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«Patentino vaccinale: non si perda di vista la Costituzione»

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L’Osservatorio permanente sulla legalità costituzionale interviene sull’intenzione che circola con sempre maggiore insistenza di introdurre una sorta di patentino vaccinale per poter accedere a servizi e luoghi pubblici. «Non si calpesti la Costituzione e si rispettino lo stato di diritto e le libertà fondamentali» è in sintesi il messaggio.
«Patentino vaccinale: non si perda di vista la Costituzione»
L’Osservatorio permanente sulla legalità costituzionale interviene sull’intenzione che circola con sempre maggiore insistenza di introdurre una sorta di patentino vaccinale per poter accedere a servizi e luoghi pubblici.
L’intervento dell’Osservatorio ha preso le mosse dalle dichiarazioni del governatore della Campania in merito a una card vaccinale. Su toni analoghi comunque è arrivata anche la dichiarazione del presidente della Regione Emilia Romagna che intende portare avanti l’idea di questa card vincolante per l’accesso a impianti sportivi e non solo. Anche il commissario Arcuri ha definito “buona idea” il muoversi in questa direzione.
«Com’è noto, per adottare provvedimenti legislativi (riserva di legge assoluta), che si muovano nel perimetro costituzionale,occorre il consenso dei cittadini per la diffusione dei dati sanitari – si legge nell’intervento dell’Osservatorio per la legalità costituzionale – Anche supponendo che i vaccinati vogliano acconsentire alla schedatura, i non vaccinati, infatti, non potrebbero essere esclusi dall’accesso ai luoghi pubblici. La ragione è che la vaccinazione, ai sensi dell’art. 32 Cost., non si può imporre, se non per legge statale espressa e mai nel caso di lesione della dignità umana. Come è noto, l’art 32 della Costituzione prevede che i trattamenti sanitari obbligatori (come potrebbe essere un vaccino) sono legittimi solo se disposti espressamente da una legge statale».
«Solo in questo caso, e sempre che si tratti di una legge costituzionalmente orientata, sarebbe possibile adottare atti di tale natura, nel fermo rispetto dei principi di proporzionalità, adeguatezza e ragionevolezza – prosegue l’Osservatorio – Tuttavia, fintanto che il vaccino non sarà sostenuto da un grado di certezza scientifica pari o prossimo a uno, dunque fin quando non si avrà medicalmente la sicurezza della sua capacità immunizzante, almeno per il vaccinato, quest’obbligo non può legittimamente intervenire. Qualora infatti il vaccino immunizzasse solo il vaccinato senza escluderne la contagiosità, esso costituirebbe una scelta legata a convinzioni intime dello stesso e non vi sarebbe alcuna base per imporre un obbligo che di per se sarebbe lesivo della dignità e dunque incostituzionale, non proteggendo alcun bene giuridico esterno alla persona del vaccinato».
«In caso contrario, si incorrerebbe in una gravissima lesione della Carta Costituzionale, proprio nella parte in cui protegge vigorosamente il diritto che tutti oggi sentono più caro: la salute – si legge ancora – La Costituzione presidia con forza la salute e lo fa soprattutto all’art.32, comma 2, precisando che nemmeno la legge, quando interviene ad obbligare a un trattamento sanitario, può mancare il rispetto della persona umana. E per rispetto della persona umana si intende la sua dignità, i suoi più intimi convincimenti, la sua libertà di autodeterminazione nelle cure; dunque si tratta di un sottile contemperamento tra l’interesse generale e quello dell’individuo. In conclusione, nessun atto normativo, o ancor meno amministrativo, con cui la Regione Campania dovesse introdurre la carta, individuando delle discriminazioni tra vaccinati e non vaccinati, sarebbe legittimo».
«Assegnare al cittadino la carta che attesta la sua avvenuta vaccinazione, pertanto:
  1. non implica che lo stesso si renda in seguito disponibile ad esibirla;
  2. non consente l’inibizione dell’accesso dei non vaccinati nei locali;
  3. non garantisce affatto una miglior godibilità nei servizi, poiché come ben chiarisce la stessa AIFA nel proprio sito ufficiale “è plausibile” la capacità immunizzante del vaccino, ma ad oggi non v’è certezza scientifica e conseguentemente le misure di prevenzione dei contagi (maschere e distanze), allo stato delle cose, non potrebbero venire meno» conclude l’Osservatorio.
Intanto la Francia frena sulla proposta di un passaporto europeo per chi e’ gia’ vaccinato, in modo che possano riprendere i viaggi; ed e’ altresi’ perplessa che la questione possa essere messa sul tavolo del Consiglio europeo, la prossima settimana. “Siamo molto perplessi”, ha spiegato il segretario di Stato per gli Affari europei, Clement Beaune, intervistato a radio France Info, come riporta l’agenzia di stampa AGI. “Se stiamo parlando di un pezzo di carta, un documento che ti autorizzi a viaggiare in Europa, credo che sia molto prematuro”. “E’ un dibattito che non ha motivo di essere e sarebbe scioccante, in un momento in cui la campagna di vaccinazione sta ancora iniziando ovunque in Europa, se ci sono diritt piu’ importanti per alcuni che per altri”. Come spieha l’AGI, l’Unione Europea potrebbe ricorrere a un certificato vaccinale, una sorta di passaporto, per permettere i viaggi alle persone immunizzate contro il Covid-19. La proposta e’ arrivata nei giorni scorsi dal premier greco, Kyriakos Mitsotakis, ed e’ stata accolta – in linea di principio – dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

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