La III Sezione del Consiglio di Stato ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base e ha sospeso la nota del 22 luglio scorso di AIFA che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell’idrossiclorochina contro il Covid. Nell’articolo il link al testo della decisione.
La III Sezione del Consiglio di Stato ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base e ha sospeso la nota del 22 luglio scorso di AIFA che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell’idrossiclorochina contro il Covid.
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L’ordinanza del Consiglio di Stato sull’idrossiclorochina riporta al centro la questione della scientificità su cui si devono basare le decisioni politiche. Prende dunque le distanze dalla “narrazione medica” portata avanti finora dai mass media e riafferma, rispetto alla narrazione giornalistica attuata da marzo ad oggi, il valore della realtà medico-scientifica –
scrive sul proprio sito il Movimento Ippocrate che ha sostenuto il ricorso – Il Consiglio di Stato sospende l’efficacia della nota del 22 luglio 2020 che sostanzialmente impediva ai medici di prescrivere idrossiclorochina (AIFA aveva di fatto trasceso le sue facoltà intimando illegittimamente ai medici la non prescrittibilità). Si ricorda che un farmaco in commercio è sempre prescrivibile da un medico sotto propria responsabilità anche per patololgie diverse da quelle per cui tale farmaco viene indicato (utilizzo off-label)».
«La sospensione dell’efficacia della nota del 22 luglio dell’AIFA stabilisce che non rientrava tra le competenze dell’Agenzia del Farmaco potersi esprimere in tal senso – si legge ancora sul sito – Dunque riafferma la possibilità del medico di prescrivere l’idrossiclorochina per Covid sotto propria responsabilità. Si segnala che al punto 8 dell’ordinanza il Consiglio di Stato afferma che le decisioni AIFA relative al punto in contenzioso non poggiano su studi solidi e plausibilmente scientifici. L’aspetto, secondo il Movimento IppocrateOrg, più significativo e rilevante, dal punto di vista politico, riguardante questa sentenza è il riconoscimento di dignità al comitato scientifico (al quale AIFA si è opposta strenuamente durante il dibattimento) a i medici e ricercatori che hanno depositato la memoria contro AIFA. Questo fatto è dal nostro punto di vista la vera vittoria in quanto apre la porta a iniziative ulteriori».
“È stata restituita una giusta opportunità di cura agli italiani, tenendo conto delle evidenze dei territori. Siamo davvero soddisfatti”. L’avvocato Erich Grimaldi, che ha promosso e sostenuto l’istanza del gruppo di medici
commenta così all’agenzia di stampa Ansa la decisione del Consiglio di Stato. “È consentita la prescrizione del farmaco – prosegue Grimaldi – sotto precisa responsabilità del medico e su suo stretto controllo, ai pazienti affetti da Covid nella fase iniziale della malattia. Questo significa rispettare la professione medica, esercitata in scienza e coscienza, come abbiamo sempre sostenuto”. Sin da marzo l’avvocato Grimaldi ha raccolto l’esperienza di medici di vari regioni italiane che avevano utilizzato con successo il farmaco.
Non sono mancate le reazioni di altri medici che hanno criticato il fatto che i giudici si siano pronunciati in questa direzione.