Questo autunno otto tedeschi, otto italiani e otto sloveni si sono recati nella Foresta Nera, ospiti della Comunità Ecologica Sonnenwald, per fare un’esperienza individuale e collettiva all’insegna del contatto con la natura, allontanandosi per un po’ dalla tecnologia. Ecco come hanno raccontato la loro avventura.
Sonnenwald è una comunità residenziale e lavorativa composta da circa 60 persone fra adulti e bambini, nata a marzo del 2019 con l’obiettivo di vivere assieme in armonia con l’ambiente circostante, in modo pacifico e sperimentale. Alcuni membri provengono dall’Accademia per il Buon Vivere, un’associazione la cui visione è di consentire alle persone di sviluppare il loro potenziale unico all’interno di un clima comunitario di fiducia e di apprendere pratiche sostenibili per diventare pionieri attivi del cambiamento.
È qui che, in collaborazione con altre associazioni, la RIVE – Rete Italiana dei Villaggi Ecologici – ha offerto la possibilità a otto italiani di vivere un’esperienza all’insegna del contatto con la natura e di “disintossicazione” dalla tecnologia.
Durante la cerimonia di apertura, ogni partecipante ha riposto il proprio cellulare all’interno di una scatola, dove sarebbe rimasto fino alla fine dello scambio.
I 10 giorni di scambio sono stati caratterizzati sopratutto dallo stare assieme, il che ha significato cantare, ridere, pulire e cucinare in compagnia. L’orto della comunità ha rifornito il gruppo regolarmente di verdure fresche e biologiche. Ci sono state anche serate culturali molto divertenti e interessanti, dove i diversi gruppi nazionali hanno cucinato piatti tipici e organizzato il programma della serata con giochi ed attività.
Durante la permanenza tutti sono stati messi nella condizione di imparare il più possibile gli uni dagli altri, tramite l’offerta di seminari auto-organizzati dove ognuno ha potuto condividere i propri talenti e tramite attività che hanno permesso di creare connessioni cuore a cuore. C’è stata inoltre la possibilità di conoscere la comunità e i suoi abitanti, sia perché ogni mattina diversi gruppi hanno aiutato nei campi o in cucina, sia in occasioni conviviali intorno al fuoco o al bar la sera.
L’esperienza in natura e nel bosco infine, ha permesso al gruppo di imparare a riconoscere varie erbe officinali locali, sia durante varie passeggiate che durante un’intera giornata passata nella foresta. Durante lo Scambio è stato perfino creato un bellissimo erbario di piante locali che vi offriamo qui per il
download.
Un ulteriore aspetto formativo è stata la riflessione sul consumo digitale e sulle sue conseguenze sociali ed ambientali attraverso discussioni sia in coppia che in gruppo, giochi di ruolo e momenti di auto-riflessione.
«Questo Scambio Giovanile ha rappresentato una esperienza straordinaria per me. Ho apprezzato molto il fatto che il primo giorno tutti si siano impegnati a non utilizzare il proprio smartphone per tutta la durata dello scambio. Questa semplice azione ha posto l’intero gruppo in un contesto completamente diverso da quello che normalmente sperimentiamo nella nostra vita quotidiana. Eravamo tutti molto più presenti l’uno verso l’altro e verso le attività proposte, più desiderosi di socializzare e di trovare modi alternativi e più salutari per trascorrere la giornata. Questo ha avuto l’effetto di rafforzare il gruppo e di dare più spazio anche alla nostra cura personale. Ho apprezzato inoltre le attività e le riflessioni relative al nostro consumo di media digitali, le attività di connessione con la natura, e le attività all’aria aperta in supporto alla comunità ospitante, come la raccolta delle mele e lo smistamento delle patate. In conclusione, sono molto contento di aver preso parte a questo progetto che suggerirei a tutti come un’esperienza molto positiva, salutare ed energizzante!», ha riportato Filippo, uno dei partecipanti italiani.
«Lo scambio giovanile è stato per me un’esperienza stimolante che mi ha dato molte speranze per il futuro del mondo. È stato molto bello creare il nostro piccolo mondo che sembrava così lontano da quello reale. Il fatto che non abbiamo mai potuto nasconderci dietro i nostri strumenti digitali ha reso le connessioni tra di noi, come gruppo e con la natura molto più forti. Mi ha anche fatto ricordare che il sole splende sempre, anche dietro le nuvole», ha aggiunto Caterina, partecipante italiana.
«La natura calda e accogliente del nostro scambio nella Foresta Nera in Germania è un ricordo gentile ma profondo della necessità di rallentare e diventare più presenti nella nostra vita quotidiana nel mondo frenetico in cui viviamo. Le attività incentrate sulla riflessione riguardo al nostro uso individuale dei media digitali mi hanno reso consapevole dei molti modi sia positivi che negativi in cui i media digitali influenzano la mia vita. È stato particolarmente interessante per me vedere quanto la nostra vita sia dominata dall’uso dei media digitali, al punto che non ce ne rendiamo nemmeno più conto, ma che tuttavia può portare al verificarsi di conseguenze psicologiche negative (oltre che fisiche e sociali). Rivalutare in modo critico il ruolo dei media digitali nella mia vita e il loro vero utilizzo, è stato il mio principale punto focale durante questo scambio.
Trascorrere 10 giorni nel cuore della Foresta Nera, accompagnati dallo spirito comunitario che si è instaurato tra tutti i partecipanti, mi ha ricordato ciò che è veramente importante: le amicizie e le relazioni che abbiamo proprio qui, proprio ora. Nessun social network potrà mai sostituire la sensazione di vera accettazione e connessione che può essere stabilita nella vita reale, al di fuori dei nostri telefoni e computer», ha infine raccontato Eva, proveniente dalla Slovenia.