in Germania. Questi ha documentato, per esempio, che in Germania i bambini che bevono latte da vacche di fattorie biodinamiche hanno meno probabilità di sviluppare allergie.
Nel mondo gli agricoltori diminuiscono ogni anno. Le aziende familiari sono quelle più a rischio. In Europa le aziende con meno di 5 ettari sono circa 7 milioni, sui circa 10 milioni totali, ma continuano a diminuire. Il modo per salvare le aziende che assicurano la qualità dell’alimentazione è scegliere il cibo contadino e pretendere filiere trasparenti in cui sia assicurato il giusto prezzo. Il vantaggio è anche nutrizionale, perché il cibo non è una materia prima. Il cibo è il frutto del lavoro umano, che lo permea di qualità.
L’impegno dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica è quello di supportare gli agricoltori e creare un collegamento saldo e solidale coi cittadini, in modo che possano accedere al cibo biodinamico e alle buone pratiche alimentari. Abbiamo per questo tanti cittadini iscritti, che seguono i seminari e le attività sulle buone pratiche alimentari. Scegliere il cibo degli agricoltori è come siglare un’assicurazione per i tempi futuri.
Carlo Triarico, storico della scienza, presiede l’Associazione per l’agricoltura biodinamica. È vicepresidente di Federbio e direttore dell’Istituto APAB.
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Articolo tratto dalla rubrica Il punto biodinamico
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