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Scuola: tempo di occhi nuovi

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Quattro docu-video realizzati dal team di «Tutta un’altra scuola» per una biodiversità positiva di idee e azioni che aiuti a trasformare le difficoltà in vere opportunità di cambiamento.
Scuola: tempo di occhi nuovi
Ansia, incertezza, timore, frustrazione, rabbia, senso di impotenza, delusione: sono i sentimenti che hanno accompagnato, e accompagnano tuttora, tante famiglie, tanti genitori, tanti insegnanti e tanti bambini e ragazzi che hanno vissuto questi ultimi mesi, e continuano a vivere, «immersi» in una tensione costante al pensiero della ripartenza della scuola.
Tutta un’altra scuola (Tus) ha raccolto queste preoccupazioni, le ha elaborate e ha deciso di rilanciare, con quattro docu-video appositamente realizzati, l’invito a guardare verso un orizzonte alto, che abbiamo popolato di una biodiversità positiva di pensieri, parole e azioni: parliamo di relazioni, di spazi e tempi educativi, di esperienze e contenuti, di elementi fondanti sui quali basare l’educazione che vorremmo, anche a scuola.
I video sono disponibili sul canale YouTube di Terra Nuova Edizioni.

Le relazioni

È chiarissimo l’incipit del primo docu-video: «Non si può prescindere dalle relazioni». Il messaggio che esce da questo intenso lavoro è che senza le relazioni non esistiamo come esseri umani, sono la nostra stessa forma di vita. Ed emerge l’inter-essere come base fondante dell’educazione e la necessità per bambini e ragazzi, ma anche per gli adulti che li affiancano, di sperimentare stati emotivi e relazionali diversi. Ecco quindi che dovrà essere questa consapevolezza a guidare le decisioni e le scelte, soprattutto in un momento come quello attuale.

Spazi educativi

Il lavoro sugli spazi e sugli ambienti dell’apprendimento andrebbe rivalutato come un tema fondamentale per un cambiamento positivo della scuola, e non solo in funzione di una emergenza del momento, o piegandosi a essa, ma come uno dei pilastri portanti di un nuovo paradigma necessario. Spazi ripensati, esterni, «diffusi», più o meno (o per nulla) organizzati a seconda delle età, delle necessità e delle finalità. Non ingabbianti, non vincolanti, ma un ausilio alla massima espressione del bimbo e del ragazzo.

I tempi nell’educazione

Il tempo più efficace per apprendere e fare propria qualsiasi cosa, a scuola ma non solo? Un tempo che consenta di vivere efficacemente l’esperienza per interiorizzarla, senza sovraccarichi o accelerazioni improprie. È questo il messaggio di fondo, l’esortazione che emerge dalle interviste e che auspica il rispetto dei tempi di tutti in un dialogo tra individui (bambini, ragazzi e adulti) e tra individuo e gruppo. Un tema su cui la scuola dovrebbe focalizzare grandemente l’attenzione.

Contenuti, esperienze e saperi

La scuola, anche come «laboratorio del tempo presente», è una delle definizioni che si catturano in questo docu-video dedicato a ciò che si apprende e a come lo si apprende. Una scuola, ma soprattutto un paradigma educativo, fondato in particolar modo sull’esperienza, sulla collaborazione, sulla valorizzazione dei diversi saperi, sulla riscoperta del corpo e delle emozioni, del territorio e della natura, al di là di voti, valutazioni e giudizi.
 
