Come si differenziano i vari tipi di virus? E come possiamo contrastarli seguendo i principi della macrobiotica? I consigli di Martin Halsey.
I virus sono tra gli organismi più antichi, presenti sul pianeta fin dall’inizio della vita. Sono numerosissimi e nemmeno tutti conosciuti.
Come possiamo comprenderne il «funzionamento» e come possiamo tutelarci, considerando che la scienza moderna offre assai pochi strumenti in questo senso? Ritengo che la modalità migliore per prevenire e affrontare il problema sia costituita soprattutto dalle scelte giuste in materia di alimentazione, stile di vita e atteggiamento mentale.
Ma vediamo insieme le tre sostanziali tipologie di virus che si possono individuare rispetto alle loro caratteristiche di massima.
Virus che facilitano aggiustamenti stagionali
Un raffreddore stagionale si può definire una sorta di «aggiustamento» dell’organismo, e certi virus in questo ci aiutano. Per capire gli adattamenti stagionali a cui andiamo incontro è essenziale conoscere il principio dell’armonia. Si basa sull’idea che il nostro corpo è costantemente in equilibrio con l’ambiente esterno. Molto semplicemente, quando fa freddo il nostro corpo ha bisogno di creare calore al suo interno e quando la stagione è calda e secca il nostro corpo crea un ambiente interno più fresco e umido.
L’ambiente interno è costituito essenzialmente dalla qualità dei nostri fluidi corporei: sangue, linfa e fluidi interstiziali. Quando si passa dall’estate all’autunno, il nostro corpo ha bisogno di cambiare questo fluido interno e lo fa eliminando i fattori di raffreddamento. Tali fattori si manifestano sotto forma di raffreddore, la parola stessa ci dice cosa lo provoca. Gli elementi freddi del corpo vengono in superficie ed escono sotto forma di muco, febbre, tosse e altri sintomi. I virus agiscono come un aiuto per far uscire questi fattori dal corpo.
L’influenza stagionale è un altro esempio di come agiscono questi virus «utili». Se ci sono fattori di freddo (quelli che nella macrobiotica sono chiamati fattori yin) in profondità nel corpo che non sono stati rimossi nella regolazione autunnale, ci deve essere una seconda regolazione nella parte più fredda dell’anno. Tipicamente, questo avviene a gennaio ed è anche influenzato da molti cibi a base di yin (alcol, panettoni e così via) consumati durante le festività natalizie.
Il raffreddore e l’influenza sono esempi di virus stagionali e, se una persona mangia moderatamente bene e quindi raggiunge l’adattamento con l’alimentaziome, di solito sono molto blandi o non danno nemmeno sintomi.
Virus da scomposizione di cellule umane
La visione macrobiotica della formazione dei virus contempla anche la scomposizione delle cellule del corpo stesso con rilascio di pezzi di Dna e Rna, che sono essenzialmente ciò che un virus è. La vita è nata in mezzo a virus e batteri, e organismi più complessi si sono evoluti nel corso di milioni di anni; ebbene, quando le nostre cellule degenerano, questo processo è invertito. Il modello di evoluzione aiuta anche a comprendere l’importanza di assumere certi cibi, come ad esempio i cereali integrali, cioè i vegetali più evoluti, in grado di mantenere forza vitale e integrità cellulare, che sono alimento base per gli esseri umani, gli animali più evoluti. Egualmente importante è assumere un buon sale, poiché siamo nati dall’acqua salata e il nostro sangue mantiene la salinità degli antichi oceani.
L’integrità delle nostre cellule è mantenuta dal giusto equilibrio di forze in espansione e contrazione, di yin e yang. Se una di queste forze è eccessiva, le cellule si aprono e si concretizza il rischio che il virus agisca.
I virus che passano da una specie all’altra
Tra i virus con impatto potenzialmente maggiore ci sono quelli che passano da una specie all’altra. Ad esempio, quando un virus passa da un animale all’uomo, il nostro sistema immunitario può essere impreparato ad affrontarlo. Cosa significa questo da un punto di vista macrobiotico? Significa che mangiando gli animali, in particolare i mammiferi, si crea una qualità del sangue suscettibile a queste aggressioni. Peraltro, la carne proveniente da allevamenti intensivi viene da animali nutriti con mangimi e trattati con alte dosi di antibiotici e disinfettanti. L’approccio macrobiotico prevede che il consumo di cibo animale sia minimo e includa solo animali allevati con metodi biologici o pesci non d’allevamento.
Gli alimenti che ci rafforzano di più non sono di provenienza animale; sono invece i cereali, le verdure, i legumi e i condimenti di buona qualità, usati con arte ed equilibrio in cucina. Quando ci si trova di fronte ad aggressioni virali o batteriche impattanti o impreviste, la strategia migliore è quella di calibrare bene dieta e stile di vita quotidiano, insieme a un forte atteggiamento mentale. Abbiamo bisogno di nutrirci nel corpo, nella mente e nello spirito.
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Brano tratto dall’articolo Sette sane abitudini per la stagione dei virus
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