La rete delle Mamme da Nord a Sud e le associazioni Mamme No Pfas e Stop Solvay hanno diffuso in una nota dure critiche alle soglie proposte dal Ministero dell’Ambiente per i temibili Pfas, sostanze inquinanti nelle acque di scarico.
«Contaminanti nell’acqua: in una tabella della bozza di collegato ambientale le proposte ministeriali sui temibili PFAS: valori inaccettabili per la tutela dell’ambiente e della salute»: è in sintesi quanto sostengono la rete Mamme da Nord a Sud, Mamme No Pfas e Stop Solvay in una nota diffusa sulla
pagina Facebook della rete stessa.
«Quali sono i limiti accettabili nelle acque di scarico per le sostanze che perturbano la funzionalità del delicatissimo apparato endocrino e del relativo equilibrio ormonale, i cosiddetti interferenti endocrini? Lo scandalo delle acque avvelenate dai temibili PFAS in Veneto, con decine di migliaia di cittadini che oggi hanno il sangue contaminato, non ha insegnato nulla al Ministero dell’Ambiente che, dopo tanti incontri e promesse del Ministro Costa, ha approntato una proposta di regolamentazione degli scarichi che attacca il diritto alla salute, a vantaggio di chi scarica» si legge nella nota.
Che prosegue: «Il Ministero, infatti, ha redatto una proposta di regolamentazione dei livelli dei PFAS nel cosiddetto Collegato Ambientale che ora è in discussione tra le forze di maggioranza. In una tabella vengono riassunti per le diverse molecole di PFAS i limiti. Ebbene, se passasse la proposta ministeriale, queste sostanze, che hanno effetti sulla salute a dosi bassissime, di nanogrammi/litro, potrebbero essere emessi per 11 sostanze singolarmente fino a 500 nanogrammi/litro e per una di esse a 30 nanogrammi/litro. Decine di volte le soglie con cui si hanno effetti sulla salute. Cioè se ogni singola sostanza è a 499 nanogrammi/litro (e 29 nanogrammi per quella singola sostanza con limite a 30), sarà tutto regolare. Inoltre, alcuni PFAS, come il PFOA e il PFOS, sono in via di sostituzione con altre sostanze, come il GenX (HPFO) e il C6O4, per i quali, nei primi due anni, si potranno scaricare ben 7.000 nanogrammi/litro per poi decrescere fino a 500.Alla fine della fiera, nei primi due anni, i cittadini potranno essere esposti a concentrazioni di sostanze per-fluoroalchiliche fino a 19.530 nanogrammi/litro e per i decenni seguenti a 6.530 nanogrammi/litro».
«Negli stralci di documento che ci sono pervenuti, non abbiamo visto alcun limite di sommatoria, e questo ci preoccupa perchè le sostanze per-fluoroalchiliche non si limitano alle 13 riportate nel documento bensì sono più di 4000 – spiegano i comitati – Infatti tutte queste sostanze hanno effetti negativi analoghi e colpiscono gli stessi organi bersaglio. Il caso della contaminazione da PFAS in Veneto ha aperto gli occhi a molti sulla pericolosità di questi composti chimici. Le Mamme NoPfas da anni chiedono a tutti gli enti interessati di imporre limiti zero per queste sostanze perché sono coscienti che solo in questo modo è possibile tutelare la salute dei cittadini e dei propri figli. Il Ministero lascerebbe poi alle Regioni la facoltà di abbassare i valori in base alle “singole situazioni locali che si differenziano per aree geografiche”: ma l’acqua non conosce confini e si muove da monte verso valle!Il Veneto, ad esempio, potrebbe benissimo adottare una normativa più restrittiva ma se la Lombardia non lo fa, a valle arriverebbero sempre alte quantità di queste sostanze pericolose per la salute».
«Lo Stato dovrebbe essere il primo garante; la tutela della salute è un diritto, non un’opinione.Nonostante il Ministro Costa abbia più volte promesso limiti pari a ZERO, i valori riportati nella tabella della bozza di legge sono per noi inaccettabili – prosegue la nota – Il comitato Stopsolvay di Spineta Marengo, si batte contro l’ampliamento e quindi il maggior utilizzo di C6O4, richiesto da Solvay nel 2019 e ancora in fase di approvazione nella prossima conferenza dei servizi. Abbiamo notato che i limiti proposti nella bozza nazionale per tale molecola, sono gli stessi che sono stati discussi nella conferenza dei servizi che vede coinvolta la sopracitata multinazionale. Non possiamo accettare di vedere il nostro futuro nelle mani di Confindustria; chiediamo a tutti i parlamentari di attivarsi per migliorare questa proposta governativa».