Settantacinque associazioni e organismi nazionali e territoriali hanno sottoscritto una lettera-appello indirizzata ai ministri dei Beni Culturali, dell’Ambiente e dell’Agricoltura per chiedere che venga messo fine al saccheggio e alla devastazione dei boschi.
Settantacinque associazioni e organismi nazionali e locali hanno sottoscritto la lettera appello indirizzata ai ministri dei Beni Culturali, dell’Ambiente e dell’Agricoltura, a tutela dei boschi minacciati da un eccessivo sfruttamento.
«L’adesione è stata pronta e decisa – spiegano i promotori- e questo significa che abbiamo sollevato un problema vero e molto sentito dalla cittadinanza: una prova in più che quella “interazione tra uomo e sistema naturale” riportata da Convenzioni europee e nazionali altro non può essere che quel rapporto virtuoso che denota equilibrio e rispetto nello sfruttamento delle risorse naturali, equa distribuzione della ricchezza e un utilizzo ragionevole delle risorse ambientali, una visione riassumibile nell’espressione che il paesaggio è la rappresentazione della simbiosi tra l’uomo e il suo territorio».
«Questo appello è in risposta alle lettere, di ben altro tenore, indirizzate agli stessi Ministeri, da parte di categorie professionali e forestali strettamente connesse al mondo produttivo e da certi ambienti accademici, in cui si invita a non tener conto del parere delle Sovrintendenze a tutela dei boschi in zona di vincolo – proseguono gli edarenti all’appello – Le argomentazioni portate avanti dal mondo produttivo sono inaccettabili per chiunque abbia a cuore la tutela dell’ambiente boschivo italiano : viene infatti espressa una concezione del paesaggio incentrata su una visione antropocentrica di mero sfruttamento delle risorse, che risponde a logiche oramai sorpassate, in tempi in cui i cambiamenti climatici imporrebbero ben altro atteggiamento nei confronti del nostro patrimonio forestale».
«Il confronto su questi temi cruciali è appena iniziato, le 75 associazioni e comitati che hanno sottoscritto questo appello al rispetto alle leggi dello Stato non si sottrarranno al dibattito e altri approfondimenti non si faranno attendere. Le foreste italiane non possono essere lasciate in balia di chi le vede solo da un punto di vista produttivo – economico».
Qui in allegato è scaricabile il pdf con il testo integrale della lettera.