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Imparare dalle api

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Conoscere da vicino le api è il modo migliore per far comprendere ai più piccoli il ruolo biologico di questi preziosi pronubi e creare con loro un legame che rimarrà indelebile e aiuterà il bambino a maturare una coscienza ecologica autentica, perché nata dall’esperienza diretta.
Imparare dalle api
Il primo medico a studiare in maniera circostanziata i benefici insiti nell’iterazione bambino-animale è stato lo psichiatra infantile Boris Levinson. Levinson, che era solito portare il suo cane Jingles nello studio dove riceveva i piccoli pazienti, rilevò direttamente i miglioramenti prodotti su un bambino autistico dalla relazione continuativa con l’animale. Dopo quell’esperienza, il neuropsichiatra approfondì e in seguito dimostrò gli effetti positivi di quella che lui stesso coniò con il termine pet terapy su bambini, giovani e anziani.
Oggi è risaputo che persone di tutte le età, in buona salute o affetti da qualche disturbo, traggono un grande vantaggio dal rapportarsi con gli animali. Avere a che fare con gli animali «fa bene» a tutti e da svariati punti di vista: stimola l’attivazione emozionale, educa all’accettazione del diverso, sollecita la capacità d’ascolto, fa scoprire nuovi modi di essere e di comunicare. Tutto questo accade anche perché l’animale non giudica, si dona totalmente, stimola il buon umore, aiuta la socializzazione, aumenta l’autostima e riduce ansia e stress.
Da allora, l’interesse nei confronti della pet terapy si è diffuso in tutto il mondo, e dal cane, che rimane anche in questo caso il miglior amico dell’uomo, si è allargata a gatti, criceti, conigli, cavalli, pappagalli, delfini, asini, capre e perfino mucche. Ultime arrivate nel fantastico zoo in grado di restituire ai bambini il bisogno di natura, in tempo di Covid ancora più compresso tra le mura delle nostre case, sono le api. Sì, proprio loro, quei preziosi pronubi che molti senza ragione temono, continuando a confonderli con le aggressive vespe o con i rumorosi calabroni.
Chi l’avrebbe mai detto? Eppure, anche le pacifiche api, perché pacifiche sono davvero, se non vengono disturbate in malo modo, possono rappresentare un ponte ideale verso il mistero della natura. D’altra parte, negli ultimi anni l’ape, purtroppo a rischio estinzione, è diventata il simbolo della biodiversità in pericolo, un baluardo da proteggere per evitare la catastrofe ecologica del pianeta. Com’è noto, circa il 75% delle principali colture alimentari che assicurano il fabbisogno alimentare della popolazione mondiale dipendono dall’attività di impollinazione degli insetti, svolta in primo luogo proprio dalle api domestiche.
Se le api sparissero, la biodiversità del nostro pianeta verrebbe fortemente intaccata, privandoci di numerose specie vegetali, portando alla scomparsa di migliaia di specie di ortaggi, piante ornamentali e alberi da frutto, per non parlare del miele, della propoli e degli altri prodotti dell’alveare.
Ma le api sono anche un esempio di grande operosità, cooperazione e socialità.

L’esperienza educante

Per tutti questi motivi, la conoscenza del mondo delle api rappresenta un’esperienza educativa ricca di insegnamenti a 360 gradi per un bambino. Certo, aprire un’arnia non è come accarezzare un cane o montare a cavallo, ma dentro un alveare si cela un mondo tutto da scoprire e da cui, inevitabilmente, si rimane affascinati.
A offrire le chiavi di questo universo, tanto decantato quanto ancora poco conosciuto, è l’agronomo francese Fabrice Allier dell’Institut technique et scientifique de l’apiculture et de la pollinisation di Avignone, un autorevole centro di ricerca specializzato per lo sviluppo di un’apicoltura sostenibile. Apicoltore egli stesso, da anni Allier collabora con associazioni di genitori e scuole per avvicinare i bambini all’apicoltura, esperienza che ha condensato nel volume Piccoli apicoltori (Terra Nuova Edizioni). Una guida ricca di suggerimenti pratici e indicazioni per portare i più piccoli alla scoperta del fantastico mondo delle api e dei prodotti dell’alveare in tutta sicurezza.
Oltre ai consigli sul come e quando visitare una colonia, Allier propone alcune esperienze per avvicinare gli apicoltori in erba alla complessa vita di un alveare e comprenderne l’insostituibile ruolo ecologico. Inoltre spiega come stabilire le colture impollinate, riconoscere i vari tipi di miele e risalire all’origine del polline. Conoscere da vicino le nostre api – è il messaggio di Allier – è il modo migliore per far comprendere ai più piccoli il prezioso ruolo biologico di questi pronubi e creare con loro un legame che rimarrà indelebile e aiuterà il bambino a maturare una coscienza ecologica autentica, perché nata dall’esperienza diretta.

