Isde boccia il Piano Colao: «Proposta iper-liberista, ripropone scelte che sono causa dell’attuale crisi»
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«Anche per quanto riguarda l’ambiente si persevera con vecchi schemi senza alcun ripensamento circa l’urgenza di ritrovare un equilibrio con la Natura – prosegue Isde – L’ambiente è trattato molto marginalmente nel capitolo “ Infrastrutture e ambiente”, con un accostamento che è indicatore di una visione produttivista di sviluppo, in cui le infrastrutture piuttosto che strumenti per il cambiamento sembrano essere ancora intese come fine a se stesse, spesso inutili e dannose per lo stesso ambiente cui vengono accostate. La maggiore preoccupazione appare quella di semplificare, velocizzare gli iter autorizzativi, rimuovere ogni ostacolo alla loro realizzazione fino ad “escludere opponibilità locale” come nel caso del 5G, calpestando basilari principi di partecipazione, democrazia e precauzione. Per quanto riguarda le bonifiche ad esempio preoccupa che si preveda di semplificare addirittura la certificazione dell’avvenuta bonifica. Semplificazione e velocità nelle decisioni possono derivare solo da obiettivi generali chiari e condivisi di sostenibilità reale».
«Lo stesso vale per il ciclo dei rifiuti, in cui neppure una parola è dedicata alla loro riduzione e si persevera invece nell’incentivare il loro utilizzo come combustibile.
Non una parola sull’agricoltura industriale e sulla necessità di una sua conversione agro-ecologica in grado di trasformare tale attività da fonte di problemi ( desertificazione, perdita di salute e di biodiversità, cambiamenti climatici) a soluzione dei medesimi».
«Per non parlare della clamorosa assenza di qualunque riferimento agli allevamenti intensivi, il cui ruolo anche nella genesi delle pandemie non è certo trascurabile – afferma ancora l’associazione – Prendersi cura del Paese e dei suoi cittadini significa fare prevenzione, evitando i fattori di rischio riconosciuti dannosi per la salute e promuovendo un grande piano di sorveglianza epidemiologica sul territorio basato sulla rete dei medici di famiglia, le Aziende sanitarie locali con particolare enfasi sui Dipartimenti di Prevenzione e i Distretti, e la rete ospedaliera: la sanità è una sola e deve essere interconnessa per prevenire le malattie prima ancora che curarle bene. Per uscire dalla crisi è necessaria la consapevolezza di ciò che stiamo rischiando e il coraggio per un radicale cambio di rotta».