Esistono vari studi scientifici che dimostrano l’effetto postiivo dell’aloe sulle più comuni malattie neurologiche.
Tra le più comuni malattie neurologiche possiamo annoverare la sclerosi multipla, la malattia di Parkinson e il morbo di Alzheimer. Ci sono molte evidenze che l’aloe abbia un effetto positivo su tutte queste patologie.
Uno studio pilota americano ha preso in esame un gruppo di pazienti con Alzheimer, somministrando aloe per un periodo prolungato sino a 12 mesi e constatando un miglioramento delle capacità cognitive in tutti i pazienti, parallelamente alla riduzione dei marcatori infiammatori. Secondo l’autore, il miglioramento cognitivo e immunitario evidenziato nei soggetti trattati era dovuto principalmente ai monosaccaridi contenuti nella pianta e in particolare al mannosio, presente in notevoli quantità.
Inoltre il dottor Lewis afferma che alcuni dei pazienti affetti da Alzheimer e demenza sarebbero sensibilmente migliorati, al punto da ricordarsi nuovamente dei familiari che da tempo non riconoscevano più. Questo fatto ci aiuta a comprendere meglio che si devono dare al corpo, come anche al cervello, le materie prime che essi utilizzano per funzionare in modo più corretto e fisiologico.
Altri studi hanno rilevato benefici anche nel Parkinson indotto da una somministrazione eccessiva di rame nei topi. Questa ricerca ha mostrato le proprietà antidegenerative e neuroprotettive di Aloe arborescens.
Agli studi sopra menzionati si aggiungono 25 anni di esperienza clinica nell’uso dell’aloe in riferimento alle malattie neurologiche. I pazienti che l’hanno assunta hanno riferito sempre benefici fisici e neurologici in caso di sclerosi multipla, Alzheimer e morbo di Parkinson, oltre che nelle demenze di varia natura.
Sono stati consigliati loro dei cicli di assunzione del preparato secondo la ricetta di padre Romano Zago, di 1 mese/1 mese e mezzo nei cambi di stagione oppure continuativi nelle forme piu avanzate. Nella maggior parte dei casi la risposta terapeutica è stata soddisfacente, con miglioramento dello stato di benessere fisico e psicologico e maggiore presenza dal punto di vista cognitivo.
Anche la medicina cinese riconosce nell’aloe un potente mezzo per curare l’arteriosclerosi e le sue conseguenze cognitive. L’aloe, infatti, tende a normalizzare i livelli di colesterolo e acidi urici, la pressione arteriosa e a fornire una sensazione di energia e di benessere.
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Articolo tratto dal libro Aloe
Da oltre 20 anni il dottor Paolo Giordo studia e utilizza l’aloe nella sua professione, e si è convinto che si tratti di una pianta unica per le
proprietà terapeutiche e la capacità di agire in profondità, a livello dei tessuti. Nel libro mettere a disposizione dei lettori la sua vasta esperienza: gli studi scientifici più famosi e approfonditi trovano posto accanto alla descrizione dei
principali utilizzi terapeutici di questa versatile pianta, nota a molti grazie alla ricetta del sacerdote brasiliano Romano Zago.
L’autore illustra l’efficacia dall’aloe, da sola o in associazione con altre piante, come lassativo, digestivo, antinfiammatorio, cicatrizzante, immunomodulante, antimicrobico, antifungino e antivirale. Inoltre fa luce sull’applicazione dei formulati a base di aloe nel caso di diabete, AIDS, malattie reumatiche e neurologiche, e di disturbi che riguardano la pelle e l’apparato digerente.
Gli ultimi due capitoli sono dedicati all’impiego dell’aloe in cosmesi e in campo alimentare, con ricette per produrre in casa non solo gel, creme e shampoo, ma anche squisite insalate, succhi, piatti caldi e freddi.
Un libro indispensabile per conoscere una pianta affascinante, dai mille impieghi e quasi «miracolosa», le cui virtù sono ancora tutte da scoprire.
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