L’Italia è tra i paesi europei che ha maggiore bisogno di politiche e interventi per diffondere la lettura: detto in maniera più chiara, il nostro è tra i più arretrati, qualunque sia l’indicatore che scegliamo di seguire. Siamo tra i lettori più deboli, più incompetenti, tra i peggiori acquirenti tra le nazioni occidentali. Per capirsi, secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, gli italiani che leggono almeno un libro l’anno sono circa il 40%: il dato è di dicembre 2019, ma si ripropone più o meno uguale da circa un quinquennio.
I risultati sulla competenza di lettura, cioè sulla comprensione del testo, sono tra quelli rivelati dal sondaggio Ocse-Pisa, e ci vedono indietro rispetto agli altri paesi europei. Anche enti indipendenti come Save The Children restituiscono la stessa fotografia scorante, tanto da parlare di «povertà educativa».
Le buone pratiche
Questo nostro triste primato ha comunque portato con sé anche alcune buone pratiche, come il progetto Nati per leggere o altre iniziative rivolte più nello specifico alle scuole. A macchia di leopardo, nel corso di vent’anni si è cercato di far quadrato intorno alla lettura, coinvolgendo di volta in volta gli attori disponibili: biblioteche, scuole, librerie, ma anche asili e centri gioco, studi pediatrici, supermercati, bibliobus e ludobus.
Di pari passo si è sviluppata anche una buona letteratura e alcuni strumenti concreti per aspiranti promotori della lettura: dai primi importanti libri sulla lettura ad alta voce di Rita Valentino Merletti1, fino alla traduzione dei contributi di Aidan Chambers2. Nel mezzo, c’è uno scaffale ricco di proposte e di idee per chiunque voglia approfondire.
Il ruolo dei genitori
In mezzo a tutti questi contributi, però, in Italia trascuriamo i genitori: ci sono stati dei corsi e delle iniziative, ma per esempio sono pochi i libri a loro dedicati3. Eppure sono un anello imprescindibile della catena di trasmissione della passione per la lettura: è anzitutto da loro che dipendono i primi passi dei futuri lettori.
Di più: senza i genitori il problema della lettura, in questa balorda nazione, rischia di essere percepito come un dramma settoriale, come qualcosa che riguarda insegnanti, librai o bibliotecari. Servono quindi non solo saggi e studi, ma anche strumenti pratici: è in questo quadro che risulta interessante l’approccio di stampo anglosassone, di cui è un buon esempio Nancy Newman, autrice di
Crescere lettori appassionati, uscito ora anche in italiano
4.
Newman lancia un messaggio per noi in qualche modo nuovo e inedito: è un appello affinché i genitori diano ai propri figli tutti gli strumenti possibili per appassionarsi alla lettura, in quel lungo arco di tempo che imparare a leggere richiede, dalla scoperta delle lettere fino all’autonomia. Newman lo fa in maniera accorata, perché padroneggiare la lettura è una condizione indispensabile per una vita serena, a tutte le età.
È un approccio molto coerente con una certa etica genitoriale «americana», che mette al centro della relazione educativa la responsabilità. Da noi può far sorridere, ma è efficace e ha il merito di non convocare solo i lettori adulti «forti» ma tutti i genitori, prendendoli per mano e suggerendo un percorso efficace e spalmabile in un tempo «lungo» qualche anno. Perché costruire lettori è una responsabilità di tutti, un’emergenza nazionale ma anche un preciso compito genitoriale.
I genitori, in quanto cittadini, possono sollecitare la politica perché costruisca delle «politiche nazionali di lettura» (all’estero ci sono e hanno sempre consentito di migliorare i livelli di lettura). E in quanto protagonisti della pratica educativa, possono agire nel concreto della famiglia.
Cinque azioni da cui partire
Newman propone in particolare cinque azioni, presentate nel dettaglio con accenni alle ricerche su cui si basano, suggerimenti pratici, consigli e trucchi.
