La calendula è sicuramente una delle erbe più usate per le problematiche della pelle, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e fortemente cicatrizzanti. Quest’ultima azione è forse quella che più l’ha resa famosa.
Anche se non è chiara la farmacodinamica dei composti, sembra che contribuiscano sia i carotenoidi, la frazione responsabile del colore arancio dei fiori, sia i calendulosidi, facenti parte dei saponosidi triterpenici. Questi componenti, stimolando la proliferazione connettivale dei tessuti, accelerano la guarigione delle ferite.
Tra i calendulosidi se ne è contraddistinto uno particolarmente attivo contro gli stati ulcerosi.
L’azione cicatrizzante sembra che sia coadiuvata dall’azione antijaluronidasica, simile all’echinacea, e all’azione antiossidante su vari tipi di radicali liberi. In pratica, inibendo l’attività dell’enzima jaluronidasi, viene ristretto il focus infiammatorio.
Donne e ciclo mestruale
Come l’antica tradizione tramanda, questo fiore ha anche la capacità di favorire la mestruazione: l’azione non è endocrina, ma si esplica potenziando le performance dell’ovaio, migliorando la tonicità dell’utero e il ritmo delle contrazioni.
Indicazioni
La calendula è consigliata in caso di: ferite, ustioni, ulcerazioni, eczema • dermatiti, ragadi anali e al capezzolo • arrossamenti della pelle nel neonato (oleolito) • ecchimosi, geloni, piaghe da decubito • infiammazione orofaringea, otite • gastrite, ulcera peptica • colite e morbo di Crohn • amenorrea, dismenorrea • fibroma, cisti ovariche • candida vaginale, leucorrea (lavande e ovuli) • congestione pelvica, vene varicose, emorroidi • infiammazione oculare (infuso).
Come si usa
Per via interna
• Infuso: in una tazza di acqua bollente si versa un cucchiaino (1-2 g) di capolini e si lascia in infusione per 10 minuti. Più tazze al giorno. Può essere utile prenderlo nella settimana prima della mestruazione.
Per via esterna
• Tintura madre diluita: solitamente per 2-4 ml di tintura si aggiunge 1⁄4 o 1⁄2 litro di acqua. Con una garza sterile imbevuta nel liquido si applicano delle compresse sulle ferite, le piaghe e gli arrossamenti della pelle in genere.
• Decotto: in mancanza della tintura si può sempre fare un decotto con due manciate di fiori per un litro di acqua. Si fanno bollire per 10 minuti e si usa il liquido sempre in compresse sulla pelle. Ugualmente in caso di infezioni vaginali, si possono effettuare delle lavande. Olio alla calendula: ponendo 10 g di fiori in 50 ml di olio extravergine di oliva e lasciando macerare per 10 giorni il composto in un vaso di vetro chiuso al sole, otteniamo un ottimo olio da applicare sulla pelle e le zone interessate. Non sono note controindicazioni. Può causare reazioni allergiche a chi presenta una sensibilità verso la famiglia delle Asteraceae. L’assunzione è compatibile con l’allattamento.
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