Visitare un apiario con i bambini

Una visita all’alveare non si improvvisa, si pianifica, e ciò vale sia per i bambini, che per l’apicoltore animatore dell’attività. In genere, visitare gli alveari genera nei bambini grande impazienza ed eccitazione per la scoperta imminente. Un’impazienza che dev’essere contenuta a partire da una spiegazione delle regole di sicurezza, oggi rese ancora più complesse dalle precauzioni necessarie per l’emergenza Covid.
Non si sta andando a visitare un allevamento di animali chiusi dentro un recinto. Le api sono animali in completa libertà ed è l’osservatore che si deve adattare per disturbarli il meno possibile e per proteggersi individualmente. Poiché, se è vero che le api mellifere hanno il vantaggio di suscitare nei bambini l’immagine positiva di insetti bonari, contrariamente alle vespe e ai calabroni, è anche vero che, se disturbate, possono diventare improvvisamente  aggressive. Tocca quindi all’apicoltore proteggere i bambini e spiegare bene le precauzioni da adottare per approcciarsi all’alveare senza disturbare la colonia e come comportarsi in caso di pericolo.

Le raccomandazioni sono anche da adattare al tipo di pubblico, al numero di persone, alla quantità di arnie installate nell’apiario, alla dinamica o alla forza delle colonie, alle condizioni meteorologiche e agli eventuali lavori che saranno eseguiti nelle colonie. È importante, prima di visitare la colonia, dedicare qualche minuto di tempo per affrontare gli aspetti fondamentali dell’attività.

Di seguito, ecco i fondamentali.
• Se accogliete dei bambini che conoscete poco, valutate la loro sensibilità e l’eventuale grado di allergia alle punture di api domestiche. Ovviamente, questa attività è sconsigliata a bambini che soffrono di allergia al veleno delle api.
• Approfittatene anche per individuare i bambini più turbolenti, per incanalare meglio la loro eccitazione quando sono vicini all’apiario. Le api sono sensibili alle vibrazioni, quindi intorno all’alveare i gesti devono essere lenti e privi di gesticolazione. Inoltre, è utile informare in anticipo i visitatori che il giorno della visita non devono mettersi troppo profumo, dato che gli odori troppo forti tendono a eccitare le api inutilmente!
• Spiegare a tutti i partecipanti il percorso da seguire per raggiungere l’apiario, i punti d’osservazione e i luoghi dove è vietato l’accesso.
• Costituite piccoli gruppi di massimo 5-7 bambini attorno a una stessa arnia. Si potranno così avvicinare di più e l’esperienza diventerà più interessante.
• Come le api, privilegiate anche voi per la visita una giornata ben soleggiata. Sarà più piacevole e le api saranno meno aggressive se la visita si svolgerà sotto un sole radioso e con una temperatura superiore ai 15° C. Le api bottinatrici saranno infatti invogliate a uscire dall’arnia. Non disturbate le colonie più numerose e vigorose, una sessione dimostrativa è altrettanto interessante con una colonia in fase di sviluppo. Privilegiate preferibilmente una colonia docile e «pratica» che può restare aperta a lungo (comunque non più di una trentina di minuti).
• Una famiglia di api di un anno costituisce un buon inizio e permette di padroneggiare la quantità di operaie che svolazzano intorno ai visitatori.
• Scegliete una colonia docile, le cui api operaie hanno un buon comportamento sui telai quando essi vengono messi in mano ai giovani osservatori.
• Una colonia nelle prime fasi di sviluppo con due o tre covate offre anche una buona comprensione del ciclo biologico: deposizione delle uova, larve e api adulte.
• Per un apicoltore con esperienza, la scelta della miglior arnia da visitare è molto facile e rapida. Per i meno esperti, ricordatevi che la vivacità della colonia dipende dalla razza (o origine genetica), dallo stato di sviluppo e dalle condizioni ambientali (tipo di miele, meteo…).
• Tocca all’apicoltore essere in grado di rispondere al comportamento delle api e adattare i gesti o il disturbo al grado di aggressività delle abitanti dell’arnia.
Con queste precauzioni, la visita può iniziare in tutta sicurezza e tranquillità.
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Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Novembre 2020

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IL LIBRO

Questo volume è una ricca guida pratica utile per far conoscere ai bambini l’affascinante mondo delle api.

I laboratori e le attività pratiche sono state pensate per spiegare la complessità dell’alveare e del lavoro svolto dalle api, dall’impollinazione alla produzione di miele. I più piccoli potranno visitare gli alveari nella più completa sicurezza e amare questo insetto fondamentale per la salvaguardia della biodiversità.
Un volume per educatori, insegnanti e apicoltori, per tutti coloro che vogliono capire l’affascinante mondo delle api e trasmetterlo ai bambini.

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