Pianta poco decantata, è stata citata spesso per la durevolezza del suo legno e poco per le proprietà medicinali. Ma questo grande albero possiede virtù importanti per la salute dell’uomo e la medicina popolare del passato lo ha riconosciuto come ottimo rimedio fitoterapico.
L’etimologia del nome è incerta, sembra che derivi dalla lingua celtica e che avesse un significato simile a «vicino alla riva»: la sua attitudine a crescere vicino ai corsi d’acqua spiegherebbe il perché del nome. Nella storia fatta di misteri e leggende, non è un albero ben visto: è sempre stato associato al male e temuto per la sua predilezione a crescere in luoghi paludosi, fitti di nebbia e isolati. Il fatto che la sua corteccia, una volta tagliata, diventi immediatamente rosso sangue ha alimentato ancor di più le credenze nefaste.
Nello stesso tempo, però, ha contribuito a creare una relazione tra le sue virtù terapeutiche e l’infiammazione, dove il rosso, appunto, è il colore principale. Questo albero maestoso è infatti la pianta delle infiammazioni acute, con grande quantità di essudato; come in natura le sue radici prosciugano i terreni paludosi rendendoli fertili, così nell’organismo umano i suoi principi attivi agiscono riassorbendo gli edemi.
Indicazioni
Febbre • coronarite, arterite • infarto del miocardio • ictus cerebrale • emorragia cerebrale • insufficienza vascolare arteriosa • emicrania • infiammazioni acute (anche nel bambino) • edemi agli arti inferiori • tromboflebite, varici, ulcere varicose • rinite, tonsillite, sinusite, laringite • cistite • ulcera gastro-duodenale • orticaria • puntura d’insetto
Posologia
– Macerato Glicerinato: 40-50 gocce per due volte al dì in un po’ di acqua, preferibilmente a digiuno; in caso di febbre alta si possono prendere 30 gocce ogni due ore per mantenere la temperatura ad un livello accettabile, mentre per l’emicrania si consigliano 50 gocce ogni 4 o 6 ore.
Come usarlo?
Per via interna
– Infuso delle foglie: 10 g in 400 ml di acqua. Si lasciano in infusione per 5 minuti e dopo aver filtrato si beve durante la giornata; è molto buono per le infiammazioni del tratto urinario.
– Decotto della corteccia: sempre 10 g in 400 ml di acqua. Si fanno sobbollire per 10 minuti, poi si filtra e se ne bevono 3 tazze al giorno; aiuta in caso di febbre.
Per via esterna
– Decotto della corteccia: si prepara come sopra e si usa facendo gargarismi e sciacqui in caso di tonsillite, gengivite e altre infiammazioni del cavo orale; oppure come compresse, applicato sulla pelle e le mucose.
Controindicazioni e avvertenze
Non conosciute.
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Articolo tratto dalla rubrica
Il Rimedio del mese
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