Sono queste.
1. Parla, parla, parla a tuo figlio, sin da quando è neonato.
2. Incoraggia il gioco libero e proteggi con forza il tempo libero.
3. Leggi a tuo figlio e amplia il modo in cui lo fai, quando lo fai e quel che leggi ad alta voce.
4. Supporta e motiva il tuo neo-lettore; sostieni ancora di più il tuo lettore quando è in difficoltà.
5. Usa la tecnologia senza abusarne, e bilancia la dieta del divertimento di tuo figlio.
Newman sta suggerendo qualcosa che non riguarda solo l’essere genitori: con comportamenti pratici, sta guidandoci a godere di più il momento presente. Ci sta dicendo che la passione è frutto di costanza, di apertura, di sostegno; che la passione si può coltivare stando sulle parole, e non andando avanti. Anche questa, come sappiamo, è una visione del mondo e quindi una visione politica. Ma è anche una guida pratica.
Vediamo, altrettanto in pratica, come possiamo imparare a stare, visto che siamo su un testo scritto, e quindi siete a vostra volta lettori. Io giocherò a proporre dei modi per rallentare e ampliare la vostra esperienza, e voi ne uscirete un po’ più tardi e con più di un’eco che vi accompagni. Lo faremo con vari giochi, in parole povere. L’estate ci sarà complice.
PRIMO GIOCO
Provate a ridire le stesse cose su un registro diverso
Vi racconto le stesse cinque azioni per evocazioni poetiche, usando dei perché.
1. Leggere è ampliare il territorio delle parole, scoprendo quelle belle perché di parole ci nutriamo. E allora parliamo: perché le parole non sono ordini ma domande.
2. Leggere è una grande libertà, perché ci permette di ampliare i territori della nostra immaginazione, del nostro pensiero, della vita stessa. Perché ogni libertà va difesa, dobbiamo coltivarla, e ne vedremo i frutti.
3. Leggere apre mondi, perché dentro il libro c’è l’infinito in cui tuffarsi: per questo ampliamolo, realizziamolo, continuiamolo.
4. Leggere è bello, ma difficile e faticoso; è solitario ma richiede sostegno. Per camminare abbiamo offerto aiuto e incoraggiamento, per tutto il tempo che ci voleva, perché leggere è un cammino ancora più lungo.
5. Il libro non è in concorrenza con altri strumenti, ma con loro convive. Perché questa convivenza sia realizzata, proponiamo diete bilanciate. È ancora molto didattico. Proviamo allora a riscrivere questo elenco come se fossero cinque colori.
1. Indaco: parla fin da subito, perché le parole fanno crescere.
2. Viola: sei genitore per le libertà, non solo per i divieti.
3. Arancio: leggi ad alta voce, leggi giocando, leggi divertendoti.
4. Verde: aiuta a mandare avanti la lettura, fai il tifo, sostieni.
5. Bianco: come il foglio pronto a prendere diversi colori.
Provate a raccontarvi questi cinque punti come se fossero cinque animali, o cinque stili di nuoto, cinque modi di muoversi, cinque giochi o cinque dita di una mano.
SECONDO GIOCO
La lettura non è un obbligo se è liberatoria: le leggende sciocche
Per imparare a leggere è importante cogliere nella difficoltà una libertà in potenza: vedere che nella lettura ci sono difficoltà e possibilità. Lo strumento più semplice è il gioco. Per esempio Newman suggerisce di inventare leggende sciocche.
Che leggenda possiamo inventare con un computer e un gatto? Che leggenda invece con un albero e un carro? E con una scacchiera e un bicchier d’acqua? Inventarsi leggende è un gioco di grandissima complicità, in cui il lettore «esperto» e quello meno esperto concorrono a creare mondi fantastici.
