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I microrganismi efficaci in agricoltura

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Quali sono le proprietà dei microrganismi efficaci? E come vanno impiegati per ottenere la massima efficacia?
I microrganismi efficaci in agricoltura
Anche in agricoltura hanno fatto la loro comparsa da tempo i cosiddetti microrganismi efficaci (detti anche EM). E sempre più spesso i coltivatori si vedono proporre prodotti a base di EM da applicare al suolo o da distribuire direttamente sulle piante per migliorare il terreno, incrementare la produzione e allontanare i parassiti.
Gli EM possiedono davvero queste qualità? E, se sì, come vanno impiegati per massimizzarne l’efficacia ed evitare di sprecare tempo e denaro? La miscela messa a punto dal professor Taruo Higa nasce in realtà proprio per l’uso in agricoltura come alternativa all’impiego dei fertilizzanti chimici. Il meccanismo di azione di questo mix di microrganismi, che stimola l’attività rigenerativa di quelli naturalmente presenti nell’ambiente in cui sono introdotti, rende possibile il loro impiego per una molteplicità di usi agricoli: applicazioni al suolo, ai residui colturali e alle colture da sovescio per stimolare la formazione di humus e aumentare la disponibilità dei nutrienti; trattamenti per rinvigorire le piante e creare sulla superficie fogliare un ambiente microbico ostile allo sviluppo dei patogeni; interventi sulle sementi per incrementare la germinazione e ridurre il rischio di patologie; trattamenti al trapianto per ridurre lo stress da trapianto e stimolare una crescita più rapida; trattamenti dei foraggi insilati per permettere alla massa di raggiungere più velocemente il pH necessario alla loro conservazione.
L’elenco sembra da panacea di tutti i mali, ma una lettura più attenta evidenzia che tutte le operazioni suggerite fanno riferimento a fenomeni connessi direttamente o indirettamente all’attività microbica. Ad esempio le applicazioni al suolo promuovono la biodiversità favorendo i processi di umificazione e stimolando le simbiosi fra microfauna del terreno e apparati radicali in modo da favorire l’assorbimento di elementi minerali da parte dei vegetali con il risultato di ottenere piante robuste, sane e vigorose. D’altra parte gli EM sembrano svolgere un’azione rapida ed efficace soprattutto nelle zone a clima caldo in quanto sono più attivi quando la temperatura è compresa fra i 20 e i 38° C.

Le prove sperimentali

Gli EM hanno suscitato un certo interesse anche nella comunità scientifica e la loro efficacia in agricoltura è stata testata in un buon numero di prove. La stazione sperimentale della China Agricultural University’s Qu-Zhou1 li ha testati con una prova a lungo termine durata undici anni che ha permesso di evidenziare come la concimazione con compost attivato con EM determini un incremento delle rese produttive dovuto a una migliore efficienza delle piante nell’assorbire i nutrienti provenienti dalla concimazione organica.
Uno studio condotto in Sudafrica dal Dipartimento di agronomia della Faculty of Science and Agriculture University of Fort Hare2 ha verificato che l’uso di EM insieme ad ammendanti del suolo ha stimolato la mineralizzazione dei nutrienti rendendoli più disponibili per le piante. L’Università di Lahore3 in Pakistan ha sperimentato gli effetti delle applicazioni al suolo degli EM da soli o in combinazione con fertilizzanti chimici o organici sulla crescita di un particolare tipo di fagiolo (Vigna radiata), verificando come riescano a incrementare la crescita radicale e a migliorare l’assorbimento di azoto, fosforo e potassio provenienti da ammendanti di origine organica.
I ricercatori del Dipartimento di ricerche vegetali de Il Cairo4 hanno constatato un incremento delle rese e della qualità del prodotto in campi coltivati a cipolla trattati con EM. L’Università di risorse naturali e bioscienze applicate di Vienna5 ha verificato un aumento della produzione commerciale e una riduzione dei frutti colpiti da peronospora in pomodori coltivati in serra trattati con EM. Hanno dimostrato anche una discreta capacità nel contenimento dell’oidio su piante di cetriolo in uno studio realizzato dalla Stazione di ricerca per le colture specializzate della Stiria6.
In Italia, il Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (Cra) di Pescia7, 8 ha verificato un incremento della crescita di piante ornamentali in vaso e un aumento della germinazione di semi di pomodoro trattate con gli EM. L’Università di Bologna9 ha studiato in parallelo gli effetti degli EM applicati sul pomodoro e sul frumento. Sul primo ha verificato un incremento dello sviluppo vegetativo e della produzione. L’uso sul frumento ha contrastato la diffusione della fusariosi e ha ridotto la presenza di micotossine nella granaglia, sebbene con un’efficacia inferiore rispetto a quella dei trattamenti fungicidi. La stessa ricerca dimostra anche un rilevante incremento di lattobacilli in prossimità delle radici delle piante trattate con EM.
Il Centro ricerche di produzioni vegetali di Cesena e Astra Innovazione e Sviluppo10 hanno provato gli EM su colture di spinacio e di rucola in serra verificando un incremento nella produzione, particolarmente rilevante per la rucola, e un miglioramento qualitativo determinato dalla riduzione pari a quasi il 50% del contenuto in nitrati nelle foglie. Infine il dottor Prisa nel 201611 ha condotto una sperimentazione su un vigneto verificando un incremento della produttività nelle tesi trattate con EM e chabasite (una sostanza che crea un film protettivo sulla vegetazione) e dimostrando come sia possibile mantenere in buona salute le piante e i grappoli trattati in questo modo con solo due interventi con prodotti a base di rame e zolfo a fronte degli undici trattamenti che si sono resi necessari nella tesi di controllo.

