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Ambiente

Inchieste e news per parlare a 360° di ecologia, ambiente, decrescita, inquinamento, popoli nativi, natura, animali.

Wwf: «L’accordo globale sulla biodiversità non frena la perdita di natura»

La bozza di accordo globale sulla biodiversità negoziata dai governi non è sufficiente a invertire la curva della perdita di natura entro il 2030 e non rispetta gli impegni ambiziosi presi pubblicamente per affrontare la crisi di biodiversità che stiamo vivendo. A dirlo è il nuovo report WWF pubblicato in vista dell’imminente inizio dei negoziati delle Nazioni Unite sulla biodiversità, che partiranno domenica 13 marzo.

Amazzonia compromessa, vicina al punto di non ritorno. Lo studio

La foresta pluviale amazzonica potrebbe essere vicina a un punto di non ritorno. Questo l’allarmante risultato che emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, condotto dagli scienziati dell’Universita’ di Exeter, dell’Universita’ tecnica di Monaco e del Potsdam Institute for Climate Impact Research.

Associazioni e comitati: «No a trivelle in Sicilia, il Pitesai venga impugnato»

Un ampio fronte di associazioni e comitati ha sottoscritto un appello agli enti territorili e locali siciliani per chiedere che impugnino il Pitesai: «Non è accettabile che si affermi che l’intera superficie regionale e una ampia area marina dal Tirreno meridionale all’estremo lembo sud del Canale di Sicilia, sarebbero idonee per le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi».

IPCC: «Clima, la finestra temporale per agire è sempre più stretta»

I cambiamenti climatici indotti dall’uomo stanno causando pericolosi e diffusi sconvolgimenti nella natura e colpiscono la vita di miliardi di persone in tutto il mondo, nonostante gli sforzi per ridurre i rischi. Le persone e gli ecosistemi con minori possibilità di farvi fronte sono quelli maggiormente colpiti. A dirlo sono gli scienziati del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) nel loro ultimo rapporto

Legambiente: «In Italia tutelato solo l’1,1% della fauna selvatica, legge anacronistica»

Trent’anni fa veniva approvata la legge n. 157/1992 che tutela la fauna selvatica omeoterma (mammiferi e uccelli) e disciplina l’attività venatoria. Con il nuovo report La tutela della fauna selvatica e il bracconaggio in Italia, Legambiente analizza i limiti di una normativa che  risulta ormai “datata” e non più rispondente alle urgenze connesse con la crisi della biodiversità: tutelato solo l’1,1% delle specie animali presenti.

Wwf, Greenpeace e Legambiente: «No al raddoppio della produzione di gas»

«Nell’affrontare il caro bollette ancora una volta il Governo sta sbagliando strada e soluzioni da adottare». Greenpeace, Legambiente e WWF tornano a ribadire che «il Paese non ha bisogno di soluzioni tampone, scellerate e insensate: non serve raddoppiare la produzione del gas e avviare nuove trivellazioni a terra e a mare».

Aree verdi e zone umide nelle città: solo il 3% accessibile al pubblico

In media nelle città europee, orti, giardini privati, parchi, alberi stradali, acqua e zone umide costituisco il 42% dell’area urbana ma solo il 3% è rappresentato da aree verdi accessibili al pubblico e le disuguaglianze sono fortissime sia tra le diverse città sia tra diverse aree degli stessi centri urbani. Lo si rileva dal rapporto dell’Agenzia Europea per l’ambiente ” Chi beneficia della natura nelle città? Disuguaglianze sociali nell’accesso agli spazi verdi e blu urbani in tutta Europa“.

Istanza delle associazioni all’Ocse: «Piano Eni disastroso per il clima»

Un gruppo di organizzazioni ecologiste, movimenti e gruppi ambientalisti, supportati dai Verdi/ALE e da Europa Verde, ha presentato al Punto di Contatto Nazionale dell’OCSE, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, un’istanza con cui denuncia l’inadeguatezza del piano industriale della oil company italiana ENI rispetto al quadro di impegni internazionali volti al contrasto dell’emergenza climatica.

La protesta di Greenpeace a Sanremo contro la sponsorizzazione di Eni

Greenpeace Italia ha protestato al festival di Sanremo, poco prima dell’inizio della terza serata, contro la sponsorizzazione che Eni ha garantito alla kermesse musicale. Sono intervenute le forze dell’ordine e l’associazione ambientalista ha rilasciato dichiarazioni definendo “sproporzionato” tale intervento.

Greenpeace: Definire green nucleare e gas? Una rapina alle rinnovabili

Greenpeace attacca duramente la scelta della Commissione Europea di «etichettare come sostenibili gas fossile e nucleare nell’ambito della tassonomia, cioè la lista degli investimenti ritenuti “green” a livello comunitario». E sulle scelte del governo Draghi parla di «Finzione Ecologica allo stato puro».

La dura critica di ReCommon: «Tassonomia o frode verde?»

Durissima critica alla cosiddetta tassonomia europea da parte dell’organizzazione ReCommon, da anni impegnata sul fronte ambientale: «Il rischio del cosidetto greenwashing è elevato, con l’Unione Europea che potrebbe certificare come pulite e non climalteranti interventi che poco lo sono».

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