Vandana Shiva: la libertà dei semi è la nostra libertà
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Gli incontri, che hanno visto una grande partecipazione soprattutto di giovani, si sono svolti la mattina alla Provincia di Roma con la presenza del Presidente Nicola Zingaretti ed il pomeriggio alla Città dell’Altra Economia insieme a Maria Grazia Mammuccini, vicepresidente di Navdanya International che ha curato la parte italiana del Rapporto, in un incontro con le Associazioni e i movimenti organizzato in collaborazione con AIAB e FIRAB.
Il Rapporto, che si apre con un disegno di Sergio Staino, esce in tutto il mondo, in occasione dei 25 anni dalla Fondazione di Navdanya in India. L’associazione, promossa da Vandana Shiva, è nata e si è sviluppata proprio per proteggere la diversità dei semi e il diritto degli agricoltori a custodirli, riprodurli e scambiarli liberamente. “Il nostro primo obiettivo – sottolinea Vandana – è ancora oggi quello di creare nei cittadini la consapevolezza del fatto che essi hanno il potere di liberare i semi e loro stessi.” L’azione di Navdanya si è inserita nel contesto delle minacce emergenti scaturite dall’accordo TRIPS (Accordo sui Diritti di Proprietà Intellettuale) nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) che ha aperto la porta all’introduzione di OGM, ai brevetti sulle sementi e all’imposizione delle royalties. Da allora, si evidenzia nel rapporto, si è assistito ad una erosione molto rapida della diversità e della sovranità dei semi e alla rapida concentrazione del loro controllo in poche multinazionali. Contemporaneamente è stato cancellato il lavoro che gli agricoltori hanno condotto da sempre per selezionare e riprodurre i propri semi rendendo illegale l’autoproduzione e lo scambio dei semi tra loro.
E’ partendo da queste motivazioni molto forti che il Rapporto ribadisce che i brevetti sui semi sono giuridicamente sbagliati, perchè i semi non sono un’invenzione, e sono anche eticamente sbagliati, perché i semi sono forme di vita: ” I brevetti sulle risorse biologiche e sulle conoscenze indigene sono una appropriazione dei beni comuni biologici e intellettuali – evidenzia Vandana Shiva - Purtroppo il fenomeno si sta allargando: ora le aziende stanno assumendo brevetti anche sui semi prodotti in modo convenzionale e sui semi salvati dagli agricoltori. Queste tendenze dimostrano la tendenza a un controllo totale sull’ approvvigionamento dei semi e la vera e propria distruzione dei fondamenti stessi dell’agricoltura. Siamo testimoni di un’emergenza del seme a livello globale.
Dobbiamo allertare i cittadini e i governi di tutto il mondo su quanto stia divenendo precaria la nostra disponibilità di semi, e di conseguenza, di quanto stia diventando precaria la nostra sicurezza alimentare”.
Per tutte queste ragioni il Rapporto propone di globalizzare il boicottaggio delle leggi ingiuste sui Semi. E per tutte queste ragioni Vandana Shiva ha promosso l’Alleanza e lanciato la Campagna Globale per la Libertà dei Semi che è iniziata il 2 di ottobre, compleanno di Ghandi e proseguirà fino al 16 ottobre Giornata Mondiale dell’Alimentazione.