«Lo Stato vende le sigarette, ma tu sei sempre libero di non fumare». La riflessione di Daniel Lumera su presa di coscienza e responsabilità personale.
Daniele Lumera sottolinea come la società non fornisca gli strumenti fondamentali per conoscere a fondo se stessi, ma si va anche oltre, con il Governo che lucra in prima persona su diverse dipendenze, come quelle da tabacco, alcol e gioco d’azzardo.
«Qui» dice Lumera «si apre un tema gigantesco perché relativo all’etica di uno Stato. La parola chiave in questa riflessione, che è potentissima, è la consapevolezza. Manca la consapevolezza del fatto che dalla salute altrui dipende la mia salute. Siamo tutti profanamente interconnessi e interdipendenti. Non possiamo toccare una parte del sistema senza che tutto il resto ne abbia una conseguenza. Qui si tratta di introdurre il tema della consapevolezza non solo nella salute ma anche nell’economia, nella giustizia, nell’educazione. C’è bisogno di una rivoluzione innanzitutto interiore e di una presa di coscienza profonda che per sopravvivere, non vivere, in questo pianeta bisogna essere estremamente consapevoli dell’interconnessione tra le persone. E qui si apre un’altra questione, quella della repressione e della responsabilità personale.
È la stessa cosa con le armi: lo Stato fabbrica i coltelli e ci si può aprire una pancia o tagliare una torta. Il problema è lo Stato, la religione, il Governo o la consapevolezza dio chi utilizza questi strumenti? Io sono da un lato critico, nei confronti dell’azione del Governo, ma penso che l’unica soluzione possibile sia dare più consapevolezza alle persone e la scelta sarà individuale. Lo Stato vende le sigarette, ma tu sei sempre libero di non fumare».
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Brano tratto dall’articolo
Dieci, cento, mille dipendenze e una sola consapevolezza
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