Se c’è il riscaldamento globale, allora perché fa freddo? E se ogni anno è “l’anno più caldo di sempre” perché assistiamo così spesso a stagioni gelide, nevicate, tormente improvvise? Greenpeace fornisce un vademecum semplice e sintetico per comprendere ciò che sta accadendo.
Se c’è il riscaldamento globale, allora perché fa freddo? E se ogni anno è “l’anno più caldo di sempre” perché assistiamo così spesso a stagioni gelide, nevicate, tormente improvvise? Greenpeace fornisce un vademecum semplice e sintetico per comprendere ciò che sta accadendo.
«In parole povere, ma utili per la comprensione del fenomeno, potremmo dire che questi fenomeni “
gelidi” si verificano perché lo scarto di temperatura tra la zona polare e quella sub-polare si sta assottigliando»
spiega Greenpeace.
Che fornisce una sorta di sintesi semplice e chiara. Vediamola.
I vortici polari e il riscaldamento globale: inverni sempre più freddi
I vortici polari sono sostanzialmente correnti in cui è intrappolata l’aria fredda dell’Artico alle alte latitudini. Finché il vortice polare “tiene”, il freddo resta intrappolato al suo interno e non può raggiungere altre zone. In alcuni casi però il vortice polare può indebolirsi, permettendo all’aria gelida di scendere fino alle nostre latitudini.
Perché questo avviene?
Il clima globale si basa su equilibri dinamici particolarmente complessi, oggi forzati dalle attività umane verso un surriscaldamento.
L’indebolimento del vortice polare sarebbe innescato dal rapido riscaldamento dell’aria a 30 km di quota e cioè nella stratosfera, quello strato dell’atmosfera che va all’incirca dai 10 ai 50 km di altitudine. L’infiltrazione dell’aria calda in quota diminuisce la tenuta del vortice e crea le premesse per la fratturazione della bolla di aria artica in lobi.
In pratica è come se il vortice si deformasse e rompesse, lasciando “fuoriuscire” parti di aria gelida che arrivano fino a noi.
Ma perché si riscalda la stratosfera?
Secondo uno studio recente , le anomalie della temperatura della stratosfera sono collegate all’
innalzamento della temperatura superficiale dell’
Oceano Pacifico settentrionale. Queste acque – che fra l’altro si stanno riscaldando più velocemente del Nord Atlantico – riscaldano l’
aria fredda che giunge dalla Siberia favorendone la risalita, arrivando a modificare le
condizioni stratosferiche.
Ma non è l’unica anomalia che c’è nell’Artico a proposito di temperatura.
L’Artico infatti si sta scaldando molto più rapidamente del resto del Pianeta.
Normalmente i ghiacci riflettono la luce solare come uno specchio (un effetto conosciuto come albedo): questo riflesso fa in modo che il calore assorbito dal mare sia limitato e di fatto rallenta il riscaldamento della Terra.
Lo scioglimento dei ghiacci -influenzato proprio dalle attività umane che fanno “alzare” più velocemente di un tempo le temperature medie globali- riduce l’albedo e provoca un ulteriore effetto di riscaldamento.
Eventi meteo estremi: dalle tormente di neve alle ondate di calore
L’aumento delle temperature a livello globale sconvolge tutti gli equilibri del clima, generando eventi meteo improvvisi, repentini e sempre più violenti, che di volta in volta assumono, a seconda dello scenario, la forma di siccità, ondate di calore, tempeste di vento, grandinate, alluvioni o gelate.
Non possiamo fingere di “non entrarci nulla” con i cambiamenti climatici, come vorrebbero farci credere alcuni negazionisti: la maggior parte del riscaldamento globale dell’ultimo secolo è dovuto alle attività umane, in primo luogo alle emissioni di gas serra, e dalle nostre scelte – soprattutto quelle politiche – dipende il futuro del Pianeta.
Cosa genera le emissioni di gas serra?
Da qui il ragionamento si fa molto più semplice dei
vortici polari: si tratta di andare a vedere cosa generi così tante
emissioni di
gas serra e attivarsi per tagliarle. Che il settore
combustibili fossili e quello degli
allevamenti intensivi generino record di
emissioni è ormai un dato di fatto, così come è un dato di fatto che il ciclo della CO2 – che coinvolge il
ruolo degli oceani, delle
foreste e in generale della conservazione degli
habitat – sia profondamente legato ai mutamenti del clima.
Per questo diventa necessario:
-
Abbandonare in maniera progressiva
gas,
petrolio,
carbone, responsabili dell’emissione dei
gas serra (spoiler:
è fattibile)
-
investire sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica
-
fermare agli allevamenti intensivi, anch’essi “focolai” di emissioni climalteranti
-
proteggere gli oceani, che sono un vero e proprio “magazzino” per il calore in eccesso generato dai gas serra
-
tutelare le foreste, depositi naturali di carbonio
Infine ricordiamoci sempre, specialmente quando qualcuno ci dirà che non esiste il
riscaldamento globale perché fa
freddo, che i singoli eventi meteo si riferiscono a lassi di tempo molto brevi, come giorni o settimane, mentre
l’evidenza del surriscaldamento globale deriva da analisi statistiche su periodi molto lunghi, fatti di decine e decine di anni!