«La “società della cura” non è una banalità. E’ un “rovesciamento di paradigma”. È il contrario della società attuale. C’è una società della cura da formare, c’è una società del profitto da combattere»: da queste basi è nato il Manifesto promosso da Attac Italia al quale hanno già aderito decine di associazioni e comitati. Il 24 ottobre assemblea nazionale.
«La “società della cura” non è una banalità. E’ un “rovesciamento di paradigma”. È il contrario della società attuale. C’è una società della cura da formare, c’è una società del profitto da combattere»: da queste basi è nato il Manifesto promosso da Attac Italia al quale hanno già aderito decine di associazioni e comitati. Il 24 ottobre assemblea nazionale.
«“La società della cura” è stata accolta con un’adesione pressoché immediata e amplissima perché tutti, o la grande maggioranza, hanno percepito la novità e l’adeguatezza di questa formula – spiega Pino Cosentino di Attac – È un’affermazione valoriale, ma nello stesso tempo squisitamente politica. Non si limita a dire cos’è il bene (la cura) e cosa il male (la non-cura, incuria, indifferenza, chiusura egoistica verso gli altri…). Non è solo il metro che permette, a chi l’adotti, di giudicare la bontà sotto il profilo etico delle azioni individuali e della morale pubblica. Ma la relazione di cura si pone chiaramente in totale opposizione alla globalizzazione neoliberale, e in generale allo spirito del capitalismo. La “società della cura” trascina con sé una riorganizzazione pratica e valoriale dell’economia, del lavoro, dello Stato, dei diritti di proprietà».
«Vogliamo una società che metta al centro la vita e la sua dignità, che sappia di essere interdipendente con la natura, che costruisca sul valore d’uso le sue produzioni, sul mutualismo i suoi scambi, sull’uguaglianza le sue relazioni, sulla partecipazione le sue decisioni» spiegano i promotori che hanno redatto il Manifesto.Manifesto i cui punti salienti sono:
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Conversione ecologica della società
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Lavoro, reddito e welfare nella società della cura
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Riappropriazione sociale dei beni comuni e dei servizi pubblici
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Centralità dei territori e della democrazia di prossimità
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Pace, cooperazione, accoglienza e solidarietà
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Scienza e tecnologia al servizio della vita e non della guerra
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Finanza al servizio della vita e dei diritti
Le prossime scadenze della Società della Cura, sono:
– la costruzione di una piattaforma di proposte concrete
– la manifestazione nazionale di convergenza in autunno
– il percorso permanente di approfondimento tematico e speriamo anche territoriale
Il 24 ottobre Assemblea in presenza (con collegamenti anche in remoto) a Roma, «per costruire la mobilitazione nazionale ampia e popolare per il prossimo novembre a Roma, in modo da porre, nel momento delle scelte sulla legge di bilancio e delle proposte per l’accesso ai fondi europei, la necessità di una radicale inversione di rotta in direzione della giustizia climatica e sociale» spiegano i promotori.