Quinoa, amaranto e grano saraceno sono pseudocereali che stanno prendendo sempre più spazio nella nostra cucina. Impariamo le ricette base per prepararli.
Quinoa
La dose per ogni persona si aggira sugli 80 g. Si consiglia di sciacquare sempre la quinoa prima di utilizzarla, in modo da eliminare i residui di saponine, che sono tossiche e potrebbero renderla amara. Per questa operazione ponete la quinoa in un grande recipiente pieno d’acqua; mescolate bene per qualche istante, quindi scolate con l’aiuto di un colino molto fine, ma non con lo scolapasta, perché i chicchi sono veramente minuscoli e passerebbero attraverso i forellini.
A questo punto trasferite la quinoa in una pentola e copritela con il doppio del peso d’acqua, portate a ebollizione e cuocete per una decina di minuti. Poi spegnete il fuoco e lasciate gonfiare il cereale per altri 5 minuti coperto. I chicchi dovranno apparire traslucidi ed essere al dente.
La quinoa si presta anche a essere tostata prima della cottura. Per far ciò saltatela in padella senza grassi qualche minuto prima di aggiungere l’acqua; questo procedimento ne farà apprezzare il profumo.
Potete anche cuocerla alla maniera del risotto, facendole assorbire il liquido (brodo di legumi per esempio o di verdure) progressivamente.
Amaranto
L’ammollo è utile ma non indispensabile (4-6 ore); è comunque preferibile sciacquare i chicchi in acqua fredda in modo da limitare la formazione di mucillagini nel corso della cottura. Se non lo si usa in altri modi, occorre cuocere l’amaranto per assorbimento con il doppio del peso di acqua per 30 minuti.
I granelli dovranno risultare morbidi, con una consistenza un po’ gelatinosa che ricorda una polenta grezza; potrebbero rimanere leggermente croccanti. I tempi di cottura si dimezzano ricorrendo alla pentola a pressione. Si consiglia, prima di scolarlo, di lasciare l’amaranto nella pentola per 10 minuti dopo avere spento la fiamma, per permettergli di gonfiarsi.
Grano saraceno
I chicchi, che si possono trovare interi o decorticati, non necessitano di ammollo. Il grano saraceno va innanzitutto sciacquato accuratamente sotto l’acqua corrente.
In cucina si rivelerà versatile e gustoso soprattutto se tostato prima della cottura. Dopodiché va aggiunta alla quantità di cereale utilizzata il doppio del peso di acqua o di brodo vegetale bollente.
Dopo aver riportato il liquido a ebollizione si abbassa la fiamma, si copre e si lascia cuocere per una ventina di minuti. Può essere preparato come gli altri cereali, e come la quinoa e l’amaranto è un ottimo diversivo, nutriente e sano.
Il saraceno tostato, in particolare, è un prodotto gustosissimo, che tra l’altro si può perfino evitare di cuocere se viene messo a bagno per una notte, come si usa in alcuni Paesi dell’Europa orientale, dove il cereale è venduto già tostato. Il giorno dopo si sciacqua e si mescola a un’insalata oppure si scalda, se si desidera un piatto caldo.
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Quinoa, amaranto e grano saraceno sono alimenti privi di glutine e ricchi di nutrienti, soprattutto di proteine di grande valore biologico. E, fondamentale per tutti coloro che amano cimentarsi ai fornelli, sono facili da cuocere e molto versatili in cucina: entrano nella preparazione di piatti salati e dolci, sono ottimi in chicco o soffiati, trasformati in farine e germogli.
Accantoniamo quindi le reticenze che possono nascere da una scarsa informazione e facciamoci guidare dall’autrice, cuoca professionista, alla realizzazione di oltre 100 ricette suddivise in tre sezioni dedicate ciascuna a quinoa, amaranto e grano saraceno.
Nel libro convivono preparazioni più semplici e altre più ricercate per le occasioni speciali. Gli ingredienti propongono combinazioni rigorosamente stagionali e non mancano mai verdure, erbe aromatiche e semi oleosi, presenze fondamentali per una cucina sana e saporita. Le fotografie che accompagnano i piatti sono un piacere per gli occhi e una premessa al godimento del palato.