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Scuola parentale: facciamo chiarezza sulle definizioni

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Scuola parentale, homeschooling, scuola nel bosco… Spesso si crea confusione fra queste varie modalità di educazione. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Scuola parentale: facciamo chiarezza sulle definizioni
L’homeschooling è la possibilità di far studiare i propri figli a casa, seguiti dai genitori. La scelta fatta dalla singola famiglia può anche trasformarsi in una scelta allargata ad altre famiglie con le quali ci si accorda per l’organizzazione e gestione della settimana scolastica e che comunemente si definisce scuola parentale.
Ci sono specifici articoli della Costituzione che determinano l’obbligo di istruzione ma non l’obbligo di frequentare la scuola statale o paritaria, quindi di fatto sanciscono il diritto di potere scegliere l’istruzione parentale.
Una volta presa la decisione, la famiglia ne deve fare segnalazione alla dirigenza scolastica di riferimento attraverso la compilazione di apposito modulo.
Normalmente la scuola parentale ha una struttura e un’organizzazione completamente differente dalla scuola così come è conosciuta comunemente.
Gli approcci educativi con cui si può declinare una scuola parentale sono diversi, per citare i più conosciuti si può parlare di scuola libertaria, scuola democratica, montessoriana, steineriana, scuola nel bosco e via di seguito.

Definizioni: facciamo chiarezza

• L’istruzione parentale si riferisce a tutti i bambini non frequentanti la scuola pubblica statale e/o paritaria.
• Si ha homeschooling quando la famiglia si fa carico direttamente dell’istruzione del figlio, direttamente nella propria abitazione e occasionalmente coinvolgendo altre persone.
• La scuola parentale definisce la presenza di più bambini, presso un’abitazione o presso locali presi in affitto dalle famiglie dei bambini frequentanti. Per quanto riguarda la presenza degli adulti nello svolgimento della giornata scolastica può essere gestita con la presenza di educatori e/o dei genitori disponibili
• L’unschooling definisce la scelta della singola famiglia per un approccio in cui non ci sono orari né lezioni preimpostate, ma piena libertà del bambino.
• Le scuole libertarie sono tutte scuole parentali, ma non tutte le scuole parentali sono libertarie. L’approccio libertario è uno dei possibili tra quelli che danno un’identità ai progetti.
• Le scuole parentali si caratterizzano per possibili differenti approcci pedagogici ai quali si ispirano.
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Articolo tratto dal libro La scuola parentale

La scuola parentale è una scelta possibile sancita dalla Costituzione, anche se poche famiglie la conoscono. Il termine “parentale” indica proprio che si tratta di una forma di organizzazione e proposta educativa che parte dalla volontà e dalle riflessioni dei genitori; di quei genitori, soprattutto, che cercano una vera e propria alternativa alla scuola statale.

Questo libro offre la possibilità di conoscere che cosa sono le scuole parentali e quali sono i valori pedagogici fondanti. Il volume contiene anche indicazioni legali e amministrativo-burocratiche, per affrontare correttamente ogni passo nella costruzione e gestione di un progetto educativo. E propone un paradigma fondato sulla dimensione partecipata e partecipativa al progetto educativo, che si potrebbe riassumere nel termine co-schooling, sottintendendo l’educazione come bene comune.
È una guida utile a genitori, educatori e insegnanti che desiderano mettersi in gioco e pensare fuori dagli schemi.
 

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Questo testo nasce dall’esperienza e dalla passione di un’insegnante, di lungo corso, che ha toccato con mano l’importanza delle relazioni positive nelle classi dove ha lavorato. Superando l’atteggiamento classico del “fate i bravi sennò…”, l’autrice propone un percorso che accompagna gli alunni e l’insegnante ad affrontare temi importanti per la crescita: lavorare in gruppo, riconoscere le emozioni, gestire il conflitto, mediare i contrasti, capire il valore delle regole e l’importanza della responsabilità personale.

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