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Aglio: proprietà, metodi di coltivazione e utilizzo

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L’aglio è molto utilizzato in cucina, ma ne possiamo trarre anche infusi o decotti ottimi per migliorare la nostra salute o come repellenti per numerosi insetti. Ecco qualche preziosa indicazione su questa diffusa pianta aromatica.
Aglio: proprietà, metodi di coltivazione e utilizzo

L’aglio è una pianta perenne, rustica, coltivata come pianta annuale a partire già dal III Millenio a.C.. Può raggiungere 40-80 cm di altezza e ha radici superficiali. Le foglie sono allungate, cave e appiattite, divise in due da una linea longitudinale evidente.
L’infiorescenza è sferica con fiori bianchi, rosei o porporini, ma i fiori sono quasi sempre sterili, quindi non si formano quasi mai i semi.
Gli organi di propagazione sono gli spicchi o bulbilli, che formano il bulbo, detto anche capo o testa, e che sono inseriti a gruppi di 5-20 sulla porzione sotterranea del fusto, ridotta a un dischetto.

TIPI E VARIETÀ COLTIVATE

Esistono numerose varietà o meglio ecotipi di aglio coltivato. Di solito si distinguono in agli bianchi ed agli rossi; questi ultimi sono caratterizzati, oltre che dalla differente colorazione, da un ciclo di coltivazione più breve e da bulbi più grossi.

ESIGENZE DELLA PIANTA

L’aglio sopporta bene le basse temperature fino a -15° C e cresce con temperature sopra i 5-6° C.
Il bulbo fatica a formarsi quando, dopo la semina, le temperature sono superiori a 15° C.
L’aglio gradisce le concimazioni con zolfo e teme le concimazioni dirette con letame.

TECNICHE DI COLTIVAZIONE

I bulbilli si mettono a dimora in autunno, tra ottobre e novembre, oppure in inverno, da gennaio a marzo, prendendo lo spicchio fra le tre dita e infiggendolo in terra fino alla punta. Se il terreno è pesante un terzo dello spicchio deve rimanere visibile fuori terra.
Si piantano 25-30 bulbilli per metro quadrato mantenendo tra essi una distanza minima di 10 cm. Le produzioni migliori si ottengono piantando i bulbilli più grossi, cioè quelli che si trovano all’esterno della testa.
Il controllo manuale e/o meccanico delle erbe spontanee è molto importante, perché l’aglio è poco competitivo verso le altre piante.
Di solito non deve essere irrigato, ma eventuali innaffiature devono essere sospese almeno 20-30 giorni prima della raccolta, per non pregiudicare la conservabilità dei bulbi.

PRINCIPALI PARASSITI

Marciume bianco (Sclerotium cepivorum).
Colpisce l’aglio soprattutto nei terreni umidi e può provocare la morte della piantina o la perdita della produzione. Quando si presenta bisogna sospendere la coltivazione dell’aglio nell’aiuola infestata per almeno 4-5 anni.
Peronospora (Peronospora schleideni).
Indebolisce la pianta e provoca la formazione di bulbi piccoli e deboli che generano piantine stentate. Contro questo patogeno si interviene preventivamente limitando la concimazione azotata e irrorando le piante con con macerati o decotti di equiseto e/o tarassaco. Al manifestarsi dei sintomi, cioè in presenza di macchie biancastre sulle foglie, si interviene impiegando prodotti a base di rame prima delle piogge.

RACCOLTA

L’aglio si raccoglie quando la parte aerea inizia a seccare. Dopo la raccolta i bulbi devono rimanere al sole per 2-3 settimane per raggiungere un’umidità inferiore al 65% adatta alla conservazione. In un metro quadrato si producono circa 500-800 g di bulbi. L’aglio si conserva in ambienti areati, freschi e asciutti, perché l’umidità favorisce la germinazione. Una volta raccolti, spesso i bulbi vengono riuniti in mazzi o in trecce.

UTILIZZO

I bulbi si usano fin dall’antichità come condimento per i cibi: insalate, sughi, stufati, pesce, verdure, insaccati, ecc. Possono essere impiegati anche per preparare infusi o decotti contro i dolori reumatici, i vermi intestinali, la febbre, la pressione alta ed i catarri bronchiali.
In alcune zone di Italia si consuma anche l’aglio fresco in insalata raccogliendolo prima che inizino a formarsi le tuniche intorno ai bulbi.
L’aglio non è indicato per chi soffre di pressione bassa e per chi ha problemi di digestione o è malato di fegato.
Il decotto di aglio può essere usato come repellente verso molti insetti, ad esempio afidi e zanzare.

CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI E SALUTISTICHE

L’aglio ha un’azione antibatterica, perché contiene allicina e, quindi, è un coadiuvante nel contrasto alle infezioni.
Inoltre presenta proprietà antielmentiche, ipotensive e antiaggregganti per il sangue. Per queste sue proprietà l’aglio può ridurre il rischio di attacchi cardiaci.
L’olio essenziale contenuto nell’aglio viene eliminato principalmente attraverso l’apparato respiratorio, svolgendo attività antisettica e balsamica, ma provocando l’alito pesante. Per ovviare almeno in parte a questo disagio è opportuno privare l’aglio del germoglio verde interno, facilmente estraibile.

NOTE E CURIOSITÀ

L’aroma dell’aglio non è mai stato gradito. Anche Shakespeare in Sogno di una notte di mezza estate fa dire a Bottone “E soprattutto, attori, anime mie, badate a non mangiar aglio o cipolla, ché dobbiamo esalare tutti un alito che deve riuscir dolce e gradevole”.
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Le aromatiche, o officinali, rappresentano un gruppo di piante di particolare interesse sia per i loro molteplici impieghi culinari ed erboristici, sia per la relativa facilità di coltivazione.

In queste pagine, Francesco Beldì, agronomo e autore di successo di manuali di coltivazione biologica, guida il lettore in un affascinante viaggio nel mondo delle piante aromatiche, attraverso oltre 50 schede che illustrano in dettaglio: dalla A di acetosa fino alla Z di zafferano, le proprietà, l’impiego e il metodo di coltivazione delle principali specie in grado di prosperare nel nostro clima.
Per ogni pianta sono inoltre riportati preziosi consigli e suggerimenti per il controllo dei parassiti, la raccolta e la conservazione, indispensabili per preservare al meglio le preziose proprietà delle aromatiche.

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