Pensare globalmente, mangiare localmente
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Retecontadina lavora per promuovere e sostenere la produzione alimentare locale e la transizione verso un’agricoltura senza pesticidi di sintesi e OGM.
Uno tra i principali responsabili (e principale vittima) del cambiamento climatico è il sistema agro-alimentare. L’agricoltura globale contribuisce al cambiamento climatico con il 35% delle emissioni di gas serra (WWF).
L’agricoltura ha impatti fortissimi sulla salute di suolo e acqua. Vengono rilevati pesticidi nel 67% delle acque superficiali e nel 33,5% di quelle sotterranee (ISPRA). In alcune Regioni, tra le quali il Veneto, la presenza dei pesticidi interessa oltre il 90% delle acque superficiali (ISPRA). L’inquinamento delle acque è strettamente correlato all’inquinamento dei suoli che versano oggi in condizioni molto gravi a causa della fortissima perdita di sostanza organica.
La pratica di un’agricoltura che miri alla cura della fertilità organica del terreno per mezzo di pratiche agronomiche biologiche, conservative o rigeneratrici, fornisce l’alternativa per la produzione di un cibo buono, sano e che non impatti negativamente sull’ambiente.
Il 97% delle “aziende agricole” nel mondo sono di dimensioni inferiori ai 2 ettari, produce il 70% del cibo a livello mondiale, consuma solo il 30% dell’acqua e solo il 20% dell’energia fossile impiegate globalmente in agricoltura.
Secondo i dati FAO il 70% del cibo consumato nel mondo proviene da aziende agricole di piccole dimensioni (<2ha). Il rapporto diretto e locale tra produttori ed utilizzatori del cibo riduce inoltre l’impatto ambientale imputabile alle fasi logistiche di accentramento e distribuzione del cibo su scala nazionale o internazionale.
Un terzo del cibo prodotto sul pianeta, viene sprecato senza neanche arrivare a tavola. In Europa si sprecano circa 180 kg di cibo pro-capite all’anno, che in Italia rappresentano una perdita di circa 450 euro l’anno a famiglia.
Lo spreco alimentare è responsabile dell’8% delle emissioni di gas serra globali, per non parlare di pesticidi, energia fossile e acqua che vengono sprecati nel produrre qualcosa che viene poi gettato via. La fase della filiera agroalimentare nella quale si concentrano la maggior parte degli sprechi è quella dell’ambito domestico, con il 79% dello spreco totale..
La pianificazione delle produzioni sulla base dei consumi ed il reciproco impegno tra produttori ed utilizzatori di cibo, va nella direzione di evitare gli sprechi di cibo, di energia e di acqua e quindi nella direzione di ridurre inutili impatti sull’ambiente.
Retecontadina lavora per lo sviluppo della Comunità Alimentare Locale, la comunità fondata sulla alleanza tra tutti i soggetti della filiera (Contadini, Produttori, Cittadini, Famiglie, Gas, Mense e Ristoratori ) che agiscono e cooperano per difendere e sostenere la produzione alimentare locale, per una Alimentazione sana e per la Sovranità Alimentare, privilegiando la Vendita Diretta effettuata direttamente dai produttori in completa autonomia.
Possono aderire a Retecontadina i produttori contadini che non utilizzano pesticidi e OGM e che distribuiscono direttamente la loro produzione; i gruppi GAS e i gruppi di supporto; le aziende locali che producono strumenti e beni per l’agricoltura contadina e per l’orto domestico ( sementi, piante, fertilizzante organico, ecc.), le rivendite e gli enti della ristorazione.
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