I quattro docu-video, disponibili sul canale YouTube di Terra Nuova Edizioni, sono stati realizzati grazie all’idea condivisa dal gruppo-progetto Tutta un’altra scuola che Terra Nuova coordina e che è attivo da circa sei anni. Nei quattro filmati, di circa 15-20 minuti ciascuno, ci sono interviste a diversi membri co-fondatori di Tus: Micaela Mecocci, insegnante e formatrice Montessori con esperienza internazionale; Paolo Mottana, docente di filosofia dell’educazione all’Università Milano Bicocca e tra gli ideatori dell’educazione diffusa; Sabino Pavone, presidente della Libera Scuola Steiner Waldorf Novalis di Conegliano e vicepresidente della Federazione nazionale delle Scuole Steiner Waldorf; Marta Monnecchi, insegnante di Scuola Città Pestalozzi; Cecilia Fazioli, pedagogista ed esperta di scuole parentali; Adele Caprio, pedagogista e ideatrice di ScuolAgire; Daniela Pampaloni della Rete Scuole Senza Zaino. Ha partecipato anche Ludovico Arte, preside dell’Istituto tecnico per il turismo Marco Polo di Firenze.
La realizzazione dei quattro docu-video è stata resa possibile dal sostegno di NaturaSì, Unicoop Firenze e Gruppo Spaggiari Parma.
Si ringraziano per le immagini messe a disposizione la Casa dei Bambini di Vezia in Svizzera, l’IC Mariti di Fauglia e la Rete Senza Zaino, la scuola Steiner Waldorf Novalis di Conegliano (Treviso), l’Aps «Fuori dalla scuola», l’Officina del Fare e del Sapere di Gubbio, l’ITT Marco Polo di Firenze.
 
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Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Settembre 2020

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Superare l’idea della “scuola” come mondo confinato tra mura, distaccato dal resto della realtà e della società, in modo che il bambino e il ragazzo siano messi nelle condizioni di fare esperienze dirette nel mondo, quello vero, di ogni giorno. È la visione, fortemente innovativa, attorno alla quale Paolo Mottana e Giuseppe Campagnoli hanno formulato la loro proposta di educazione diffusa e di città educante. Che non è solo un concetto astratto, tutt’altro. È una logica, pianificabile e organizzabile, una nuova modalità per aprire ai giovani le porte dell’apprendimento e del sapere.

Questo libro accompagna il lettore (sia egli genitore, educatore, insegnante o qualsivoglia vocazione abbia chi si accinge a leggere queste pagine) attraverso un percorso chiaro e concreto per capire “come si fa” e “con chi si fa” l’educazione diffusa. Per cambiare veramente paradigma educativo, anche da domani. Basta volerlo.
 

La fascia d’età 9-12 anni è poco affrontata dai libri nonostante sia ricca di metamorfosi per chi la sta vivendo e interroghi gli adulti su aspetti fondamentali della loro relazione con i bambini che stanno velocemente crescendo. Per genitori, insegnanti, istruttori sportivi, educatori è cruciale accompagnare nel modo migliore il bambino nella scoperta di se stesso e del proprio posto nel mondo.

Il libro prende spunto dagli insegnamenti di Maria Montessori per affrontare i grandi temi del nostro tempo, tra cui l’iperconnessione, la perdita di legami con la natura e l’incursione precoce dei giovani nel mondo degli adulti. Riportare i giovani all’essenziale – imparare a pensare, a essere, a vivere con gli altri – è una prima fondamentale tappa per poi affrontare insieme l’adolescenza.
I lettori troveranno esempi tratti dalla quotidianità e dei parametri riguardanti lo sviluppo del bambino, attraverso cui riappropriarsi degli elementi di forza della pedagogia montessoriana e rivivere con i propri figli l’esaltante conquista del pensiero.
 

Grazie alla grande ricchezza di stimoli e sensazioni, essere educati nella natura è fonte di innumerevoli benefici per i bambini, sia dal punto di vista fisico che dello sviluppo cognitivo e psicologico.

L’autrice, tra le fondatrici di uno dei primi asili nel bosco in Italia, illustra in modo semplice i principi della pedagogia del bosco e gli aspetti pratici della vita in natura: l’educazione “con” e “al rischio”; l’abbigliamento più idoneo per il caldo e per il freddo; i suggerimenti per allestire un campo base; il gioco spontaneo; il ruolo degli adulti e le interazioni tra bambini. Ogni capitolo si conclude con alcune domande che aiutano chi legge a riflettere sull’esperienza e a raggiungere una maggiore consapevolezza.
Il volume fornisce anche un prezioso inquadramento storico delle esperienze di educazione in natura e un confronto con le realtà di altri paesi per meglio comprendere le caratteristiche peculiari della pedagogia nel bosco, approfondirne il senso e riflettere sulla sua messa in pratica.
In queste pagine, il lettore trova gli elementi pratici e teorici per realizzare con successo un progetto di libera immersione nel selvatico sul modello dell’asilo nel bosco o, più semplicemente, per godere in modo più consapevole dei vantaggi che si possono ottenere trascorrendo del tempo in natura con i propri bambini.

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