Gli agricoltori biologici che hanno provato gli EM ne parlano spesso in termini positivi, ma chi aveva riposto in questi prodotti la speranza di un’azione risolutiva, diretta e immediata per il controllo delle patologie delle piante ne è rimasto deluso.
D’altra parte gli EM vengono proposti e commercializzati solo come coadiuvanti per un’agricoltura più sostenibile e, come si è visto, le attività sperimentali hanno constatato proprio questo loro effetto grazie alla capacità di migliorare l’assorbimento radicale dei nutrienti provenienti da fonti organiche, soprattutto quando vengono usati per più anni, così da ottenere piante più vigorose, equilibrate e robuste.

Gli EM, quindi, non devono essere visti come sostituti tout-court della concimazione o della difesa delle colture, ma come coadiuvanti in grado di migliorare l’efficacia delle pratiche agricole e di ottimizzare le tecniche di coltivazione sostenibile soprattutto quando il terreno ha un contenuto in sostanza organica almeno discreto o quando vengono apportati fertilizzanti organici.

Dove trovare gli EM e come usarli

Gli EM possono essere facilmente reperiti in internet.
Possono essere venduti come:
• composti di base non attivi liquidi da attivare con un processo di fermentazione. Il prodotto ottenuto dalla fermentazione deve essere impiegato entro 2-4 settimane dalla sua preparazione;
• composti già fermentati liquidi pronti all’uso da impiegare direttamente al suolo, eventualmente aggiungendo acqua o miscelandoli all’acqua di irrigazione. Possono essere usati anche come attivatori del compostaggio;
• ceramiche EM, ottenute dalla fermentazione degli EM su argilla cruda, da applicare al suolo o sulle piante con un trattamento;
• bokashi EM, cioè compost ottenuto impiegando diverse sostanze di base fermentate con l’azione degli EM; possono essere usati come fertilizzanti del terreno o come substrati di coltivazione.
Il processo di fermentazione indispensabile per l’uso dei composti di base non attivi richiede un innesco con melassa e deve avvenire a temperature costanti comprese fra 33° e 37° C per una durata di alcune settimane. È chiaro che queste condizioni possono essere ottenute solo impiegando attrezzature idonee in assenza delle quali si corre il rischio di ottenere un prodotto pronto per l’impiego sbilanciato. Considerato il costo delle attrezzature e della melassa e i rischi connessi alla preparazione del fermentato è sicuramente più semplice rivolgersi, almeno per un primo approccio, ai prodotti pronti.
Per quanto riguarda l’impiego in campo è impossibile dare un’indicazione univoca, perché esistono molte differenze nell’uso determinate dalle colture coltivate, dagli scopi per cui si utilizzano gli EM e dalle formulazioni usate. Si raccomanda, però, di seguire scrupolosamente le indicazione dei rivenditori, perché i migliori risultati si ottengono quando gli EM sono immessi correttamente in un ambiente, in modo da riuscire a influenzare la microflora preesistente stimolandola verso i processi antiossidanti, cioè di rigenerazione.
Note
1. Cheng H., Yingchung Q., «Long-term effective microorganisms application promote growth and increase yields and nutrition of wheat in China», Europa Journal of agronomy, Volume 46, Aprile 2013, (2013).
2. Fatunbi A. O., Ncube L., «Activities of Effective Microorganism (EM) on the Nutrient Dynamics of Different Organic Materials Applied to Soil», American-Eurasian Journal of Agronomy 2 (1): 26-35, (2009).
3. Javahid A., Baiwa R., «Effect of Effective Microorganism Application on Crop Growth, Yield, and Nutrition in Vigna radiata (L.) Wilczek», Different Soil Amendment Systems, Volume 42, (2011).
4. Fawzy Z.F. et al., «Influence of Foliar Application by EM «Effective Microorganisms», Amino Acids and Yeast on Growth, Yield and Quality of Two Cultivars of Onion Plants under Newly Reclaimed Soil», Journal of Agricultural Science; Vol. 4, No. 11; (2012).
5. Ndona R. et al., «Einfluss von Behandlungen mit EM. Effektive ® Mikroorganismen auf Tomaten im geschützten Anbau», (2007).
6. Mack C., «Regulierung von echtem Mehltau auf der Freilandgurke mit Pflanzenstärkungsmitteln», (2010).
7. Prisa D., «Utilizzo di microrganismi benefici per il miglioramento qualitativo di piante ornamentali», (2013).
8. Prisa D., «Valutazione della percentuale di germinazione di semi di pomodoro in seguito al trattamento con microrganismi EM», (2014).
9. Dinelli G., «Relazione conclusiva del progetto “Applicazioni della tecnologia EM per il prato sportivo e per le colture di pomodoro e frumento“».
10. Pasotti P., Pelliconi M., «Punto EM – Attività in serra su rucola e spinacio – Confronto fra diversi prodotti fertilizzanti», (2013).
11. Prisa D., «Trattare la vite con i microrganismi EM», (2016).
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Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Aprile 2020

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