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Mamme No Pfas: «Incontro al ministero, si apre uno spiraglio»

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Le Mamme No Pfas, il gruppo organizzato che si batte da tempo perché governo e istituzioni risolvano il problema dell’inquinamento da Pfas delle falde acquifere, hanno incontrato una rappresentanza della segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente: «Si sono resi disponibili a rivedere la proposta di legge sui punti da noi proposti» spiegano. E al prossimo tavolo tecnico avranno un posto, insieme al Comitato Stop Solvay.
Mamme No Pfas: «Incontro al ministero, si apre uno spiraglio»
Le Mamme No Pfas, il gruppo organizzato che si batte da tempo perché governo e istituzioni risolvano il problema dell’inquinamento da Pfas delle falde acquifere, hanno incontrato una rappresentanza della segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente: «Si sono resi disponibili a rivedere la proposta di legge sui punti da noi proposti» spiegano. E al prossimo tavolo tecnico avranno un posto, insieme al Comitato Stop Solvay.
«L’incontro era stato richiesto dai comitati per ottenere chiarimenti sul Collegato ambientale di settembre che per la prima volta poneva limiti nazionali per 14 Pfas alle acque di scarico – spiegano le Mamme No Pfas – L’appuntamento è stato proficuo perché si sono resi disponibili a rivedere la proposta di legge sui punti da noi proposti: la motivazione tecnica e scientifica di questa proposta di limiti, la mancanza della sommatoria di tutti i Pfas, il motivo della scelta di 14 Pfas che escludono per esempio l’ADV7800 ben presente nelle acque di Spinetta Marengo e infine perché manca il conteggio degli isomeri, sostanze simili ma con disposizione diversa dai pfas. Il collegato ambientale verrà proposto sotto forma di disegno di legge il cui iter parlamentare durerà circa un anno».
Inoltre, al tavolo tecnico che prossimamente si riunirà un posto sarà riservato alle Mamme No Pfas e al Comitato Stop Solvay.
«Auspichiamo che questo incontro avvenga nel più breve tempo possibile e che non sia solo una promessa – dicono dal movimento di cittadini – Sulla questione dei limiti abbiamo chiesto un confronto diretto fra Regione Veneto, Ministero dell’ambiente, ISS, ISPRA e Confindustria, in nostra presenza. I cittadini chiedono trasparenza e la fiducia reciproca. Come comitati abbiamo offerto la nostra collaborazione unitamente alle amministrazioni locali, per prima quella di Lonigo, per trovare una soluzione insieme percorribile che non chieda la chiusura delle aziende, ma imponga soluzioni alternative sostenibili».

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