Vai al contenuto della pagina

Filantrocapitalismo: una delle facce del greenwashing

homepage h2

Zuckerberg, Bezos, Gates e gli altri: i filantrocapitalisti del great reset. Un’analisi lucida e acuta nel libro Ricchi e buoni? di Nicoletta Dentico.
Filantrocapitalismo: una delle facce del greenwashing
Eccoli, in prima linea, in tv, sui media mainstream, nei luoghi di potere e denaro: i filantrocapitalisti del great reset sono onnipresenti, per convicerci che lo stesso sistema che ci ha condotti sin qui può diventare buono, amorevole, può decidere e agire per il bene comune. Nicoletta Dentico, nel suo libro Ricchi e buoni?, fa di queste schiere un’analisi lucida e acuta.
«Titani della globalizzazione come Mark Zuckerberg (Facebook), Jeff Bezos (Amazon), Pierre Omidyar (eBay), Marc Benioff (Salesforce e Airbnb), o titolari di hedge funds come John Arnold e Liz Simon, hanno colto la palla al balzo per ripensarsi nello scenario del mercato globale, ben oltre il proprio ruolo imprenditoriale e finanziario» scrive Dentico. «Si sono agganciati a questo gigantesco movimento sociale dell’altruismo (questa la loro definizione), osservato con interesse in Europa e acclamato dalla stampa internazionale, per annunciare un nuovo impiego del loro denaro e, così facendo, costruire una nuova immagine di sé. L’icona dell’uomo di successo in solitaria deve accompagnarsi a quella del benefattore che gioca in una “squadra del bene”. Una squadra imbattibile, in effetti».
Uno degli esempi più efficaci è quello di Zuckerberg e della moglie, Priscilla Chan, che hanno deciso di rilanciare la posta annunciando nel 2012 di voler restituire la «maggior parte delle loro ricchezze» allo scopo di «far avanzare il potenziale umano e promuovere l’uguaglianza». Ispirata poi dalla nascita della prima figlia, nel 2015 la coppia comunicò la costituzione della Chan Zuckerberg Initiative (Czi), una fondazione nuova di zecca con cui s’impegnavano a destinare nientemeno che il 99% della ricchezza accumulata nel corso della vita a finalità benefiche, circa 45 miliardi di dollari, al valore corrente di Facebook. Questa mossa anticonvenzionale, secondo Bill Gates, ha ridefinito la filantropia americana.
La scelta degli Zuckerberg è principalmente indirizzata al settore dell’educazione, alla riforma della scuola e alla promozione di leadership giovanili, soprattutto nelle comunità più povere e dentro le carceri. La scuola è un ambito privilegiato, del resto, per diffondere la distribuzione di internet tra le famiglie che ne sono prive. Un’altra area di indirizzo strategico delle erogazioni dalla Chan Zuckerberg Initiative è mirata allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e alla promozione di una datadriven society, cioè una società che si affida ai big data.
Ma la filosofia della connessione e dell’accesso in nome della democrazia, proprio perché guidata da aspirazioni filantropiche, non dovrebbe esimersi dal considerare l’attuale contesto di estrema concentrazione del controllo della rete. Però si dà il caso che Zuckerberg sia uno dei «master and commander» più intraprendenti del vasto movimento di digitalizzazione del mondo. Una filantropia, dunque, ben diretta e funzionale a veicolare solo determinate azioni e scelte, intraprese perché danno vantaggio e spostano il mondo nella direzione intesa da chi quei soldi li elargisce.
«Ecco allora che il giving pledge si è evoluto nell’altruismo efficace» prosegue Dentico. «È venuto addirittura a crearsi quello che potremmo definire un complesso industriale di gruppi di ricerca con l’obiettivo di orientare la vecchia e nuova filantropia sul cosa fare e come farlo. L’altruismo efficace altro non è che una narrazione più sofisticata di teorie e tentativi precedenti, che non rinuncia affatto ai modelli del business capitalista, ma che mira casomai a fissarne più solidamente i principi di impresa per renderlo più efficiente, in un’ottica di estrazione del massimo valore». «Bill e Melinda Gates, e il loro socio Warren Buffett, sono più ricchi oggi di quando hanno iniziato la loro campagna del giving pledge. Malgrado lo tsunami filantropico di solidarietà di cui sono protagonisti, il processo di accumulazione della loro ricchezza resta intatto, senza inversione di rotta. Questo vale anche per gli altri filantropi coinvolti. C’è qualcosa che non torna» è ancora Dentico. «Oggi che viviamo in un tempo di concentrazione di potere economico, finanziario, legale e tecnologico mai visto prima nella storia, un feudalesimo globale che fa impallidire le circoscritte gerarchie del Medioevo, avremmo bisogno di un Adam Smith, quello che detestava l’esagerato potere dei ricchi sull’azione della politica, smascherava la consuetudine degli imprenditori a evitare le tasse, denunciava i cedimenti dei governi alle pressioni dei ricchi. La disuguaglianza è una gabbia in grado di bloccare ogni progresso, scriveva Smith, ma neppure dopo il Covid-19 la politica nazionale e internazionale sembra disposta a spezzare le catene invisibili per riequilibrare gli assetti del mondo globalizzato così disfunzionale. Anzi, con il Covid-19 il vecchio fondamentalismo mercatista, quello che ha accelerato l’iperglobalizzazione e le sue esternalità di segno negativo, non sembra darsi per vinto. Al contrario, si sta riorganizzando nella più moderna versione del Davos Consensus per rassicurare che il libero commercio è importante e non scomparirà».
______________________________________________________________________________________________________

Brano tratto dall’articolo The Great Greenwashing

Leggi la rubrica sul mensile Terra Nuova Febbraio 2021
Visita www.terranuovalibri.it lo shop online di Terra Nuova
 

SFOGLIA UN’ANTEPRIMA DELLA RIVISTA

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!