Grano saraceno: conoscere la pianta
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Il grano saraceno è uno pseudocereale, spesso assimilato ai cereali. Ecco qualche informazione sulla pianta.
Il nome Fagopyrum esculentum proviene dal latino fagus (faggio) e dal greco pyron (frumento), ed è dovuto alla forma dei frutti (acheni) della pianta, assai simili alle faggiole del faggio.
Il grano saraceno è uno pseudocereale, ma viene spesso assimilato ai cereali per via della presenza di granella, ricca di amido; contiene anche proteine e piccole quantità di grassi. Da questa coltura si può ricavare una buona farina.
Le esigenze termiche del grano saraceno ne impongono la coltivazione durante il periodo primaverile-estivo, perché teme il freddo, e il ciclo colturale, soprattutto nelle aree alpine, deve compiersi prima dei geli autunnali.
Le modalità di coltivazione si possono considerare analoghe a quelle degli altri cereali, caratterizzandosi comunque per il ciclo colturale breve (60-100 giorni) e l’adattamento a terreni marginali e tecniche a basso impatto ambientale.
Il grano saraceno si presta anche a sostituire una coltura precedente o a essere impiegato come coltura intercalare dopo un cereale o dopo un erbaio autunno-primaverile, se si pratica la coltura di secondo raccolto.
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