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#NonUnLibroQualunque. Il viaggiatore immaginario

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Una libreria indipendente, concepita come fosse la stazione di partenza per un viaggio immaginario. Il viaggiatore immaginario è la realizzazione del sogno di Giampiero e Marina.
#NonUnLibroQualunque. Il viaggiatore immaginario
«Oggi, per fare il libraio serve immaginazione, la stessa che abbiamo avuto ventotto anni fa» spiega Giampiero Bracciali che, insieme alla moglie Marina Tait, gestisce la libreria indipendente Il viaggiatore immaginario di Arezzo. «Siamo nati come una libreria alternativa, frizzante, e forse non è un caso se siamo ancora qui. Siamo l’unica libreria superstite dell’epoca». Giampiero è un fiume in piena e ha tanta voglia di raccontare la sua storia, che sembra nascere dalle pagine di qualche libro.
Prima di metter su una libreria, Giampiero e Marina avevano un distributore di benzina. «Sì, eravamo benzinai con un sogno nel cassetto. E il sogno ha potuto prender vita grazie al magico incontro con un cliente. Il distributore era già piuttosto anomalo, devo dire. Dentro il chiosco si trovavano già libri, messaggi sparsi e aforismi. Cercavamo il dialogo con i clienti, che dopo aver fatto il pieno pagavano e se ne andavano. Poi è arrivato Pasquale, un architetto illuminato, che ha saputo leggere il nostro disagio. Ci ha messo con le spalle al muro con una domanda spiazzante: ma voi, nella vita, che cosa avreste voluto fare? Ci sarebbe piaciuto fare i librai, abbiamo risposto. E lui ci ha aiutato a realizzare questo sogno, mettendoci a disposizione uno spazio. Abbiamo da subito immaginato la libreria come luogo di viaggio. Abbiamo iniziato su una superficie di 80 m², concepita come se fosse la stazione di partenza per un viaggio immaginario. Volevamo interpretare questo lavoro a modo nostro, cominciando dalla distribuzione degli scaffali, divisi per zona di ambientazione. Girando qua e là, è come se il cliente staccasse un biglietto di viaggio per ogni luogo, che sia attraverso un saggio, un libro di viaggio o narrativa. Il simbolo della libreria, che fu disegnato all’epoca, è rimasto lo stesso in tutti questi anni: un signore addormentato su una poltrona che assume i contorni di una nuvola».

Mediatori di storie

Giampiero e Marina, liberi sognatori, in qualche modo vendono sogni. In 90 m² hanno ben cinque vetrine che guardano sulla strada, che seguono l’angolo tra Piazza Risorgimento e Via Madonna del Prato. Il rapporto con i clienti ha un che di familiare. «Come diceva Calvino, un libraio è un mediatore di storie» spiega Giampiero. «E quindi abbiamo ridotto al minimo il lavoro da magazzinieri. Siamo noi che ogni settimana diamo i nostri consigli di lettura. Cerchiamo di intuire i gusti del cliente, senza perdere il gusto della vera letteratura. Lo abbiamo fatto anche durante il primo lockdown: non abbiamo fatto vendita con i libri da asporto, ma abbiamo sempre mantenuto il dialogo. Quando abbiamo aperto i clienti ci hanno mostrato tutto il loro affetto, portandoci dediche e regali».

Guardare al futuro con ottimismo

Questa libreria interpreta a pieno titolo il valore della bibliodiversità e rimane per sua scelta un luogo concreto dove incontrarsi, riconoscersi, viaggiare con la mente. Non è specializzata nel viaggio. «È una libreria identitaria» specifica Giampiero. «Dove traspare bene l’identità di chi la gestisce. Siamo estremamente selettivi rispetto alle novità che si presentano. Quello che esponiamo è quello che ci convince. Con ventotto anni di storia alle spalle guardiamo al futuro in modo positivo, ma non possiamo non ricordare con nostalgia tutti i grandi lettori che sono scomparsi. Il problema della lettura in Italia è che tali grandi lettori non sono sostituiti da lettori giovani. Anni fa erano i giovani che si rifugiavano a frotte per uscire dal conformismo, e cercavano il piccolo editore. Oggi troppi giovani sono preda di prodotti editoriali improponibili. Ma noi continuiamo la nostra narrazione. La narrazione è ciò che dà valore ad ogni cosa. È con il nostro impegno, e con i piccoli gesti, che possiamo alimentare quella società che abbiamo in mente».
 

IL VIAGGIATORE IMMAGINARIO, Piazza Risorgimento 18, Arezzo
viaggiatoreimmaginario@gmail.com – FB Il viaggiatore immaginario Arezzo

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