Lo Stato francese è “responsabile” del mancato rispetto degli impegni assunti nel quadro della lotta ai cambiamenti climatici: questo, in sintesi, il verdetto pronunciato nei giorni scorsi dalla giustizia amministrativa di Parigi. Una battaglia avviata due anni fa da Greenpeace, Oxfam, Fondazione Nicolas Hulot e Notre Affaire à tous, che oggi plaudono a una sentenza definita “storica.
Lo Stato francese è “responsabile” del mancato rispetto degli impegni assunti nel quadro della lotta ai cambiamenti climatici: questo, in sintesi, il verdetto pronunciato nei giorni scorsi dalla giustizia amministrativa di Parigi. Una battaglia avviata due anni fa da Greenpeace, Oxfam, Fondazione Nicolas Hulot e Notre Affaire à tous, che oggi plaudono ad una sentenza definita “storica”.
Nel 2018 le quattro associazioni attive nel contrasto anche ai cambiamenti climatici avevano raccolto 2,3 milioni di firme nell’ambito della petizione denominata “L’affaire du siècle”, il caso del secolo, in cui si appellavano all’attuale amministrazione di Emmanuel Macron affinché facesse di più per il taglio delle emissioni di Co2 e il rispetto degli impegni che la Francia, all’epoca padrona di casa, promosse e sottoscrisse alla conferenza sul clima di Parigi del novembre 2015.
Non soddisfatte della risposta dell’esecutivo, le quattro Ong hanno avviato una causa legale presso il tribunale amministrativo, fino all’odierna sentenza dopo due settimane di processo.
“Storico: l’inazione climatica dello Stato viene ritenuta illegale”, hanno esultato le associazioni in un tweet pubblicato dopo il verdetto. I giudici comunque si sono presi altri due mesi di tempo per decidere se costringere o meno lo Stato ad adottare misure ulteriori per garantire il rispetto degli obiettivi mancati. Al momento il tribunale ha condannato lo Stato a pagare un euro simbolico alle associazioni, come danno morale, ma ha rifiutato la richiesta di un altro euro simbolico come danno ecologico, per motivi di ordine giuridico sulla natura delle riparazioni.
“Se l’Affaire du Siecle vincerà la sua battaglia, sarà una decisione storica per la giustizia climatica in Francia. Il mondo politico verrebbe posto dinanzi alle sue contraddizioni ecologiche: molti discorsi e pochissimi atti”, aveva sottolineato il 14 gennaio scorso all’apertura del processo la coordinatrice di Notre Affaire à tous, Cecilia Rinaudo, citata dalla France Presse.
La direttrice generale di Oxfam Francia, Cécile Duflot, aveva invece dichiarato che “la condanna di uno Stato per inazione climatica sarebbe storico, non solo in Francia”. In un’altra sentenza ritenuta “storica”, lo scorso novembre, anche il consiglio di Stato, massima giurisdizione amministrativa francese, aveva bacchettato lo Stato per il mancato rispetto degli obiettivi che si era impegnato a conseguire in materia climatica