TERZO GIOCO
Il sostituto della fata dei denti: come portare i libri nella vita di ogni giorno
Trasversalmente a tutte le azioni suggerite da Newman c’è una buona pratica: far sì che i libri non finiscano mai. In pratica, si fa il contrario di ciò che suggerisce a volte la scuola, passando da una lettura a un’altra. I libri in famiglia possono avere una durata maggiore, perché alla nostra famiglia appartengono e diventano parte delle nostre leggende familiari (ancora leggende!). Per questo i libri dovrebbero far parte delle cose di cui si parla: non con la forzatura del «che cosa avete fatto a scuola», ma con la naturalezza dell’amico o parente che conosciamo bene.
Diciamo per esempio che per un po’ la fata dei denti non potrà venire: chi potrà sostituirla? Quale personaggio fantastico potrebbe svolgere il suo lavoro? Come lo farebbe un gatto con gli stivali? E come un GGG? E come un Gruffalò? Il gioco delle sostituzioni può diventare molto ricco e articolato: con bambini più grandi potremo adattare delle canzoni o delle fiabe, cambiare ambientazione o finale… stiamo sempre prolungando l’esistenza dei libri nella nostra vita familiare, ed è cosa buona e giusta.
QUARTO GIOCO
Leggete ad alta voce in modi diversi
Ma il gioco più grande che si può fare con i libri è proprio leggerli: in particolare ad alta voce, divertendosi a trovare modi di usare la voce imprevisti o imprevedibili – leggete rimanendo fedeli al testo, rispettandone la punteggiatura e la coloritura, ma provate a immaginare insieme ai vostri figli le voci dei personaggi, i paesaggi sonori delle ambientazioni, la colonna sonora. Leggere ad alta voce non è solo il momento tranquillo che precede la nanna, ma un percorso che può avere sfumature emotive differenti a seconda dei libri e dei momenti della giornata.
Provate a cambiare il modo di leggere ad alta voce, a cercare modi diversi insieme: facendo letture buffe e letture spaventose, letture poetiche e a bassa voce, letture che accarezzano la pagina e altre che la graffiano…
Ultimo consiglio
Infine, dopo tutti questi passi, fermatevi un attimo. Prendete fiato. Leggere è un’esperienza appassionante. E condividere le proprie passioni è un’occasione vitale per se stessi, per la famiglia, per figli di ogni età. Uno dei modi con cui, quotidianamente, costruiamo un mondo migliore.
Ricordandosi che ogni mondo migliore non si esaurisce nella propria famiglia, e che i nostri gesti sono solo parte di un più ampio movimento. E che anche per la lettura, così come per l’educazione, è importante continuare a chiedere e pretendere politiche nazionali serie, chiare e all’altezza del momento.
Note
1. Molti quelli scritti per Mondadori, ancora reperibile Leggimi forte, scritto con Bruno Tognolini per Salani.
2. Prima per Sonda, poi per Equilibri.
3. Tra questi Lettori in gioco, che ho scritto anni fa con Alessandra Zermoglio per le Edizioni Sonda.
4. Pubblicato da Terra Nuova Edizioni.
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IL LIBRO
Finalmente anche nel nostro paese
un libro rivolto ai genitori su
come trasmettere l’amore per la lettura. Perché tutti i genitori possono
insegnare ad amare i libri.
L’autrice illustra 5 semplici azioni da mettere in atto per trasformare i propri figli in lettori voraci. Azioni che lei stessa, lettrice appassionata e insegnante di lingua, ha sperimentato con successo con figli e allievi.
Parlare ai propri figli fin da piccolissimi, giocare con le parole e il linguaggio, leggere loro tanti libri, ascoltarli e incoraggiarli quando iniziano il percorso di apprendimento della lettura sono solo alcune delle strategie spiegate nel manuale.
Leggere è un piacere che può essere appreso e insegnato, soprattutto durante la prima fase, quando la fatica di riconoscere le parole è maggiore del divertimento.
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