Ci ha lasciato il direttore grafico di Terra Nuova, persona di grande cultura, sensibilità e umanità. Nell’editoriale di settembre, il saluto di Nicholas Bawtree e di tutta la redazione.
Pochi giorni prima della chiusura di questo numero ci ha lasciato Andrea Calvetti, il nostro direttore grafico, che da vent’anni si occupava dell’impaginazione della rivista mensile e dei libri.
Anima estetica della casa editrice, ha sempre portato avanti il suo lavoro con dedizione ed entusiasmo, dando un contributo determinante nel rendere più efficace la divulgazione di uno stile di vita sostenibile.
Andrea lavorava dietro le quinte, ma svolgeva un ruolo centrale nella produzione editoriale, sia da un punto di vista creativo che tecnico. In questa filiera si muoveva con grande destrezza e rigore, sempre puntuale anche se stretto tra i fisiologici ritardi della redazione e le scadenze delle consegne in tipografia.
Persona di grande cultura e dai numerosi talenti, Andrea spesso dava anche consigli redazionali, aiutando ad esempio a trovare un titolo più efficace o a formulare una frase in modo più chiaro. È stato lui a battezzare la nostra ultima collana «Le formiche verdi», ispirandosi al celebre film di Werner Herzog «Dove sognano le formiche verdi».
In tutto questo, alleggeriva sempre i colleghi con la propria ironia, sempre arguta, spesso graffiante, mai inopportuna. E così, nelle giornate più impegnative, in cui ogni tanto si affacciava la domanda: «Ce la faremo?», Andrea era la nostra certezza.
La grande sensibilità, umanità e limpidezza gli hanno guadagnato la stima di tutta la redazione e dei tanti collaboratori esterni.
Andrea lascia il suo segno in oltre 200 numeri della rivista (della quale ha ideato anche la testata), in più di 300 libri (in particolar modo nelle copertine), nel progetto grafico del sito e negli innumerevoli materiali informativi e promozionali. Ma il segno più profondo lo lascia nei cuori di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo.
Ciao amico mio. Quanto tempo passato insieme a correggere bozze, inventare copertine, cesellare frasi… a coltivare ognuno la propria passione con un terreno in comune. In gran parte fisicamente a distanza. Ma nella mia anima, che il mio cuore mentre scrivo sta mettendo a soqquadro, ti ritrovo in mille posti.
La redazione ti manda un saluto pieno di gratitudine, affetto e amicizia con le parole di Thich Nhat Hanh, un nostro autore che tu conoscevi e apprezzavi molto e di cui hai ideato tutte le copertine: «Diamoci un saluto, un arrivederci, per ritrovarci presto. Ci ritroveremo domani. Ci ritroveremo alla sorgente in ogni momento. Ci ritroveremo in ogni forma di vita».
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