#NonUnLibroQualunque. Salviamo le librerie!

Non si vive solo di pane. I libri sono un bene necessario? E le librerie non sono un presidio fondamentale per la nostra democrazia, la trasmissione del sapere e il nostro arricchimento culturale ed emotivo? Fare i librai in questo periodo è davvero difficile. La chiusura delle botteghe e le varie restrizioni alla libertà di movimento hanno inflitto un duro colpo a una categoria professionale che da tempo soffre della concentrazione dei grandi gruppi editoriali e la concorrenza sleale del commercio elettronico.

Per gli editori sarebbe facile scaricare le librerie e fare vendita diretta con prenotazioni online e consegne rapide. Ma cosa succederà dopo la crisi? Potremo mai fare a meno delle librerie e del loro presidio sul territorio? Ecco che nel periodo dell’emergenza Coronavirus, diversi editori si sono attivati per creare iniziative di sostegno all’editoria e alle stesse librerie.

L’Associazione dei librai indipendenti ha registrato diverse iniziative, come letture ad alta voce, interviste, presentazioni, festival virtuali, scrittori «a domicilio» che hanno offerto consigli di lettura, e molte altre.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI: www.associazioneadei.it

 

Tra le proposte più significative ve ne segnaliamo in particolare due. La prima, lanciata dalla società NW Consulenza e marketing editoriale, prende il nome di Libri da asporto e consente alle librerie di richiedere a NW la consegna dei libri al cliente. L’iniziativa ha avuto il sostegno di diversi editori indipendenti, che hanno organizzato una raccolta fondi per permettere alle librerie ancora operative di poter effettuare le consegne a domicilio, coprendo interamente le spese di trasporto, senza alcun costo aggiuntivo.

L’elenco delle realtà aderenti, in continuo aggiornamento, è disponibile al sito indicato di seguito.

PER INFORMAZIONI: www.libridaasporto.it/elencolibrerie

 

Ali, agenzia libraria che distribuisce in tutte le librerie d’Italia e spedisce anche i libri di Terra Nuova, ha fatto un passo ulteriore con il progetto Libri con le Ali. Il distributore si fa carico dell’ordine che una libreria è riuscita a prendere dal proprio cliente, il quale si vede recapitare il libro, anche in questo caso, senza alcun costo di spedizione. La differenza è che i libri partono direttamente dai magazzini di Ali, senza costringere il libraio a gestire le spedizioni con la giacenza. In questo modo il lettore mantiene il rapporto privilegiato con la propria libreria di fiducia e con il libraio che inserisce l’ordine direttamente sul portale di Ali, specificando l’indirizzo del cliente finale.

«Prima che arrivasse il lockdown le librerie indipendenti si stavano organizzando autonomamente per portare ai clienti i libri che avevano in giacenza» spiega il responsabile commerciale di Ali, Moreno Arrighi. «Poi non hanno potuto più farlo e abbiamo pensato di venire loro incontro con questa iniziativa. Abbiamo modificato il modulo d’ordine così da poter inserire una destinazione diversa, che è quella dell’utente finale. Si tratta ovviamente di una procedura che si discosta molto dall’iter ordinario del nostro lavoro: di solito spediamo scatoloni di libri, mentre in questo caso a partire è il singolo volume, con un costo di spedizione che in proporzione è inevitabilmente maggiore. Le spese vengono ripartite tra libraio, distributore ed editore».

Moreno Arrighi ci conferma che l’iniziativa sta avendo successo: sono stati già gestiti centinaia di ordini. Ovviamente non tutte le librerie hanno avuto la possibilità di adattarsi velocemente a un cambiamento così radicale, che richiede una particolare attenzione ad esempio ai social e ad altri canali di marketing. Una cosa è chiara: il contraccolpo di questa crisi è stato pesante per tutti. Ma allo stesso modo nessuno si è arreso: né i librai, né i distributori, né gli editori… e nemmeni i lettori.

Non ci fermiamo… se non a leggere!

Per saperne di più: 
 www.alilibri.it

 

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