OGM: l’Italia chiede il divieto di coltivazione
L’Italia ha formalizzato all’Unione Europea la richiesta di divieto sul territorio nazionale di coltivazioni OGM. In Europa sono al momento 15 gli Stati che hanno assunto questa posizione.
L’Italia ha formalizzato all’Unione Europea la richiesta di divieto sul territorio nazionale di coltivazioni OGM. In Europa sono al momento 15 gli Stati che hanno assunto questa posizione.
“La tierra es de quien la trabaja” (la terra è di chi la lavora), lo rivendicava Emiliano Zapata e con lui i contadini messicani che agli inizi del ‘900 si videro espropriare le proprie terre dall’oligarchia del Paese. Era il Messico, nel 1911. È la prima frase che viene in mente leggendo della Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio. di Roma.
L’artista Emanuela Ascari, con una scelta decisa e coerente, torna ancora una volta con i racconti dell’esperienza vissuta nelle campagne italiane per conoscere realtà di aziende agricole e agricoltori che fanno del rispetto dell’ambiente e della condivisione la loro ragione di vita.
In Umbria nella tenuta dell’azienda agricola Kebio di Piero Musini si pratica l’agricoltura yogica, un metodo non solo biologico e naturale ma anche energetico- consapevole.
Gli stati dell’Unione Europea stanno facendo i conti con i danni causati dalla desertificazione del suolo (per mano dell’uomo). Intanto, nell’anno internazionale dei suoli decretato dall’Onu, il Parlamento inglese stila bilanci sui danni e cerca soluzioni per correre ai ripari.
Cos’è l’agricoltura organica e rigenerativa? A spiegarcelo è la ong Deafal, impegnata sul fronte della divulgazione delle pratiche agricole sostenibili.
La generazione più anziana non vuole perdere il contatto con la terra. E quasi sette italiani su dieci vorrebbero trascorrere la vecchiaia in campagna, con gradimento per l’agriospizio. Oggi entra in vigore la legge sull’agricoltura sociale in Italia.
«Ogni primavera ci incuriosisce notare quali piante predominano ai bordi delle strade e ci piace pensare che saranno quelle di cui avremo maggior bisogno in Inverno, la stagione più dura». Sono Barbara Pisa e Lorenzo Cambiaghi a parlare, gli Strulgador di Montombraro, un paesino a 600 metri circa di altitudine vicino Zocca in provincia di Modena.
Si terrà venerdi 18 settembre 2015 la manifestazione d’apertura della Marcia del Riscatto delle Comunità Rurali. Appuntamento alle ore 14,30 in agro di Matera di fronte all’ipermercato di Venusio da dove un corteo di trattori partirà alla volta di Altamura per dirigersi verso Gravina in Puglia.
Il glifosato è stato definito cancerogeno dallo IARC e il tavolo delle associazioni e dei movimenti contro i pesticidi (di cui fa parte anche Terra Nuova) ha scritto al governo per chiedere ch vieti l’utilizzo di tutti i prodotti fitosanitari che contengono questa sostanza.
Perchè è meglio scegliere semi “liberi”, biologici, di varieta tipiche e locali, magari anche di varietà antiche o riscoperte e perchè è bene che resti e non si perda la capacità e la possibilità di produrre i semi in proprio, senza l’obbligo di acquistarli? Abbiamo provato a rispondere.
È boom di orti urbani nella capitale. Tutti partiti da iniziative dal basso, spesso da aree abbandonate e recuperate da cittadini e associazioni. L’associazione Zappata Romana, che censisce orti e giardini comuni, ha contato circa 200 spazi verdi condivisi, tra giardini, orti e azioni di giardinaggio collettivo.
Terra Nuova ha aderito al manifesto “Stop Glifosato” lanciato da AIAB e FIRAB per chiedere a Governo, Ministeri competenti e Parlamento di applicare il principio di precauzione in nome della tutela della salute pubblica, vietando definitivamente produzione, commercializzazione e uso di tutti i prodotti a base di glifosato.
Sospeso al momento il “matrimonio” tra Monsanto e Sygenta, colossi del biotech e dell’agroindustria, ma la strada segnata è ormai quella. Quindi: controllo e monopolio delle risorse che danno cibo ai popoli e ne determinano la vita e la morte.
La permacultura, modo di stare al mondo in armonia con la natura e disciplina che abbraccia molti ambiti, tra cui agricoltura, architettura, alimentazione e cura di sé, godrà di un eccezionale palcoscenico grazie alla seconda edizione del Festival di Permacultura, a Bolsena (VT) da giovedì 3 a domenica 6 settembre 2015.
Emanuela Ascari, artista innamorata della ruralità, torna con i racconti dell’esperienza vissuta in Italia attraverso aziende agricole e agricoltori che fanno del rispetto dell’ambiente e della condivisione la loro ragione di vita.
La GMO Free Europe ha organizzato nel 2015, a 10 anni dal Manifesto di Berlino, una conferenza la partecipazione di che ha visto 400 rappresentanti dei diversi ambiti europei. E fornisce i dati sui paesi che in Europa mantengono il divieto per alcune coltivazioni ogm.
Jairo Restrepo, brasiliano, è un grande e storico sostenitore dell’agricoltura biologica e attivista per i diritti dei piccoli agricoltori. Le idee le ha chiarissime: “L’agricoltura industriale non è in grado di rispondere alla crisi e ai cambiamenti sociali. Anzi: sta causando la crisi, perché vuole schiavizzare la società e concentrare i profitti”.
“La via d’uscita dalla situazione ridicola in cui l’Italia si è cacciata per accontentare gli USA risiede nella totale liberalizzazione della coltivazione della canapa bioregionale, allo stato naturale, e non nel proibizionismo, che avvantaggia le mafie e la corruzione”. Così Paolo D’Arpini della Rete Bioregionale Italiana.
In Italia è boom della raccolta delle erbe spontanee. Sono tantissime e bisogna imparare a riconoscerle. A guidarci in questo mondo di colori e profumi è Marina Clauser, curatrice dell’Orto Botanico di Firenze.