Qual è la quantità giornaliera di acido alfa linolenico necessario per contribuire al buon funzionamento del nostro organismo? È attendibile un’importante apporto di questo elemento dai semi di lino? Il dottor Giordo risponde alla domanda di un lettore di Terra Nuova.
L’acido alfa linolenico deriva dalla trasformazione degli oli (acido oleico, linoleico) ed è a sua volta precursore degli acidi grassi omega 3 (Epa e DHA) che svolgono importanti funzioni biologiche.
Ma anche prima di trasformarsi in Epa e DHA, l’acido alfa linolenico può svolgere altre funzioni positive sulla membrana cellulare.
Generalmente viene assunto attraverso gli alimenti, specie i semi oleosi (noci, mandorle ecc.). Il quantitativo stimato utile è solo orientativo (2-3 grammi al giorno).
Anche i semi di lino ne contengono, ma è sempre meglio integrarli con altri semi oleosi e/o con oli spremuti a freddo.
Paolo Giordo è medico omeopata, fitoterapeuta e nutrizionista. È nato e vive a Grosseto, ed esercita la professione in Toscana ed Emilia Romagna. Cura la rubrica Il medico risponde sulla rivista Terra Nuova.