L’Ue “è corresponsabile” della devastazione dell’Amazzonia, “che l’accordo Ue-Mercosur rischia di peggiorare”. E’ quanto si legge in una nota di Greenpeace Italia dopo che l’associazione gemella tedesca ha pubblicato il testo e un’analisi dell’accordo commerciale tra Ue e paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay).
L’Ue “è corresponsabile” della devastazione dell’Amazzonia, “che l’accordo Ue-Mercosur rischia di peggiorare”. E’ quanto si legge in una nota di Greenpeace Italia dopo che l’associazione gemella tedesca ha pubblicato il testo e un’analisi dell’accordo commerciale tra Ue e paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay).
Nell’accordo, ricorda Greenpeace, mancano espliciti riferimenti a impegni e sanzioni su clima e deforestazione. “Omettere impegni accompagnati da sanzioni per fermare la deforestazione e affrontare la crisi climatica mostra che a Ue e Mercosur importano ben poco le sfide che dobbiamo affrontare”, attacca Martina Borghi, campagna Foreste di Greenpeace Italia. “L’accordo rischia di accelerare la distruzione dell’Amazzonia, aggravando la perdita di biodiversità e la crisi climatica”, aggiunge, dicendo che l’accordo “è pericoloso per tutti e deve essere fermato”.
“È proprio con Brasile e Argentina, insieme a Paraguay e Uruguay, cioe’ i paesi del Mercosur, che l’Ue sta negoziando un accordo commerciale che va in direzione nettamente opposta a quella della tutela di salute e ambiente e che rischia di inondare il mercato europeo di prodotti legati alla deforestazione e alla violazione dei diritti dei Popoli Indigeni, favorendo settori che stanno contribuendo alla crisi climatica”.
Greenpeace Germania e’ riuscita a ottenere e pubblicare oggi per la prima volta l’Accordo di Associazione del trattato UE-Mercosur, che stabilisce le condizioni in base alle quali una delle parti puo’ sanzionare l’altra o sospendere l’accordo. Ed e’ qui che si scopre quanto poco vale l’ambiente per chi sta conducendo questo negoziato. Anche se l’Accordo menziona spesso gli aspetti climatici e ambientali essi non sono considerati “elementi essenziali”, indebolendone lo status legale.
Infatti, solo se una parte viola un elemento essenziale la controparte puo’ prendere contromisure come la sospensione parziale o totale dell’accordo. Preoccupa inoltre la mancanza di trasparenza dell’Accordo Ue/Mercosur, che istituisce organi e procedure decisionali che operano al di fuori del controllo democratico.
“Nel ventunesimo secolo, le priorita’ degli accordi internazionali devono essere la protezione delle persone e della natura, che non sono un accessorio: questo accordo e’ pericoloso per tutti e deve essere fermato” conclude Borghi.